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Fabrizio Pedetta, Colacem: Vogliamo diventare migliori dei migliori

“L'ultima cosa che temiamo sono i controlli”.

Fabrizio Pedetta, direttore generale della Colacem, scandisce bene le parole mentre saluta, davanti al forno, sul piazzale inondato dal sole, il gruppetto di addetti all’informazione che, per quasi tre ore, lo ha seguito nella conferenza stampa e nella breve visita dello Stabilimento di Galatina. Il forte vento di tramontana, che fa volare i caschi e scompiglia i capelli delle giovani ed attente giornaliste presenti, diventa, per Giovanni Vincenti, direttore del cementificio galatinese, un prezioso alleato perché davanti al grande deposito di carbone all’aperto (14000 metri quadrati) non riesce a sollevare neanche un granello di polvere.

“Lo copriremo perché siamo abituati a guardare avanti e sappiamo che il futuro sarà delle aziende che riescono a produrre in maniera sostenibile” –spiega l’ingegner Pedetta. Lo fa con la convinzione di chi ha girato il mondo (proviene dall’Italcementi) ed ha visitato “oltre duecento fabbriche di cemento” trovando che “questa di Galatina è fra le migliori in Europa e sarebbe un fiore all’occhiello anche per i tedeschi. Noi italiani dobbiamo imparare a valorizzare quello che abbiamo. Se ne è accorto anche  Piero Angela che, per illustrare come sia possibile far divenire la sostenibilità una realtà, ha mandato una sua troupe a riprendere il nostro stabilimento di Gubbio. E a Galatina la nostra filosofia e la nostra realtà non cambiano. Il nostro obiettivo è diventare migliori dei migliori. Vogliamo dimezzare le emissioni inquinanti oggi realizzabili attraverso le migliori tecnologie".

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“Gli addetti ai lavori –rivela- quando vogliono capire quanto, da un punto di vista delle polveri, una fabbrica sia impattante sull’ambiente guardano quali piante sono presenti nelle aiuole interne ed osservano i cordoli dei marciapiedi. Gli alberi sempre verdi diventerebbero grigi se lo stabilimento disperdesse polveri nell’aria e gli angoli che formano i cordoli con l'asfalto sarebbero arrotondati perché la spazzatrice non riuscirebbe ad asportare completamente la polvere depositata per terra. Qui abbiamo dei veri e propri giardini e il verde non ha perso la sua brillantezza”.

Il monitor più fotografato in “Sala comando”, il cuore digitale dello stabilimento, è quello che riporta i dati sulle emissioni che, ventiquattro ore su ventiquattro, vengono trasmessi all’Arpa. Se i parametri dovessero superare i massimi stabiliti scatterebbe l’allarme e l’impianto dovrebbe essere fermato. “Fino ad ora non è mai accaduto e mai accadrà” –afferma con orgoglio Massimo Quarta, responsabile di produzione galatinese.

“Il cemento è un prodotto che migliora la qualità della vita delle persone -è il messaggio che lancia Massimiliano Pambianco, responsabile della comunicazione dell’azienda eugubina, mentre mostra un pieghevole in cui vengono illustrate le “migliori pratiche di Colacem per il cemento”.  

“Abitazioni, scuole, ospedali, uffici, fabbriche, strade. Ferrovie, gallerie, ponti, dighe e tanto altro –vi si legge- sono possibili solo grazie al cemento. Sono “il progetto e la responsabilità di chi lo realizza che fanno la differenza tra una costruzione funzionale, ben inserita nel territorio e il suo contrario. Non quindi la materia prima”.

I lavoratori della Rsu, presenti al gran completo accanto a Massimo Angeli, direttore del personale Colacem, sorridono e, dopo i preoccupanti mesi di cassa integrazione, dicono di intravvedere una concreta prospettiva di ripresa. Il forno, fermo da mesi, tornerà presto a girare.

Fonte: http://www.galatina.it/vogliamo-diventare-migliori-dei-migliori

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