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Vulnerabilità riscontrate negli edifici industriali colpiti dal sisma del maggio 2012

Lo schema caratteristico di una struttura prefabbricata

La tecnica della prefabbricazione applicata alla realizzazione di strutture in c.a. ha avuto in Italia un repentino sviluppo a partire dagli anni '50 in quanto metteva in atto un vero e proprio processo industrializzato applicato all’edilizia, ovvero: miglioramento delle prestazioni dei materiali, sviluppo della tecnica di precompressione, sviluppo della rete di trasporto, velocità di produzione e montaggio, costi contenuti.

La tipologia strutturale tipica è costituita principalmente da pilastri isostatici a tutta altezza inseriti in plinti a pozzetto o connessi alla fondazione tramite connettori metallici.

Le connessioni delle strutture prefabbricate tradizionali Italiane sono realizzate prevalentemente a secco mediante l’utilizzo di elementi metallici (barre annegate, barre ancorate con boccole, barre serrate, profili a C e bulloni a testa d’ancora, squadrette metalliche imbullonate, scatolari ancorati con zanche e spinotto saldato) che, in ogni caso, basano il loro comportamento sulla capacità resistente a taglio.

Lo schema caratteristico di una struttura prefabbricata è quindi costituito da telaio con incastro alla base del pilastro e collegamenti incernierati tra i restanti elementi strutturali.

Tuttavia, nonostante le attuali norme tecniche per le costruzioni (D.M. 2008) prevedano l’utilizzo di connessioni meccaniche fra gli elementi strutturali prefabbricati, tale obbligo sussiste solamente per gli edifici posti in zona sismica in base al D.M. 1987: l’ultimo aggiornamento della zonazione sismica del territorio italiano risale all’O.P.C.M. 2004. Sono pertanto presenti numerosi edifici industriali sul territorio italiano in cui le connessioni trave-pilastro e trave-elementi di solaio sono affidate al solo attrito, sia perché costruiti prima del 1987 sia perché progettati senza considerare l’azione sismica.

Nel seguito dell’articolo sono riportate le principali vulnerabilità sismiche registrate negli edifici industriali e i danni rilevati più frequentemente dalle ispezioni condotte su edifici prefabbricati industriali a seguito del terremoto dello scorso Maggio.

Nella parte conclusiva dell’articolo sono introdotte alcune ipotesi di interventi locali e globali per la messa in sicurezza e l’adeguamento sismico. Le considerazioni riportate derivano da quanto discusso durante la redazione delle linee di indirizzo per interventi locali e globali su edifici industriali monopiano non progettati con criteri antisismici (AA.VV. 2012).

Di seguito alcune immagini di edifici industriali colpiti dal sisma.

 

  Caduta di travi per perdita dell’appoggio

 Caduta di travi per perdita dell’appoggio

 

 Caduta di pannelli prefabbricati verticali

 Caduta di pannelli prefabbricati verticali

 

 

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