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Laboratori autorizzati per le prove su edifici esistenti: intervista all'ing. Gerlando Cuffaro

Intervista all'ing. Gerlando Cuffaro, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catanzaro

Recentemente INGENIO ha pubblicato una nota, a firma di alcuni Ingegneri ed Architetti liberi professionisti, di forte contestazione del provvedimento, nato con lo Sblocca Cantieri, e relativo alle diagnosi degli edifici esistenti e alla nascita di laboratori specializzati.

Si tratta di un argomento piuttosto caldo e oggetto di forti critiche.

Con lo spirito di chi sugli argomenti vuole aprire una riflessione più ampia, INGENIO ha inviato una serie di interviste ad alcuni esperti tecnici e del mondo professionale e accademico.

Di seguito riportiamo l'intervista al Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Catanzaro, l'ing. Gerlando Cuffaro.

Andrea Dari


Intervista all'ing. Gerlando Cuffaro, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catanzaro 

cuffaro-gerlando1. Con lo Sblocca Cantieri viene istituita la figura del Laboratorio Autorizzato per le prove sugli edifici esistenti. E’ d’accordo con questa scelta e perché?

Nel ringraziare per l’attenzione della Sua testata scientifica agli Ordine degli Ingegneri di tutta Italia, nella fattispecie l’Ordine di Catanzaro di cui mi onoro esserne il Presidente, Le preciso che i temi dell’intervista sono stati esaminati con l’ausilio dell’Ing. Raffaele Mastroianni, Consigliere Segretario di quest’Ordine, ed esperto III livello P.N.D., quindi, conoscitore della materia. 

Tanto premesso, la riforma dei Laboratori appare molto interessante sia ai fini della tutela del patrimonio strutturale ed infrastrutturale del Paese, sia ai fini dell’accrescimento delle competenze della figura dell’ingegnere. Si osserva che con la riforma e quindi, con il Regolamento attuativo per disciplinare la concessione ministeriale ai nuovi soggetti, di cui attendiamo a breve il rilascio a cura del CSLP, finalmente si colma un vuoto normativo, ad oggi, infatti, se sono chiarissime le competenze delle professioni tecniche nell’ambito del progetto, della direzione lavori, del collaudo e della vulnerabilità sismica, lo stesso non si può dire della fase strettamente “metrica” in sito. 

In altri termini, ad oggi l’effettuazione di una prova e, quindi, la certificazione stessa del risultato, è terra di nessuno, invece, con la chiara identificazione di strutture di competenza, sia il Settore Pubblico e sia il Settore Privato sapranno quali sono i soggetti autorizzati a certificare una misura in cantiere.

2. A suo parere le prove sugli edifici esistenti dovrebbero essere eseguite solo dai laboratori suddetti oppure i professionisti iscritti agli ordini dovrebbero poter continuare a svolgere le prove in situ? E perché?

E’ opportuno premettere un’osservazione, solitamente i professionisti si avvalgono di Laboratori di prove, sia quelli Autorizzati e sia quelli non autorizzati, con i primi solitamente specializzati nei controlli in accettazione e con i secondi specializzati nei controlli dell’opera realizzata esistente e tali laboratori, in genere, costituiscono strutture che per eseguire un servizio di qualità, devono avere una forma di organizzazione complessa, al quale si richiede la frequente taratura della strumentazione e preferibilmente, la Certificazione di Qualità (ISO 9001) e la Certificazione del Personale (ISO 9712 recepita ora con la PdR UNI 56/19). 

Tanto premesso, a mio parere la questione non verte sulla circostanza per cui i Laboratori debbano sostituire i professionisti nell’esecuzione delle prove strutturali, bensì se la misura effettuata possa essere ritenuta scientificamente ripetibile e confrontabile. 

A mio avviso, solo una struttura organizzata in via complessa può fornire questa certezza ed è chiaro che nel novero di tutte le tecniche d’indagine in sito che il MIT si appresta a regolamentare, non devono essere inserite tutte quelle verifiche speditive fatte comunemente dai professionisti, quali gli esami visivi e le termografie, che sono tecniche di indagine non strettamente legate al metodo di prova e rientrano nella sfera esperienziale del professionista.   

3. Ampliando il campo, si ha la sensazione che da parte del MIT vi sia l’orientamento a spostare l’esecuzione delle prove in genere al personale dei laboratori (cubetti, carote). Si tratta di una scelta corretta?

Nel campo dei test strutturali occorre che il  sistema Italia faccia una scelta, o si adotta la disciplina in vigore nella maggior parte dei paesi UE di Certificazione dell’indagine e del personale, per cui una indagine è certificabile se è eseguita in regime UNI EN ISO 17025, oppure sposiamo la logica dell’Autorizzazione Ministeriale. 

Non è possibile continuare con il regime ibrido, o peggio ancora indeterminato (dove chiunque, ed è bene sottolinearlo anche un non tecnico, poteva eseguire prove), ben venga, quindi, l’autorizzazione per le Prove in sito, che creerà nuove occasioni di lavoro per gli ingegneri che saranno chiamati alla direzione tecnica di queste nuove organizzazioni.

4. Molte delle prove che si eseguono sui cantieri, soprattutto in fase preliminare, sono prove che servono per indirizzare poi i successivi studi, approfondimenti, valutazioni, e spesso comportano costi molto limitati. Non ritiene che il dover coinvolgere per forza un laboratorio autorizzato non finisca per bloccare sul nascere molte indagini?

Assolutamente no, l’esperienza ci insegna che più si approfondisce la fase di diagnosi, meno gli interventi sono invasivi e costosi. 

Occorre mutare l’approccio culturale e su questo gli Ordini sono chiamati a formare dei professionisti capaci di progettare un piano di indagini e seguire le misure in cantiere.   

5. Dovrebbe nascere un albo degli esperti su questo tipo di prove come vuole la Prassi UNI, sottoscritta da ACCREDIA?  Oppure si dovrebbe creare qualcosa di analogo attraverso strumenti ordinistici?

Come ho già detto in precedenza la PdR Uni 56/19 ha convertito la ISO 9712, che nasce a scopo industriale, nel campo civile si spera che i vari Organismi di certificazione possano fare, sotto l’egida di ACCREDIA, un buon lavoro di qualificazione del personale.

In tal senso, ritengo sia molto importante, fra questi, anche la CertING recentemente  istituita dal Consiglio Nazionale Ingegneri.

Ing. Gerlando Cuffaro
Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catanzaro