L’Università Bocconi di Milano, rinomato centro di studi e ricerca, si è sviluppato da sempre per parti, uno sviluppo che nel tempo ha caratterizzato con i suoi diversi edifici un’ampia zona di tessuto urbano non distate dal centro della città meneghina.
Crescendo per fasi, oggi questa università è diventata un vero e proprio campus metropolitano composto da sedi storiche e spazi nuovi che si integrano fra loro e rendono vivo questo quartiere grazie al pulsare della vita universitaria.
Un processo che ha avuto inizio nel 1941, anno in cui fu inaugurata la sede principale di via Sarfatti, e che ancora continua con una crescita capillare e progressiva intorno alla sede storica nel quartiere di Porta Ludovica.
L’evoluzione della Bocconi ancora continua. Dopo il monolitico edificio delle irlandesi Grafton Architects, oggi è in fase di realizzazione il progetto del nuovo Campus a firma delle due archistar giapponesi, premio premio Pritzker 2010, Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa dello studio SANAA.
L’espansione avverrà verso sud, inglobando l’ex area della Centrale del Latte, e andrà a consolidare l’idea di un Campus universitario sempre più strettamente inserito nel tessuto urbano di Milano.
Lo studio SANAA si è aggiudicato il concorso internazionale a inviti che vedeva in gara per il nuovo campus bocconiano professionisti di assoluta rilevanza come Rem Koolhaas, David Chipperfield, Thom Mayne, Massimiliano e Dorina Fuksas, Mario Cucinella, Cino Zucchi, Mathias Sauerbruch, Louisa Hutton, Benedetta Tagliabue – EMBT, e Odile Decq.
Grazie a 130 milioni di euro di investimento, in questo stesso quartiere della Bocconi sorgeranno, oltre a nuovi volumi dedicati all’università, anche quattro edifici per la School of Management, una torre-residenza per studenti, un centro sportivo di 2000 metri quadri, con palestra modulare per pallavolo e pallacanestro, un anello per il running e la prima piscina olimpica coperta della città. Servizi dotati anche di un nuovo parcheggio sotterraneo e di 1.500 metri quadri di parco pubblico e spazi verdi, tutte strutture accessibili anche dai cittadini milanesi.
Render del campo da pallanestra e anello running
Per rispondere all’eterogeneità di questo contesto gli architetti giapponesi hanno proposto un progetto composto da un insieme di corpi edilizi separati caratterizzati da linee curve e morbide.
L’obiettivo principale dei progettisti era quello di realizzare un campus trasparente e aperto alla città, mediante una serie di scelte stilistiche quali i portici su cui poggiano tutti gli edifici. Da qualsiasi punto si osservi il campus, infatti, è chiara la sequenza di colonne, spazi trasparenti e alberi che rimandano all’apertura del campus verso la città.
Questi portici e chiostri derivano da un’ispirazione dalle architetture milanesi, spesso dotate di cortili verdi interni in relazione tra di loro. Questi percorsi si sfiorano e consentono un agevole passaggio fra i vari volumi e attraverso il parco.
Immagine del cantiere
Il livello zero è quindi permeabile e scorre fluido alternando gli spazi aperti e quelli ai piani terra dei diversi corpi.
L’area comprende la nuova Residenza Castiglioni da 300 posti (DORMS), la nuova sede della SDA Bocconi, composta da tre edifici (MEO: Master, Executive, Office) e un centro polifunzionale con parco con piscina olimpionica aperta alla città.
I nuovi edifici sono parte di un ampio progetto di crescita all’avanguardia soprattutto rivolto alla sostenibilità ambientale, al risparmio energetico e all’inserimento ottimale insediativo, paesaggistico e ambientale in particolare della Zona 5.
In questi edifici è stata, infatti, posta particolare attenzione alla ventilazione naturale per ridurre in modo significativo l'impiego dell'illuminazione e dell'aereazione artificiale. Le pareti esterne sono al 50% opache e al 50% trasparenti, sia per provvedere a un isolamento ottimale, sia per ridurre le spese. Opportune strategie energetiche sono state predisposte mediante l'utilizzo di sorgenti idriche sotterranee o sistemi di riciclo dell'acqua piovana e dei pannelli solari sono stati installati sul tetto del Centro ricreativo.
Il progetto degli architetti giapponesi ha generato comunque già non poche riserve da parte di studiosi e critici dell'Architettura come Cesare De Seta e Giancarlo Consonni. «Il progetto di SANAA, con la sua morfologia biomorfa e ameboica, è estranea all’architettura dell’Università e di Milano» ha dichiarato Cesare De Seta.
In particolare, il progetto viene contestato per le sue forme circolari, ovoidali e a otto che hanno poca relazione sia con l’edificio originario di Pagano, sia con quello recentissimo degli architetti Grafton, e soprattutto con il radicato impianto di una forma urbis, quale è quella dell’antica Mediolanum.
Lo scorso novembre è stato inaugurato lo studentato per 300 posti e i tre edifici (Master Executive Office) che costituiscono la nuova sede della Scuola.
Proseguono invece i lavori per il completamento e la sistemazione delle aree pubbliche che costituiscono parte integrante dell'intero progetto e, forse, la sua vera novità e il punto di maggior pregio.
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