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EPC, sempre più diffuso ed utilizzato

Best practice nei settori industriale privato e pubblico evidenziano come in Italia il contratto è ormai considerato valido e sicuro

Una mattinata di aggiornamento sui temi legati alle garanzie ed ai finanziamenti nonché alla normativa tecnica ed alle novità in campo legislativo. Lo scorso 2 ottobre si è tenuto a Bologna il convegno FIRE dedicato agli energy performance contract, durante il quale sono emersi alcuni spunti nuovi.

Il modello ESI

L’ing. Forni di FIRE ha aperto i lavori parlando del modello ESI che mira a ridurre la percezione del rischio degli interventi di efficienza energetica. È un insieme di strumenti di natura finanziaria e non finanziaria, finalizzato ad offrire ai clienti garanzie prestazionali ed aumentare la fiducia tra gli attori coinvolti nei progetti.

Gli elementi di ESI sono:

  • il contratto standardizzato chiavi in mano con clausole prestazionali,
  • l’assicurazione del risparmio
  • e la validazione di parte terza.

Nel pomeriggio l’ing. Forni ha tenuto un workshop dedicato proprio ad ESI Europe, durante il quale ha approfondito i vantaggi del modello anche per interventi di piccole dimensioni.

Sono emerse poi novità a livello di normativa tecnica.

L’ing. Panvini del CTI ha introdotto le attività portate avanti, come il nuovo progetto di norma (UNI CEI EN) relativo alla definizione dei requisiti minimi di un contratto di rendimento energetico tra il beneficiario e il fornitore di una misura di efficienza energetica (EnPIA). La definizione di una norma europea nell’ambito di un EPC consentirà di avere maggior fiducia, fin dall’inizio, circa il valore tecnico ed economico dell’EnPIA a fine percorso, nonché di diminuire e allocare al meglio il rischio tecnico e finanziario connesso e migliorare le strategie di finanziabilità̀ degli interventi.

La dott.ssa Landi di ENEA ha parallelamente tracciato gli aspetti legislativi legati agli EPC, evidenziando la necessità di rendere meno difficoltoso l’accesso ai contratti EPC per le pubbliche amministrazioni. In particolare, ha sottolineato che bisogna superare le attuali barriere normative degli EPC attraverso l’individuazione della modalità di contabilizzazione della spesa nel capitolo spesa corrente e del livello di progettazione applicabile.

I benefici degli EPC: alcuni casi studio

A dimostrazione dei benefici apportati dagli EPC, sono stati esposti alcuni casi studio. L’ing. Lavezzi di Enel X ha descritto l’intervento di realizzazione di una nuova sala compressori efficiente. Tutte le fasi del progetto, dalla diagnosi energetica all’energy performance contract fino all’avvio dell’impianto sono state portate avanti da ENEL X.

L’ing. Rossi di VIESSMANN ha quindi delineato l’intervento di efficientamento energetico realizzato in una propria sede aziendale seguendo, all’interno del proprio sistema di gestione dell’energia ISO 50001, tutti i passi di un EPC, dalla diagnosi alla misura e verifica.

L’avv. Bartels di Rödl&Partner ha poi illustrato il caso di applicazione del Contratto EPC per un centro logistico, evidenziando i punti che vengono controllati dal GSE per l’incentivazione e le diverse voci che è importante siano presenti (es. respondabilità, rischi specifici, formazione, etc.).

Mauro Minervini di DeMEPA ha quindi parlato di PEGASUS - Promoting Effective Generation and Sustainable USes of electricity - progetto del programma Interreg-Med volto a valutare le condizioni necessarie per l’implementazione di microreti quali soluzione efficace ed efficiente per una maggiore penetrazione della generazione elettrica da fonte rinnovabile.

Continuando con le esperienze positive di EPC nel pubblico e nel privato, l’ing. Giorni di EM ASL Toscana Sud-Est , ha sottolineato come, nelle attività portate avanti, gli investimenti in efficienza energetica fatti in conto capitale dagli enti hanno sempre un miglior ritorno economico; quindi sarebbe opportuno valutare sempre per prima opzione fonti proprie o cofinanziamenti pubblici. Se non è possibile investire in conto capitale, l’EPC è lo strumento da scegliere così da ridurre i costi aziendali.

L’ing. Andreoli di AESS Modena ha parlato del modello EPC applicato anche all’edilizia sociale e del progetto LEMON, che intende uscire dalla logica di riqualificazione per singolo edificio e di portare avanti un vasto piano d’investimenti per riqualificare, nella provincia di Parma e Reggio, il patrimonio abitativo sociale di 620 alloggi, aumentandone il confort abitativo e riducendone la spesa energetica. Altri progetti riguardano la riqualificazione della Pubblica Illuminazione e il supporto alla riqualificazione dei condomini.

Stefano Rugginenti, EGE SECEM, ha infine delineato il ruolo nei contratti EPC dell’esperto in gestione dell’energia, che può predisporre la documentazione di gara, analizzare il contratto proposto, monitorare e controllare la corretta esecuzione dei servizi e verificare i consumi energetici ed il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico.