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Il futuro degli Ordini Professionali: intervista a Mattia Galli, presidente Ordine Ingegneri di Ravenna

Approfondimento di INGENIO sugli Ordini Professionali

Stiamo lavorando su INGENIO su un approfondimento dedicato al tema degli ordini professionali.

Le professioni tecniche: in grande evoluzione

I dati sull’industria e sul PIL, nonché la situazione dei cantieri e i problemi delle grandi imprese di costruzione, ci fanno prevedere un futuro non roseo per i professionisti che operano nel settore edile, ovvero il nucleo più numeroso degli iscritti agli ordini.

Peraltro, vediamo che l’evoluzione digitale di ogni settore porta, invece, a una crescente richiesta dei professionisti del terzo settore. Professionisti che, in genere, non rientrano tra coloro che per legge devono essere iscritti agli ordini professionali.

Questi sono due aspetti, non gli unici, che ci inducono a doverci porre alcune riflessioni sulla futura organizzazione degli Ordini Professionali, nella loro rappresentanza nazionale e territoriale.

Ordini professionali: devono cambiare ? 

Ecco perchè vorremmo inserire nell'Approfondimento anche dei pareri di chi ha preso l’onere e l’onore di presiedere gli Ordini Territoriali, e quindi vive sulla propria pelle l’esperienza del ruolo istituzionale e di servizio degli Ordini.

Abbiamo quindi inviato ad alcuni Presidenti di Ordini Professionali una nostra intervista. Il primo a risponderci è stato l'ing. Mattia Galli, presidente dell'Ordine di Ravenna. Ecco cosa ci ha detto.

Intervista a Mattia Galli, Presidente Ordine Ingegneri di Ravenna

mattia-galli-presidente-ingegneri-ravenna.jpgPARTE GENERARE, IL FUNZIONAMENTO DELL'ORDINE

1) E’ giusto che per alcuni ambiti professionali vi sia l’obbligo dell’iscrizione all’albo professionale ?

Io la ritengo una prerogativa fondamentale, l'Ordine in qualità di tenutario dell'albo vigila e verifica l'operato dei propri iscritti, garantendone nei limiti previsti, la correttezza e la professionalità.

2)  L’ambito delle attività per cui è necessario - per apporre una firma - essere iscritto all’albo professionale dovrebbe essere ampliato oppure no ? 

Non se ne coglie la reale necessità, mentre ritengo necessaria una reale definizione delle competenze dei diversi Ordini o Collegi equipollenti al nostro, che operano in alcuni ambiti della nostra professione.

3) Vista la complessità della gestione di un Ordine Territoriale, dovrebbe essere eliminato il vincolo sulla non candidatura per chi ha ricoperto più mandati consecutivi ?

A mio modesto avviso il ricambio ai vertici degli Ordini è necessario. Figure ricorrenti nei medesimi ruoli potrebbero portare alla cristallizzazione del "potere", mentre l'avvicendamento è portatore di nuovi stimoli, quindi alla crescita per l'Ordine stesso. 

4) Si deve continuare ad avere un Ordine per ogni provincia, o sarebbe più utile avere Ordini che raggruppano territori più ampi con sezioni provinciali ?

Ritengo che ogni Provincia debba avere il proprio Ordine territoriale, in quanto gli ambiti sui quali opera l'Ingegnere sono talmente vasti e complessi che un Ordine a carattere macro-territoriale non sarebbe in grado di gestire, questo non significa che non ci possa essere un coordinamento regionale che raccolga le opinioni e le istanze dei singoli Ordini Provinciali, che per particolari tematiche possono rivolgersi agli enti o alle autorità facendo massa critica, come già avviene in Emilia Romagna e nella maggior parte di Regioni italiane.

5) Si deve continuare ad avere un Ordine per ogni Professione, o sarebbe più utile avere Ordini che raggruppano più professioni con sezioni per specializzazione ?

Non esistono a mio avviso Ordini professionali che abbiano le nostre medesime competenze, salvo in alcuni settori, pertanto creare un unico Ordine Professionale con delle diverse sezioni rischierebbe di creare nel cittadino o nelle istituzioni, che si rivolgono al professionista, e di confondere le figure e quindi le competenze. Questo non significa che non dobbiamo collaborare con altri Ordini, ma nel rispetto delle nostre specificità. 

PARTE 2: ISCRIZIONE ALL’ALBO E FORMAZIONE

6) L’esame di iscrizione all’Albo deve continuare ad essere una tantum, o si dovrebbero introdurre delle fasi di verifica periodica ?

Ci mancherebbe, una tantum.

7) La Formazione deve continuare ad essere obbligatoria ?

La formazione continua è bene che sia obbligatoria, diversamente la pigrizia di taluni iscritti li porterebbe a non aggiornarsi periodicamente, che invece è fondamentale per la crescita professionale. Pertanto ritengo sia giusto mantenerne la cogenza, ma prevedendo alla fine di ogni convegno o seminario, come già accade per i corsi, un questionario di valutazione, finalizzato all'ottenimento dei CFP.

