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Condhotel: il vademecum sulle nuove norme

Condhotel, ecco la guida del Notariato: lo studio analizza le disposizioni su vincolo alberghiero, cambio di destinazione d’uso e regole contrattuali ed urbanistiche

La guida speciale del Notariato sui condhotel

Condhotel, tutto in una guida. Quella del Notariato, che in prossimità di una scadenza molto importante, quella del 6 marzo 2019 entro la quale le Regioni, sia a statuto ordinario che speciale, devono adeguare i propri ordinamenti al DPCM 13/2018, fa il punto sull'evoluzione normativa che ha portato alla creazione dei condhotel, passando in rassegna le norme sul vincolo alberghiero e il cambio di destinazione d’uso di immobili a destinazione alberghiera.

Condhotel: definizione

Si tratta di un esercizio alberghiero aperto al pubblico, a gestione unitaria, composto da una o piu' unita' immobiliari ubicate nello stesso comune o da parti di esse, che forniscono alloggio, servizi accessori ed eventualmente vitto, in camere destinate alla ricettività e, in forma integrata e complementare, in unità abitative a destinazione residenziale, dotate di servizio autonomo di cucina, la cui superficie complessiva non può superare i limiti di cui all'art.4, comma 1, lettera b) del DPCM 13/2018, ovverosia rispetto della percentuale massima della superficie netta delle unità abitative ad uso residenziale pari al quaranta per cento del totale della superficie netta destinata alle camere.

In pratica si tratta di una tipologia innovativa di esercizi alberghieri, in cui convivono la destinazione alberghiera e quella residenziale. Gli hotel, in altre parole, possono vendere a privati stanze dotate di servizi e cucina. La vendita non deve superare il 40% della superficie dell'hotel. I privati che acquistano queste stanze possono cambiarne la destinazione d'uso in residenziale, usarle come case per le vacanze o affittarle ai turisti, dividendo gli incassi con l’hotel in cui sono ubicate.
 
Come sottolinea anche lo studio del Notariato, la gestione dei servizi e delle camere deve essere unitaria ed integrata e l'esercizio alberghiero deve ottenere una classificazione minima di 3 stelle mentre le unità abitative devono essere agibili.

Condhotel: la scadenza del 6 marzo 2019

Le Regioni sono chiamate ad adeguare i propri ordinamenti entro un anno dalla pubblicazione del DPCM sopracitato in Gazzetta Ufficiale e cioè entro il 6 marzo 2019 (art. 13). Lo stesso DPCM 13/2018 attribuisce alle Regioni un ruolo importante per trasformare i condhotel in una effettiva opportunità di investimento e di riqualificazione edilizia ed urbana, poiché hanno il compito di agevolare la rimozione del vincolo di destinazione alberghiera, adempimento fondamentale per la realizzazione della quota di unità abitative (art. 11). In particolare, nei casi in cui sia necessaria una modifica agli strumenti urbanistici comunali, possono prevedere modalità semplificate per l’approvazione di tali varianti.

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