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Conservazione del patrimonio culturale: recepita anche in lingua italiana la EN 17138.

Ecco i Metodi e materiali per la pulitura di materiali inorganici porosi

Il patrimonio culturale in Italia è a dir poco ricco di opere.

Per poter preservare al meglio questo valore sono necessarie molte azioni; anche in questo campo la normazione non è indifferente.

Infatti è grazie alla commissione Prodotti, processi e sistemi per l’organismo edilizio che è stata da poco recepita anche in lingua italiana la EN 17138.

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Conservazione del Patrimonio Culturale - Metodi e materiali per la pulitura di materiali inorganici porosi 

Questo documento fornisce le linee guida per la scelta delle specifiche tecniche operative, utili al fine di ottimizzare le operazioni di pulitura.

Sono indicati i requisiti fondamentali per ciascuno specifico metodo di pulitura, in modo da adattare le operazioni di pulitura ai singoli casi.

L'obiettivo di una pulitura consiste nella rimozione dei materiali indesiderati come prodotti protettivi alterati, materiali di neo formazione dalle aree prossime alla superficie che costituiscono una minaccia ad una appropriata conservazione, materiali che impediscono la corretta leggibilità del manufatto in questione oppure che sono deturpanti per loro stessa natura e depositi giudicati incompatibili con la natura storica dell'oggetto.

Un oggetto del patrimonio culturale è insostituibile e la pulitura è finalizzata alla sua conservazione; i suoi effetti sono irreversibili.

Una valutazione sbagliata dei problemi tecnici che possono verificarsi durante la pulitura può causare danni irreversibili all'oggetto. I Beni Culturali dovrebbero essere puliti utilizzando la procedura meno invasiva/distruttiva al fine di preservarli nelle migliori condizioni.

La pulitura, come parte del piano di conservazione, si basa sulla individuazione dei materiali che si devono rimuovere e dei materiali che si devono conservare.

Per soddisfare questo obiettivo, è necessario trovare il giusto equilibrio tra i seguenti requisiti: selettività, efficacia e controllabilità.

Questo documento quadro descrive i sistemi di pulitura fornendo un elenco di specifiche tecniche utili per la loro selezione e ottimizzazione al fine di consentire una corretta e sistematica valutazione.

Questa norma presenta la metodologia e i requisiti per la pulitura particolarmente applicabili alla pietra naturale, alla ceramica, all'intonaco, alle malte e al calcestruzzo.

La norma è intesa come guida per tutti i professionisti della conservazione (architetti, ispettori, conservatori/restauratori, esperti scientifici della conservazione, curatori, ecc.) coinvolti nella conservazione degli oggetti. Inoltre è di riferimento per le organizzazioni, compresi gli enti governativi e le agenzie per i beni culturali, che hanno il compito di preservare gli elementi del patrimonio culturale.


Informazioni per l’acquisto

UNI EN 17138:2019 - “Conservazione del Patrimonio Culturale - Metodi e materiali per la pulitura di materiali inorganici porosi”

Euro 75,00 + iva (in lingua inglese) - Euro 75,00 + iva (in lingua italiana)


Preview del testo della norma UNI EN 17138:2019

INTRODUZIONE

La pulitura consiste nella rimozione di materiale indesiderato presente sulla superficie dell’oggetto o in prossimità della stessa.

La superficie di un oggetto viene pulita sia per la sua conservazione e/o manutenzione sia per migliorarne la leggibilità.

Un oggetto del patrimonio culturale è insostituibile e la pulitura è finalizzata alla sua conservazione; i suoi effetti sono irreversibili.

Una valutazione sbagliata dei problemi tecnici che possono verificarsi durante la pulitura può causare danni irreversibili all’oggetto.

I Beni Culturali dovrebbero essere puliti utilizzando la procedura meno invasiva/distruttiva al fine di preservarli nelle migliori condizioni.

Inoltre, un intervento inadeguato o inappropriato può causare o accelerare futuri processi di deterioramento, o eliminare materiali non documentati o che consentirebbero una maggiore comprensione della storia dell'oggetto.

I materiali da rimuovere possono includere prodotti di alterazione dei materiali costitutivi, inquinanti particolati dell'aria, polvere, efflorescenze saline; incrostazioni parzialmente o totalmente solubili; strati di materiali intenzionalmente applicati che sono inappropriati o non più funzionali; biofilm; licheni; muschi.

La pulitura, come parte del piano di conservazione, si basa sulla individuazione dei materiali che si devono rimuovere e dei materiali che si devono conservare.

Per soddisfare questo obiettivo, è necessario trovare il giusto equilibrio tra i seguenti requisiti: selettività, efficacia e controllabilità.

Prima di effettuare la pulitura si dovrebbe valutare l’efficacia e il potenziale danno (nocività) eseguendo dei test di prova in aree predeterminate. La valutazione dovrebbe essere effettuata anche durante le operazioni di pulitura e a restauro ultimato per monitorare i suoi effetti a lungo termine.

Questo documento quadro descrive i sistemi di pulitura fornendo un elenco di specifiche tecniche utili per la loro selezione e ottimizzazione al fine di consentire una corretta e sistematica valutazione.

I metodi di pulitura saranno descritti secondo una struttura comune:

a) descrizione;

b) specifiche tecniche (fattori che definiscono il sistema da utilizzare);

c) variabili (fattori che gli utenti finali possono regolare, controllare o modificare per ottimizzare il processo in base alle condizioni della superficie, al tipo e allo spessore dei materiali da rimuovere, ecc.);

d) vantaggi;

e) svantaggi;

f) esempi di applicazioni (situazioni indicative in cui i metodi di pulitura sono risultati efficaci).

Questo standard presenta la metodologia e i requisiti per la pulitura particolarmente applicabili alla pietra naturale, alla ceramica, all'intonaco, alle malte e al calcestruzzo.

Fonte: area visibile di preview del sito UNI