Data Pubblicazione:

Ponte Renzo Piano: sia progettato in BIM e le regole d’appalto siano chiare

Lettera aperta al Sindaco Bucci

ponte renzo piano a genova

Sono solo alcune delle indicazioni che alcuni tecnici e giuristi hanno raccolto in una proposta inviata al Sindaco Bucci lo scorso 3 dicembre, e che ci teniamo pubblicare perchè ricca di suggerimenti utili alla realizzazione efficiente e funzionale di una grande opera come quella del Ponte di Genova nonchè a "riscrivere/rivedere" il Codice dei Contratti.

I nomi di chi realizzerà il nuovo ponte di Genova sono ormai noti da tempo. Con l'Ordinanza 19 del 2018 infatti l'appalto è stato affidato alla cordata Salini Impregilo, Fincantieri e Italferr che realizzerà il progetto di Renzo Piano. Attendiamo di vedere quali saranno gli sviluppi.

La lettera è stata presenta a firma di Lorenzo Buonomo (ingegnere), Guido Caposio (prof. ingegnere), Vittorio Barosio (prof. avvocato), Marco Casavecchia (avvocato), Salvatore Coluccia (prof.), Giulietta Redi (avvocato), David Colaiacomo (imprenditore ingegnere), Francesco Bellino (prof. ingegnere) Piero Cornaglia (RUP) 

Lettera al Sindaco Bucci 

3 dicembre 2018

Gentilissimo dott. Marco Bucci
Sindaco di Genova - Commissario Straordinario per la ricostruzione del ponte 

Da professionisti tecnici e giuristi che operano nel settore dei lavori pubblici, ci permettiamo di sottoporre alla Sua attenzione alcune considerazioni e alcune proposte con l’auspicio che il tragico evento si trasformi in una opportunità per il nostro Paese e che l'iter seguito per realizzare l'opera pubblica fornisca anche suggerimenti per riscrivere il Codice dei Contratti.

L'evento ha attirato l'attenzione mediatica internazionale per la tragicità dell'evento prima, per le problematiche nazionali sulle modalità della ricostruzione poi ed in fine per l'interesse economico privato che ne consegue.

Anche in assenza del formale bando di gara, grandi gruppi internazionali hanno presentato un progetto con la relativa offerta economica per la ricostruzione. Si è di fatto attivata spontaneamente la procedura del vecchio "appalto concorso".

Auspichiamo che tutta la procedura sia snellita dai formalismi (Lei né ha i poteri) del dlgs 50/2016 (Codice Contratti pubblici), e incanalata nel rispetto delle direttive comunitarie.

Per rispettare le Direttive Europee ed il Codice 50 e arrivare il prima possibile (non solo alla firma del contratto di appalto, ma) alla messa in esercizio del ponte, ci parrebbe opportuno seguire sostanzialmente un percorso di questo tipo:

1. Individuazione di una Centrale di Committenza per l’affidamento della gestione e del controllo dell'intero processo di realizzazione del ponte (il Codice lo prevede); sarebbe opportuno che tale Centrale di Committenza sia scelta, da Lei sotto la sua responsabilità, fra soggetti dotati di piena autonomia;

2. Affidamento, ad un Responsabile Unico del processo, della scelta, sentito il parere degli esperti, dell'offerta economicamente più vantaggiosa;

3. Necessità di evitare varianti in corso d’opera (che sono la causa principale dei ritardi e dei maggiori costi dell’opera pubblica); a tal fine è auspicabile che la Centrale di Committenza predisponga e pubblichi:

a. il Documento Preliminare alla progettazione con il quale siano definiti gli obiettivi ed il perimetro del progetto (punti di inizio e di fine, interferenze della geometria del ponte con il tessuto urbano, caratteristiche prestazionali del nuovo ponte); 

b. il Capitolato Speciale prima della scelta delle Imprese (dai quotidiani pare che non si stia procedendo in tal modo);

4. Opportunità che sia prescritto che il progetto esecutivo sia sviluppato in BIM (l’impresa aggiudicataria deve presentare il progetto esecutivo dopo la stipula del contratto).

5. Opportunità che la Centrale di Committenza avvii sin da ora le procedure di appalto per l’affidamento della Direzione dei Lavori inserendo tra gli oneri a carico dei professionisti (che comporranno l’Ufficio di Direzione Lavori) la verifica della rispondenza del progetto esecutivo al progetto presentato in gara;

6. Opportunità che l’A.N.A.C. monitori l’avanzamento del processo di realizzazione dell’opera in tutte le sue fasi per evidenziare (e rendere pubbliche) eventuali aree di criticità dove possano sorgere patologie;

7. Opportunità di limitare al Direttore dei lavori e al RUP i controlli formali (non hanno adeguate competenze e strumenti per controllare la veridicità delle autocertificazioni rilasciate dalle imprese) e spostare le risorse pubbliche sui controlli sostanziali sugli appaltatori e i loro sub appaltatori.