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Piste ciclabili: decreto in Gazzetta Ufficiale. I dettagli su fondi, ciclovie, studi di fattibilità

Il decreto del 29 novembre 2018 del MIT, pubblicato in Gazzetta, riguarda lo stanziamento di risorse per la progettazione e realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche

Piste ciclabili: decreto in Gazzetta Ufficiale

Il decreto del MIT sulla progettazione e la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche, con tanto di fondi nazionali a supporto, è realtà definitiva con la pubblicazione del provvedimento (decreto 29 novembre 2018) nella Gazzetta Ufficiale n.18 del 22 gennaio 2019. Il decreto contiene anche il piano di riparto definitivo per ogni singola ciclovia.

Piste ciclabili: stanziamento preciso delle risorse

L'art.1 del decreto prevede che le risorse stanziate dall'art. 1, comma 640, della legge 208/2015 e successive modificazioni e integrazioni, pari ad euro 361.780.679,60, al netto di quanto già ripartito con il decreto del MIT del 27 dicembre 2017, n. 468, iscritte a valere sul capitolo 7582/MIT, sono destinate al finanziamento dei costi della progettazione e della realizzazione del sistema nazionale di ciclovie turistiche, nonchè di ciclostazioni e di interventi concernenti la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina.

Tali risorse sono articolate come segue:

  • a) annualita' 2016: euro 4.780.679,60;
  • b) annualita' 2017: euro 50.000.000,00;
  • c) annualita' 2018: euro 67.000.000,00;
  • d) annualita' 2019: euro 40.000.000,00;
  • e) per ciascuna delle annualita' dal 2020 al 2024: euro 40.000.000,00.

Le 10 ciclovie turistiche finanziate

  1. Sardegna (Cagliari - Bosa - Portotorres - Alghero - Santa Teresa - Dorgali - Illorai – Quartu S. Elena); 
  2. Acquedotto Pugliese (da Caposele a Santa Maria di Leuca, attraversando Puglia, Basilicata, Campania); 
  3. VenTo (da Venezia a Torino attraverso Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte); 
  4. Sole (da Verona a Firenze, attraverso Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana);
  5. Adriatica (da Chioggia a Santa Maria di Leuca, attraverso Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia); 
  6. Tirrenica (da Ventimiglia a Roma, attraverso Liguria, Toscana e Lazio); 
  7. Magna Grecia (da Lagonegro a Pachino, attraverso Basilicata Calabria e Sicilia); 
  8. TrLiVe (da Trieste a Venezia attraversando Friuli Venezia Giulia e Veneto);
  9. ciclovia del Garda(anello con partenza e arrivo a Peschiera del Garda, attraversando i territori di Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto);
  10. anello del Grab di Roma.

Scadenza per invio progetto di fattibilità: 31 dicembre 2020

Il decreto contiene lo schema di un accordo di programma che ciascuna regione capofila del progetto (e il comune di Roma per il Grab) dovrà sottoscrivere, eventualmente aggiornando il protocollo già firmato in precedenza. L'accordo di programma va firmato (o aggiornato) entro 90 giorni dall'entrata in vigore del decreto. 

Entro il 31 dicembre 2020 le regioni capofila dovranno completare il progetto di fattibilità tecnico-economica della rete, applicando i requisiti di pianificazione e standard tecnici indicati in un apposito allegato allo stesso schema di decreto.

Soggetti attuatori

I soggetti capofila delle ciclovie possono assumere la funzione di soggetto attuatore per l'intera ciclovia, ovvero indicare i singoli soggetti attuatori per la realizzazione degli interventi. All'atto della sottoscrizione dei Protocolli di intesa possono essere individuati uno o piu' soggetti attuatori diversi dal soggetto capofila.

Rendicontazione delle spese sostenute

I soggetti attuatori o, comunque, i soggetti titolari dei CUP effettuano il monitoraggio finanziario, fisico e procedurale degli interventi sulla base di quanto disposto dal decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, trasmettendo le informazioni al sistema di monitoraggio delle opere pubbliche (MOP) nell'ambito della Banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP).

Le quote di risorse assegnate e successivamente impegnate ed erogate a favore di ciascuna ciclovia sono oggetto di rendicontazione attraverso il citato sistema di monitoraggio con particolare riferimento alle informazioni concernenti l'affidamento dei lavori, i pagamenti e l'avanzamento fisico-procedurale dei lavori.

Le risorse assegnate agli interventi di cui al presente decreto sono trasferite sulle contabilità di tesoreria unica del soggetto capofila o dei singoli soggetti attuatori, secondo quanto previsto dal Protocollo di intesa e gestite con separata contabilizzazione e rendicontazione.

In caso di mancata realizzazione degli interventi, è disposta la revoca dell'intero contributo oltre gli interessi; in caso di parziale realizzazione il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti accerta, sentito il Tavolo permanente di monitoraggio di cui all'art. 8 del presente decreto, la proficuita' della spesa della parte realizzata e quindi opera la revoca della differenza

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