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Carla Cappiello: "La nostra professione sta cambiando e ci aspettano delle sfide cruciali"

A seguito della conclusione del Congresso Nazionale degli Ingegneri abbiamo intervistato l'ing. Carla Cappiello, presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, per avere un suo commento sulla grande assise nazionale.

1. Presidente Cappiello, qual è l’impressione dominante che resta da questo Congresso degli Ordini degli Ingegneri?

CARLA-CAPPIELLO---ingegneri-di-ROMA.jpgL'impressione dominante, e positiva, lasciatami dal Congresso è stata quella di “senso di unità”.

La nostra professione sta cambiando e ci aspettano delle sfide cruciali.

Il convegno è stata una dimostrazione, anche solo per il numero delle presenze, che la categoria è compatta e che solo con l'unione si può affrontare il futuro, si può andare “Oltre”. 

2. Quali sono i punti che ti hanno colpito - positivamente e/o negativamente - del discorso di apertura del Presidente Zambrano?

Il Presidente Zambrano ha fornito un quadro molto esaustivo di “dove siamo” e di “dove dovremmo andare”.

I dati che mi hanno colpito sono stati due.

Il primo è la flessione del 20% dei nostri redditi professionali tra il 2007 e il 2018. Dobbiamo, quindi, lavorare, come già si sta facendo, a che muti l'insieme di regole in cui lavorano gli ingegneri. L'ingegneria deve essere promossa attraverso: investimenti pubblici e privati, infrastrutture strategiche per il Paese, lo sviluppo del lavoro autonomo. Non ci si deve ricordare degli ingegneri solo in caso di “disastri” per la manutenzione straordinaria delle strutture, ma si dovrebbero costruire dei percorsi legati allo sviluppo e alla salvaguardia dei territori. Gli ingegneri devono essere i progettisti del futuro dell'Italia.

L'altro dato rilevante è sicuramente che il numero delle iscrizioni all'Albo sta aumentando rispetto al passato, ma c'è un rallentamento progressivo di iscritti neo laureati, nonostante anche il conseguimento dell'abilitazione.  Come Ordini si deve iniziare a entrare nelle università, dialogare con gli stundenti, spiegando loro a priori cosa sia un Ordine professionale e le garanzie che questa istituzione offre a tutela della professione.

3.  Delle scelte fatte con la mozione, cosa secondo te andrebbe messo come priorità e cosa dovrebbe essere forse ripensato?

Una priorità della mozione è sicuramente quella dei compensi dei “CTU valutatori immobiliari” e più in generale dei CTU tutti.

Come sappiamo, nonostante siano aumentate le specificità analizzate e le responsabilità dei CTU, le retribuzioni sono assolutamente vetuste, soggette a delle tabelle date dalla legge 319/1980. Per le prestazioni non previste dai tariffari, gli onorari sono determinati in base alle vacazioni, il cui valore per due ore è di € 8,15 lordi.

Sarà necessario anche ripensare, come evidenziato dalla mozione, alla possibilità di creare, in accordo con tutti i soggetti competenti, all'interno di InarCassa una gestione separata,  facendo confluire lì i colleghi che attualmente sono iscritti alla gestione separata dell'Inps. Questo significherebbe una categoria più forte e coesa. 

4.     C’è un tema che non è emerso dal Congresso Nazionale e che vorresti venisse ripreso?

A mio avviso tra il discorso del Presidente e le mozioni tanto è stato valutato. Sicuramente molta attenzione si dovrà fare su tutto ciò che concerne la nostra previdenza per un sistema più equo e flessibile.

 

5.     La sede del Congresso è sta commentata da tutti come di grande bellezza. Meglio tornare alla formula del Congresso itinerante tutti gli anni, o meglio la formula dell’alternanza Roma/sede locale, oppure …

Nonostante io rappresenti Roma, sono per un Congresso itinerante. Questa modalità ci permette di conoscere nuove realtà e valorizzare i territori.

6.     Complessivamente esci soddisfatto da questo Congresso?

Decisamente.