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Dalla città digitale alla città con elevata qualità della vita: un percorso nelle definizioni della smart city

Dalla città digitale alla città con elevata qualità della vita: un percorso nelle definizioni della smart city

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L’evoluzione delle Smart City

Cosa si intende per Smart City dagli Stati Uniti all’Italia 

Sono molteplici le definizioni attribuite al concetto di Smart City, e si sono evolute negli anni, in linea con i cambiamenti delle stesse società.

Le definizioni della Smart City 

Il concetto di Smart City nasce negli Stati Uniti per connotare una città ideale ad alto contenuto di automazione in cui le Informations and Communications Technology (ICT) assumono il ruolo di infrastrutture portanti di una città intelligente. In seguito, a metà degli anni 2000, l’accento si è spostato sulla città socialmente inclusiva, caratterizzata dal “software” inteso come capitale sociale, umano e di partecipazione. Dal 2010 poi, con il termine “smart” si vuole connotare una città che garantisca un’alta qualità della vita (hardware e software insieme). 

Oggi, in generale, la definizione di Smart City descrive una città che gestisce intelligentemente le risorse, che mira a diventare economicamente sostenibile ed energeticamente autosufficiente, sviluppando nuovi modelli per la mobilità urbana, ed è una città attenta alla qualità della vita e ai bisogni dei propri cittadini. 

La Commissione Europea ha definito la Smart City come il luogo in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti con l’uso delle tecnologie digitali e di telecomunicazione a beneficio dei suoi abitanti e delle imprese. Una città intelligente, però, va oltre l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) per un migliore utilizzo delle risorse e per avere meno emissioni: deve necessariamente includere reti di trasporto urbano più intelligenti, approvvigionamento idrico aggiornato, raccolta differenziata ed impianti di smaltimento dei rifiuti, nonché modi più efficienti di illuminare e riscaldare gli edifici.  

Città intelligente significa, inoltre, anche amministrare la città in modo più interattivo e reattivo, spazi pubblici più sicuri e, aumento della aspettativa di vita delle persone, anche soddisfando i bisogni di una popolazione che invecchia.

Nel Piano Strategico dell’Unione Europea di attuazione per le Smart Cities, queste sono definite come “un sistema di persone che interagiscono con i flussi di energia, materiali, servizi e finanziamenti per favorire la crescita sostenibile dell’economia, la capacità di resilienza e un’alta qualità della vita”.  Tali flussi e le loro interazioni diventano intelligenti facendo un uso strategico delle informazioni e delle infrastrutture di comunicazione dei servizi, in un processo di pianificazione urbana e di gestione trasparente in grado di rispondere ai bisogni sociali ed economici della società.

Cosa sono davvero le smart city oggi? Cosa ci si aspetta da una città intelligente?

Riassumendo le numerose definizioni, il concetto di Smart City individua l’insieme organico dei fattori di sviluppo di una città, mettendo in risalto l’importanza del “capitale sociale” di cui ogni ambito urbano è dotato.  Dunque, la città intelligente non va solo intesa come città digitale, ma come gestione intelligente delle attività economiche, della mobilità, delle risorse ambientali, delle relazioni tra le persone, delle politiche dell’abitare compreso il suo stesso modello di amministrazione. In altre parole, in una Smart City gli investimenti in capitale umano e sociale, e quelli nelle infrastrutture tradizionali (mobilità e trasporti) e moderne (ICT), alimentano uno sviluppo economico sostenibile ed una elevata qualità della vita, con una gestione saggia delle risorse naturali, attraverso un metodo di governo partecipato e partecipativo.  

Inoltre, dall’analisi delle attuali città, emerge come le Smart Cities dovranno saper rispondere alle esigenze del futuro: controllare e affrontare i problemi di sovraffollamento, l’aumento del consumo energetico, la gestione delle risorse, la qualità ambientale, lo sviluppo sostenibile, l’invecchiamento della popolazione. La progettazione di città intelligenti diventa, quindi, anche un innovativo strumento per combattere la povertà, la disuguaglianza, la disoccupazione e migliorare la gestione dell’energia, dell’acqua e dell’ambiente.  Se è vero che un Paese più smart è condizione per vincere le sfide competitive, allora la Smart City rappresenta l’occasione per reinventare il territorio grazie ad un’idea forte di futuro, che coniughi competitività del sistema e benessere dei cittadini.  

