L'analisi e progettazione dell'impianto termoidraulico è fondamentale in un processo di riqualificazione energetica per ottenere il livello di comfort desiderato dal cliente.
È importante la parte di generazione quanto quella di distribuzione. In questo articolo ci soffermeremo sulla generazione.
Negli ultimi anni è possibile riqualificare un edificio ed evitare di allacciarlo alla rete del gas garantendo così al cliente una SOLA bolletta energetica.
Tra le varie possibilità concrete ci sono le Pompe di Calore idroniche e la Biomassa.
Il dogma più frequente sulle Pompe di Calore è “funziona solo sulle nuove costruzioni e su impianto a pavimento”. Un pensiero comune che sarà smentito nella lettura dell'articolo.
Ciascuna tecnologia ha i suoi pro e contro, ma non necessariamente una è migliore dell'altra.
Tralasciando aspetti puramente tecnici (efficienza, emissioni, ..) la prima variabile di decisione è legata allo stile di vita del cliente.
Nel caso della Biomassa il cliente:
Nel caso della Pompa di Calore:
Sono alcuni spunti su cui ragionare prima di proporre ad un cliente una soluzione piuttosto che un'altra. Il ruolo del progettista nella fase iniziale è fondamentale, considerandolo quasi più psicologo che tecnico per capire in profondità le esigenze e aspettative del cliente.
Non sono rari i casi in cui il cliente, dopo i primi mesi vissuti in casa, si rende conto che l'impianto non è stato progettato e costruito secondo i suoi bisogni ed abitudini.
Possiamo elencare alcuni vantaggi di fare a meno del gas utilizzando una soluzione elettrica in Pompa di Calore idronica:
Anche la Pompa di Calore prevede una manutenzione ordinaria per garantirne il corretto funzionamento (pulizia dell'evaporatore, dei filtri lato idronico,..) e per adempiere all'obbligo previsto dalla normativa se la quantità di refrigerante supera un certo quantitativo.
È pensiero comune che le Pompe di Calore idroniche lavorano solo su impianti a bassa temperatura. Ma la realtà dimostra l'esatto contrario.
Con Pompe di Calore Professionali è possibile trasformare impianti a radiatori o ventilconvettori in soluzioni completamente elettriche.
Per questo tipo di interventi è indispensabile verificare la resa della Pompa di Calore alle basse temperature di sorgente con alte temperature di mandata. Nel caso di Pompe di Calore Aerotermiche il COP deve essere superiore a 2.8 nelle condizioni A2/W55 per poter garantire al cliente un impianto efficiente che si possa ammortizzare in breve tempo.
Il binomio PdC-riqualificazione energetica dell'edificio è vincente: un isolamento termico permette di far lavorare i radiatori a temperature più basse (52-56°C) previa verifica tecnica.
Di seguito due esempi reali di applicazioni di Pompe di Calore su impianti ad Alta Temperatura.
Abitazione degli anni '80, superficie da riscaldare pari a 180mq, impianto di distribuzione a radiatori in ghisa, muratura perimetrale esterna in mattone forato porizzato di spessore 30 cm. Zona Climatica E
Nell'immagine seguente viene riportata la temperatura di mandata all'impianto (arancio), la temperatura esterna (verde) e la temperatura all'interno dell'edificio (azzurro) del giorno 26 Gennaio 2019 visualizzabili ora per ora.
Come facilmente visualizzabile, sebbene la temperatura esterna era sotto 0°C per gran parte della giornata, la Pompa di Calore riusciva a mantenere una temperatura di mandata tra i 55° e 60° garantendo all'interno dell'abitazione uno stato di comfort.
Ma quanto consumerà una Pompa di Calore per ottenere questi risultati?
Nella seguente immagine vengono riportate le ore di funzionamento giornaliere del caso visto in precedenza. Nell'asse di sinistra compaiono le ore giorno per giorno, in quello di destra le temperature esterne associate alla polilinea di colore grigio.
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Ing. Samuele Trento
Specialista Pompe di Calore
www.samueletrento.it
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