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Certificato di agibilità solo dopo aver pagato il progettista: ecco l'equo compenso degli Architetti di Bari

Equo compenso: nella nuova proposta dell'Ordine Architetti di Bari spicca l’obbligo di corredare la presentazione dell’istanza autorizzativa con lettera di affidamento dell’incarico sottoscritta dal committente

Equo compenso professionisti: dopo Toscana e Calabria arriva la Puglia

Una nuova proposta regionale sull'equo compenso arriva dalla Puglia, e più precisamente dall'Ordine degli degli Architetti di Bari, straconvinti che i compensi per i professionisti tecnici devono diventare un obbligo di legge, come peraltro già chiesto e ottenuto dalla Toscana e dalla Calabria.

C'è inoltre da rimarcare come anche in Sicilia, Lazio e Basilicata si sia arrivati a specifiche leggi e/o richieste ufficiali volte al rispetto del Decreto Parametri Bis come riferimento obbligatorio per il compenso dei progettisti.

Istanza autorizzativa corredata da affidamento dell'incarico

La PDL barese prevede l'obbligo di corredare la presentazione dell’istanza autorizzativa con lettera di affidamento dell’incarico sottoscritta dal committente.

La proposta dell’Ordine degli Architetti PPC di Bari prevede in più che, oltre a quanto previsto sia dalla Regione Toscana che dalla Regione Calabria, anche alla comunicazione di fine lavori sia allegata la dichiarazione firmata da titolare e tecnico abilitato che valga da attestazione dell’avvenuto pagamento della prestazione professionale.

Quindi, per il rilascio del certificato di agibilità, sarà obbligatorio l’inserimento, nella documentazione presentata, della fattura emessa dal professionista e pagata dal committente.

Equo compenso: ecco come funziona in Calabria

Ricordiamo che la nuova legge della Regione Calabria n.25 del 31 luglio 2018 mira a tutelare il lavoro dei professionisti e ad attenuare l'evasione fiscale, tutelando le prestazioni professionali rese sulla base di istanze presentate alla pubblica amministrazione per conto dei privati cittadini o delle imprese e prevede che la presentazione dell'istanza autorizzativa o di istanza ad intervento prevista dalle norme e dai regolamenti regionali, provinciali e comunali debba essere corredata, oltre che da tutti gli elaborati previsti dalla normativa vigente, dalla lettera di affidamento dell'incarico sottoscritta dal committente.

In virtù di queste 'grosse' novità, la Regione Calabria ha emanato la circolare n. 297709/SIAR dello scorso 6 settembre 2018, una sorta di 'compendio operativo' per i professionisti tecnici. Nel documento, inviato alla Federazione degli Ordini della Regione Calabria, alla Federazione Regionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati della Calabria, all'Ordine dei Geologi della Calabria ed a tutti gli Ordini Provinciali degli ingegneri ed architetti della Calabria, si sottolinea che "per prevenire possibili interruzioni e rallentamenti dell'iter istruttorio" non si potranno più ottenere provvedimenti autorizzativi "non corredati dalla lettera di affidamento di incarico al professionista e di quietanza di avvenuto pagamento da parte di questo ultimo", come prescritto dalla legge.

Equo compenso: le regole in Toscana

Le professioni tecniche coinvolte sono quelle di agrotecnico, architetto, pianificatore, paesaggista e conservatore, biologo, chimico, dottore agronomo e dottore forestale, geometra e geometra laureato, geologo, ingegnere, perito agrario, perito industriale, tecnologo alimentare.

Il riferimento normativo per i compensi è il Decreto del Ministero della giustizia del 17 giugno 2016 (cd. Decreto Parametri BIS): un professionista incaricato deve essere retribuito con un compenso che varia dai 50 ai 75 euro l'ora, un aiuto dai 35 ai 50 euro e un aiuto di concetto dai 30 ai 37 euro. La Regione Toscana però ricorda che si tratta di cifre indicative in quanto la determinazione del compenso, ad esempio per le opere pubbliche, deve tenere conto del costo delle singole categorie che compongono l'opera, della complessità della prestazione fornita dal professionista e della specificità della sua prestazione.

Ciò vale per le opere edili, per le strutture, gli impianti, le infrastrutture per la mobilità, le opere idrauliche, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, il paesaggio, l'ambiente, la naturalizzazione, l'agroalimentare, la zootecnica, la ruralità, le foreste, oltre alle opere legate al territorio e all'urbanistica.

LA PROPOSTA DI LEGGE DEGLI ARCHITETTI DI BARI E' DISPONIBILE IN FORMATO PDF

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