Smart City: tecnologie, normative e sviluppo

La trasformazione di una città in una Smart City è un processo complesso perché richiede una profonda innovazione delle infrastrutture materiali e immateriali, del modo di vivere delle persone, del modo di riqualificare o progettare gli spazi urbani, del modo di produrre economia, di dialogare e di governare la complessità.  Richiede soprattutto un ripensamento delle politiche e delle azioni per dare vita ad una comunità in grado di vivere e competere nel mondo globalizzato, anche in relazione ai mutati ritmi di vita e di lavoro della città “globale”.  Dentro questo orizzonte oggi si muove una molteplicità di attori diversi: dalle grandi multinazionali alle imprese sociali, dalle piccole medie imprese alle Università, dai centri di ricerca al mondo dell’associazionismo.  Proprio alle istituzioni pubbliche, soprattutto a quelle locali, è attribuito potenzialmente un ruolo centrale di facilitazione, di connessione e coordinamento. 

Il primo esempio in Italia di esperienza programmatoria di una Smart City è rappresentato dall’Agenzia Digitale Italiana (ADI). Nel febbraio 2015 l’Istituto nazionale di statistica (Istat) affronta il tema degli indicatori per l’orientamento “all’intelligenza (smartness) delle città”.  Dai dati ambientali dei contesti urbani vengono analizzate le prospettive di potenziamento della base informativa per l’utilizzo nelle attività di monitoraggio e valutazione delle politiche, ed a supporto del programma di impiego dei fondi strutturali europei di investimento, delle politiche dell’Agenda urbana nazionale e della Strategia per la crescita digitale.  La misurazione della smartness diventa fattore di complessiva crescita del benessere delle comunità: un tema sul quale Istat è istituzionalmente impegnato nell’ambito del Comitato tecnico delle comunità intelligenti (art. 20, comma 2, del Decreto Legge 179/2012).

Numerose sono le iniziative locali e/o nazionali nell’ambito di programmazione delle città del futuro con un’ottica relativa al concetto di Smart City. La città di Milano ha pubblicato le Linee Guida per uno sviluppo intelligente già a partire dal 2014: fare di Milano e della sua area metropolitana una Smart City è una priorità politica e un obiettivo strategico per includere il capoluogo lombardo nelle rete delle grandi città europee e internazionali. Sempre, nel 2014 è stato avviato Smart City un’iniziativa promossa dall’Unione Europea nell’ambito del SET-Plan in Horizon 2020, lo strumento con cui L’Unione definisce la propria politica nel settore delle tecnologie per l’energia.  Il SET-Plan traccia il quadro logico entro cui sviluppare le azioni per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2020, ma il suo orizzonte temporale è esteso fino al 2050, data entro cui il piano si propone di ridurre le emissioni di gas serra fino ad un massimo del 90%, sviluppando nuove metodologie e nuove tecnologie per la produzione e l’uso di energia a basse emissioni di CO2. Il progetto ha favorito la diffusione in Europa di modelli e strategie per progredire. Tali progetti sono rivolti all’eco sostenibilità dello sviluppo urbano, alla diminuzione di sprechi energetici ed alla riduzione drastica dell’inquinamento grazie anche ad un miglioramento della pianificazione urbanistica e dei trasporti.  Ciò richiederà approcci sistemici e innovazione organizzativa, che comprende l’efficienza energetica, tecnologie a basse emissioni e la gestione intelligente della domanda e dell’offerta. In particolare, le misure su edifici, reti energetiche locali e di trasporto sarebbero i componenti principali dell’iniziativa. 

LEGGI L'ARTICOLO SULLA CLASSIFICA DELLE CITTA ITALIANE PIU' SMART

Italian Smart Cities: la piattaforma che raccoglie le esperienze nazionali

Italian Smart Cities è la piattaforma nazionale promossa e realizzata da ANCI che raccoglie le esperienze progettuali implementate dalle città italiane nell'ottica smart. All’interno della piattaforma le città raccontano le proprie iniziative innovative, i bisogni a cui rispondono, i costi sostenuti, gli impatti avuti sulla qualità della vita delle persone e le condizioni di replicabilità in altri contesti urbani. Su www.italiansmartcities.it si possono consultare, al momento, le schede tecniche di oltre 1300 progetti. Le informazioni sui progetti sono inserite direttamente dai Comuni e dalle Unioni di Comuni iscritti all’Osservatorio Nazionale Smart City di ANCI, che ne coordina le operazioni in chiave collaborativa e di massima trasparenza. Per ogni progetto si hanno sempre i dati generali a disposizione: dal budget ai tempi di realizzazione dei progetti, dai destinatari del progetto al settore di riferimento, dall’impatto sociale ed economico alle condizioni di replicabilità, passando per i partner, lo stato di avanzamento del progetto, le amministrazioni coinvolte e molto altro.

Smart City

Con il Topic “Smart City” abbiamo quindi voluto raccogliere le news e gli approfondimenti che riguardano la trattazione di questo tema, sia da un punto di vista tecnologico che urbanistico.

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