8) E’ corretto che si sia creata la figura del Provider Privato riconosciuto dal Consiglio Nazionale o si sarebbe dovuto mantenere il controllo della formazione negli ordini territoriali in cui si svolge ?

Ci sono strutture che svolgono attività di formazione ed è giusto che abbiano avuto questa possibilità. La pluralità è ricchezza.

9) E’ corretto riconoscere crediti per la partecipazione di Fiere, Mostre, Convegni … o si dovrebbe subordinare il riconoscimento al superamento di un test alla fine di ogni corso ?

Sarebbe giusto, come detto in precedenza, fare un test non solo per i corsi ma anche per convegni e seminari, per eliminare i "cacciatori di crediti" e per favorire la qualità nella organizzazione degli eventi.

10) Dovrebbe essere introdotto l’obbligo di Tirocinio prima di dare l’esame di stato ?

Ci mancherebbe, no.

PARTE 3: IL RUOLO DEI PRESIDENTI E CONSIGLIERI, I VINCOLI ETICI

11) Il Presidente dovrebbe avere un compenso per il tempo in cui ricopre la carica all’Ordine ?

Essere Presidente di un Ordine Territoriale è un onere, ma lo ritengo anche un onore e dal momento che la carica è pro-tempore e non vitalizia, non è a mio avviso necessario un compenso.

12) I Consiglieri dovrebbero avere un compenso per il tempo in cui ricoprono la carica all’Ordine ?

Anche il ruolo di consigliere rispecchia quello del Presidente, quindi ritengo non siano necessari compensi.

13) La composizione dell’Ordine dovrebbe essere equamente suddivisa per specializzazioni ?

Sarebbe auspicabile ma spesso all'interno del Consiglio sono presenti solo le categorie che fruiscono dell'Ordine per motivi professionali.

14) Il Presidente, o un Consigliere, nel periodo in cui ricopre la carica, può prendere posizioni pubbliche negli ambiti tecnici professionali regolamentati dall’Ordine senza consultare il Consiglio ? ovviamente, per chiarezza, questa domanda riguarda posizioni istituzionali, non inerenti i suoi incarichi professionali. Per esempio, può sottoscrivere un documento in cui si contesta un provvedimento di un comune, oppure in cui si sostiene l’adozione di una norma o il cambiamento di una norma senza consultare il Consiglio ???

Sarebbe auspicabile lo facesse, in fondo il Presidente non viene eletto direttamente dagli iscritti ma è uno dei Consiglieri, nominato dagli stessi.

15) stessa domanda di cui sopra, con una precisazione: il Presidente/Consigliere può assumere posizioni pubbliche negli ambiti regolamentati dall’Ordine senza consultare il Consiglio, qualora specifichi formalmente e in modo evidente che lo fa a titolo personale ? 

Nel rispetto della vigente normativa ritengo che un Consigliere e quindi anche il Presidente, possano ricoprire dette cariche. Il confronto lo ritengo un'ulteriore garanzia di trasparenza.

PARTE 4: I SERVIZI AGLI ISCRITTI

16) Quali servizi dovrebbero essere riconosciuti agli iscritti per aumentare l’attrattività degli ordini ?

Non è un problema di attrattività ma di funzione professionale. L'Ordine è un Ente Giuridico non economico e non ha finalità commerciali. Dovremmo maggiormente lavorare sul contributo che noi come Ingegneri potremmo dare alle Istituzioni, dalla formazioni delle Leggi fino alle commissioni operative sui territori.

17) Si dovrebbero costituire delle società di servizi centralizzate a livello regionale (o multiprovinciale) o multiprofessionali, per rendere più agevole l’erogazione di servizi ?

Gli Ordini devono essere in grado di erogare i servizi, ciò non toglie che strutture regionali possano completare certi servizi.

18) I servizi erogati dall’Ordine dovrebbero essere sempre compresi nella quota di iscrizione oppure no ?

Quelli essenziali si, qualora ci siano ulteriori servizi è in capo al Consiglio dell'Ordine o a quello Nazionale eventuale modifica.

PARTE 5: IL CONSIGLIO NAZIONALE

19) In periodo così complesso, per un ruolo così delicato come quello della rappresentanza nazionale di una professione, è giusto che ci sia un limite di mandato per i consiglieri nazionali ? non dovrebbe essere una libera scelta fatta da chi li elegge ?

Mi rimetto alla normativa vigente, ma il ricambio credo sia sempre e comunque di giovamento.

20) e’ corretto l’attuale meccanismo di elezione o si dovrebbe avere un Consiglio composto da un rappresentante di ogni territorio, in cui questo è eletto all’interno del territorio stesso ?

Il CNI è un organo nazionale e ogni consigliere deve avere a cuore le sorti di tutti gli ingegneri a prescindere dalla Regione di provenienza. La territorialità rischierebbe di facilitare interessi particolari a sfavore del bene comune.