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Col Decreto Crescita finalmente sdoganata la “demolizione e ricostruzione”

Positivo il commento di ANDIL sul Decreto Crescita

Luigi Di Carlantonio presidente ANDILCon il Decreto Crescita - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 aprile 2019 - il Governo ha accolto importanti istanze del settore delle costruzioni che anche ANDIL, insieme all’ANCE e a tutta la filiera, ha più volte avanzato negli ultimi anni con grande forza e determinazione.

Considerando che oggi il livello delle nuove abitazioni è prossimo a quello degli anni ’40 (non più di 100 mila nuove case l’anno; erano 340 mila nel 2007), abbiamo quindi costantemente ribadito la necessità di messa in sicurezza e riqualificazione energetica del vetusto patrimonio edilizio ovvero di rigenerazione di interi quartieri e periferie degradate. Riteniamo indispensabile cambiare passo e approccio: dalla logica della gestione dell’emergenza a quella della programmazione. Il costo complessivo dei danni provocati dai terremoti dal 1944 al 2017 è costato allo Stato 212 miliardi di euro (2,9 miliardi all’anno), di cui il 17% del totale è relativo agli ultimi otto anni.

Il patrimonio immobiliare italiano è vulnerabile sismicamente e non rispondente a performance energetiche. Abbiamo principalmente un’edilizia di tipo storico e/o vetusto; i fabbricati realizzati (nelle zone sismiche 1, 2 e 3) prima degli anni ’80 sono circa il 50% del totale costruito, in assenza di norme antisismiche ed energetiche.      

Il Paese va ricostruito! 

Positiva la possibilità di utilizzare il Sismabonus per demolizione e ricostruzione anche per le zone 2 e 3

ristrutturazione

Il "sismabonus", introdotto con la Finanziaria 2017, ha introdotto un cambiamento cruciale nella strategia usata fin d’ora. L'obiettivo è quello di aumentare la sicurezza di interi edifici, piuttosto che di singoli appartamenti nell'edificio. Il bonus, limitato a 96.000 euro di spesa, può dare un rimborso fino al 85% delle spese sostenute, in 5 anni invece di 10. È stato essenziale estendere tale bonus alle aree in cui gli eventi sismici si verificano anche meno frequentemente (zona 3). Rispetto al passato, questi bonus saranno disponibili per un periodo più lungo: da gennaio 2017 a dicembre 2021. 

In tale contesto è fondamentale riqualificare l’esistente. Ciò significa anche avere il coraggio di demolire e ricostruire, nel rispetto del consumo di suolo (a saldo) nullo, che non può essere declinato come un freno alle nuove costruzioni, ma come una spinta al riuso e alla rigenerazione.

Nella zona sismica 1 a più elevato rischio (708 Comuni), le detrazioni del sismabonus prevedono quindi interventi per la riduzione del sismico realizzati mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici, anche con variazione volumetrica rispetto all'edificio preesistente, ove consentito dalle norme urbanistiche

Si tratta di un'agevolazione molto efficace che, finalmente, con il Decreto Crescita è stata estesa anche alle zone 2 (2.345 Comuni) e 3 (1.560 Comuni), a più basso rischio sismico. 

Questa novità descritta nell’art. 8 del Decreto Crescita è valutata con grande interesse, in quanto interviene nella riduzione del rischio sismico, mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici, anche nelle zone 2 e 3 che rappresentano un area significativa del territorio nazionale.

La nuova disposizione è applicata, come per i comuni in zona 1, anche con variazione volumetrica rispetto all’edificio preesistente, ove le norme urbanistiche vigenti lo prevedano. I lavori di sostituzione dell’esistente vanno eseguiti da imprese che, entro 18 mesi dalla conclusione, provvedano all’alienazione dell’immobile.

Incentivi fiscali e cessione del credito d'imposta al fornitore

Il Decreto Crescita, inoltre, introduce due ulteriori provvedimenti a beneficio del settore delle costruzioni ovvero incentivi per la valorizzazione edilizia (art.7) e gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico (art. 10).       

Viene così sostenuta la rigenerazione urbana attraverso la sostituzione edilizia, finalizzata alla realizzazione di nuove costruzioni conformi alla normativa antisismica e in classe energetica A o B,  grazie ad una tassazione agevolata fino al 2021 per le imposte di registro, ipotecarie e catastali in misura fissa (200 euro ciascuna, per un importo complessivo di 600 euro).

Per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico sarà possibile il trasferimento del credito d'imposta al fornitore dei lavori. Lo sconto può essere applicato alla pari, anche per la detrazione Irpef o Ires del 50% sulle misure antisismiche riferite a costruzioni adibite ad abitazione o ad attività produttive e per quella del 70-75% sulle misure antisismiche da cui derivi una riduzione del rischio sismico di una classe di rischio, o dell'80-85% con una riduzione di due classi, in precedenza escluse dalla cessione.

Siamo fiduciosi che le suddette misure, previste dal Decreto Crescita, siano in grado di sdoganare la “demolizione e ricostruzione” che concretamente potrà fornire una valida spinta verso la rigenerazione del Paese e la rinascita del settore delle costruzioni.