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Interventi finalizzati alla fruibilità post-sismica delle strutture prefabbricate

panoramica degli interventi realizzati dopo la sequenza sismica emiliana del maggio 2012 negli edifici a struttura prefabbricata in c.a. ubicati presso il Polo Scientifico-Tecnologico dell’Università di Ferrara.

Il caso del Polo Scientifico-Tecnologico dell’Università di Ferrara

Memoria tratta dagli Atti del WORKSHOP CONNECTIONS IN PRECAST STRUCTURES – Università di Bergamo, 5 ottobre 2012” , per gentile concessione degli autori, dell’Università di Bergamo e dell’ ACI ITALY CHAPTER

La memoria riporta una panoramica degli interventi realizzati dopo la sequenza sismica emiliana del maggio 2012 negli edifici a struttura prefabbricata in c.a. ubicati presso il Polo Scientifico-Tecnologico dell’Università di Ferrara. Gli edifici sono sorti tra il 1996 e il 2002, quando Ferrara non rientrava in zona sismica. Essi hanno pertanto i tegoli di copertura e le travi in semplice appoggio rispettivamente su travi e pilastri, senza alcun dispositivo di ritegno. Non essendo lecito affidare unicamente alla forza d’attrito la resistenza nei confronti delle azioni sismiche, gli edifici sono stati dichiarati inagibili subito dopo la sequenza, pur non avendo riportato danni significativi. Allo scopo di consentirne una rapida riapertura sono state progettate opportune connessioni metalliche. Le forze di progetto da affidare alle connessioni sono state determinate tramite modellazioni degli edifici agli elementi finiti su sono state effettuate analisi dinamiche con spettro di risposta.

Immagine satellitare del Polo Scientifico-Tecnologico, con indicazione degli edifici a struttura prefabbricata e della direzione prevalente degli eventi sismici del maggio 2012.

INTRODUZIONE 

Gli eventi sismici del maggio 2012 hanno investito il territorio urbano di Ferrara con un’intensità sismica agS non superiore a 0.15g, danneggiando localmente alcune co-struzioni in muratura storiche o caratterizzate da uno stato di degrado o da cattiva qua-lità. Negli edifici in c.a. con più di tre piani, i danni si sono concentrati nei tamponamenti del primo e, al più, del secondo livello. Infine, in talune situazioni di forte irregolarità strutturale si sono registrati danni da martellamento, comunque di limitata estensione. Il quadro complessivo dei danni trova spiegazione nell’amplificazione stratigrafica legata alle caratteristiche del terreno, ma soprattutto nel fatto che Ferrara è stata dichiarata zona sismica per la prima volta nel 2003 e che l’obbligo della progettazione con criteri antisismici risale all’ottobre del 2005.
La memoria presenta gli interventi realizzati nelle strutture prefabbricate in c.a. ubicate all’interno del Polo Scientifico-Tecnologico dell’Università di Ferrara al fine di ripristi-narne la fruibilità in vista dell’inizio del nuovo anno accademico. Tali strutture infatti, adibite parte a laboratori e parte ad aule per la didattica, risalgono agli anni 1996-2002 e non sono state progettate con criteri antisismici. In particolare, al pari di molti edifici prefabbricati che sorgono in zone prossime a quelle epicentrali, severamente danneg-giati dalle sequenze del maggio 2012 (Savoia et al. 2012), non sono state dotate di ri-tegni atti ad evitare la perdita d’appoggio degli elementi di copertura e delle travi. Per-tanto, nonostante non abbiano subito danni gravi, le costruzioni sono state dichiarate inagibili fino alla completa eliminazione delle carenze elencate nel D.L. n. 74 (2012) e nella successiva Legge n. 122 (2012). Il Gruppo di Tecnica delle Costruzioni si è occu-pato della progettazione esecutiva degli interventi e ha supportato il Servizio Tecnico dell’Ateneo nella Direzione Lavori.
 

Divisorio danneggiato nel blocco F, primo piano.