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CONGRESSO CNI: l’ingegneria deve aprirsi al confronto e alla collaborazione con le altre discipline

Il tema portante della seconda giornata dei lavori del 64° Congresso degli ingegneri italiani è la necessità di aprirsi alla multidisciplinarietà.

Il tema portante della seconda giornata dei lavori del 64° Congresso degli ingegneri italiani è la necessità di aprirsi alla multidisciplinarietà. Nel pomeriggio aperto il dibattito sulle proposte congressuali.

gianni-massa-cni (2).jpgDefinire il concetto di limite e guardare in modo diverso le cose esplorando nuove soluzioni.

Questi i concetti di base da cui è partito Gianni Massa, Vice Presidente CNI, nell’intervento che ha aperto il momento di approfondimento “Ingegneria di frontiera” che ha aperto stamattina i lavori della seconda giornata del 64° Congresso, in programma a Santa Teresa di Gallura (SS). Nuovi strumenti e nuovi linguaggi, ha detto Massa, impongono nuovi pensieri progettuali. La multidisciplinarietà va messa al centro dell’attenzione, facendo in modo che i temi etici e filosofici vanno gestiti assieme a quelli tecnologici.

Il primo intervento è stato quello di un fisico del CERN di Ginevra, Marcello Losasso, che si è soffermato sulla contaminazione che diventa il motore di nuove sfide, quale ad esempio è quella della tecnologia nucleare per l’ambiente.

C’è stato anche spazio per le start-up e le realtà aziendali della Sardegna. Pieluigi Pinna di Abinsula ha raccontato come una società messa in piedi da quattro ingegneri sardi sia arrivata a coinvolgere 330 persone e a realizzare un valore di produzione di 10 milioni di euro nel settore della realizzazione di software per l’automotive e l’agricoltura di precisione. Giulia Baccarin (I-Care), a seguire, si è interrogata su quale sia il confine del rapporto tra intelligenza artificiale e ingegneria. Ha illustrato il valore dell’ingegneria predittiva e della costruzione di un’intelligenza collettiva che deve vedere i professionisti impegnarsi tutti assieme. E’ stata la volta, quindi, del Prof. Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino secondo il quale l’ingegnere del futuro deve conoscere le dinamiche della società: dall’etica all’economia, dalla psicologia alla sociologia, all’architettura. Tutte chiavi che servono a capire problemi cui gli ingegneri sono chiamati a dare una risposta tecnologica. Serve, secondo Saracco, un’alleanza tra ingegneri e scienziati che fanno ricerca, superando la figura dell’ingegnere nerd, passando anche attraverso una formazione davvero professionalizzante. A conclusione di questo momento di confronto Gianni Massa ha presentato ai partecipanti l’ultimo numero del magazine del CNI “L’Ingegnere Italiano” interamente dedicato al tema della Cyber Security.

Il secondo modulo della giornata è stato dedicato alle infrastrutture per la crescita del paese. Stimolato da Gianluca Semprini, il giornalista RAI che ha condotto anche i lavori di questa seconda giornata congressuale, Valter Bortolan di ANAS ha sottolineato la necessità di cambiare i principi su cui si basa la manutenzione, facendo in modo che quella ordinaria si ampli al fine di prevenire le criticità. Gianluca Cocco, dirigente della Regione Sardegna, ha sottolineato la necessità di portare le tematiche ambientali anche dentro le università. Più in generale gli ingegneri devono interrogarsi sul futuro, chiedendosi come sarà il mondo fra trenta anni e investendo sulla pianificazione strategica. Il modulo di approfondimento è stato completato dal frizzante intervento di Maurizio Décina che si è soffermato sul problema dei ritardi delle infrastrutture tecnologiche nel nostro Paese.

Il pomeriggio, sotto la guida del Presidente CNI Armando Zambrano, è stato dedicato al confronto tra i delegati e alle proposte che saranno poi esaminate e discusse nella fase di elaborazione del documento programmatico congressuale che è prevista domani. 

E' possibile scaricare il PROGRAMMA in PDF.