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Perchè è così importante riqualificare energeticamente un edificio: i vantaggi economici e ambientali

Come ottenere risparmi economici, energetici e limitare l’inquinamento ambientale

L’importanza della riqualificazione energetica: come ottenere risparmi economici, energetici e limitare l’inquinamento ambientale 

Una tematica sempre più centrale nel panorama edilizio italiano è quella di “costruire meglio e riqualificare l’esistente”. Difatti, in campo energetico le normative sono sempre più stringenti e contribuiscono alla creazione di spazi che garantiscono maggior comfort e minori consumi. Soffermandoci, in particolare, sul concetto di riqualificare l’esistente si nota come tale attività sia emersa recentemente ma si sia già dimostrata di grande rilievo.

I vantaggi della riqualificazione dell’esistente

ristrutturare-7.jpgConsci della generale situazione di crisi che caratterizza il settore delle costruzioni e della crescente necessità di ridurre gli impatti che lo stesso settore ha sull’ambiente, la riqualificazione energetica si propone, oggi, come una valida soluzione. Gli interventi di riqualificazione dell’esistente sono capaci, infatti, di coniugare da una parte la necessità di investimenti ridotti (se confrontati con la costruzione di nuove abitazioni), dall’altra la possibilità di ottenere altissimi livelli di efficienza energetica anche su immobili molto datati e conseguentemente di ridurre le emissioni in ambiente. 

Il patrimonio edilizio esistente italiano è, infatti, composto per la maggior parte da vecchi stabili altamente energivori, e la riqualificazione di questi rappresenta una buona opportunità per ottenere il contenimento dei consumi nella gestione dell’immobile e contestualmente migliorare il comfort abitativo. Con riferimento, poi, all’evidente esigenza di ridurre gli investimenti, in particolar modo per gli edifici condominiali (dove raggiungere un accordo per la progettazione di lavori di riqualificazione e manutenzione straordinaria è sempre più difficile) l’impegno dello Stato testimonia una sempre maggiore attenzione all’importanza assunta dalla riqualificazione energetica degli immobili, grazie alle numerose iniziative per il finanziamento (attraverso misure di agevolazioni fiscali) dei costi da sostenere.

La riqualificazione energetica

Nell'edilizia per riqualificazione energetica dell'edificio (o retrofit energetico dell'edificio) si intendono tutte le operazioni, tecnologiche e gestionali di intervento edilizio, atte al conferimento di una nuova (prima inesistente) o superiore (prima inadeguata) qualità prestazionale delle costruzioni esistenti dal punto di vista dell'efficienza energetica, volte cioè alla razionalizzazione dei flussi energetici che intercorrono tra sistema edificio (involucro e impianti) ed ambiente esterno.

Statisticamente, mediante interventi parziali o integrati di riqualificazione energetica, si possono raggiungere percentuali di risparmio che vanno dal 10% a oltre il 70%, soprattutto quando oltre agli interventi di coibentazione delle superfici disperdenti si progetta la riqualificazione del sistema di generazione dell’energia attraverso la sostituzione dei vecchi generatori con sistemi cogenerativi ad alto rendimento, all’introduzione di recuperi di calore e all’integrazione con fonti rinnovabili.
Non solo a livello italiano ma anche europeo l’incremento dell’efficienza energetica è un obiettivo di interesse primario condiviso nell’ambito della politica energetica. L’Europa stessa ha evidenziato l’importanza di ridurre le emissioni di CO2 attraverso politiche finalizzate ad un uso più efficiente dell’energia, richiedono agli Stati membri di conseguire entro il 2020 risparmi di energia superiori al 20%. Solo agendo sul patrimonio esistente riusciremo ad ottemperare all’impiego di ridurre considerevolmente le emissioni inquinanti e la nostra dipendenza energetica da fonti fossili.

Oltre ai vantaggi ambientali ottenuti da questo tipo di interventi, questi rappresentano una grossa opportunità per l’economia di un settore che prova a riemergere da un periodo di crisi. Approfittando degli incentivi statali, compresi quelli europei, ne beneficerebbero direttamente i bilanci delle famiglie attraverso una drastica riduzione delle loro bollette ed un aumento del valore di mercato della loro casa insieme a tutta la filiera dell’edilizia, in particolare le piccole e medie imprese.

La riqualificazione energetica (che può comportare anche la ristrutturazione dell’intero edificio) oltre che risolvere eventuali problemi di usura legati alla dimensione estetica e funzionale degli edifici, permette di ridurre notevolmente le spese per la gestione dell’immobile. Gli edifici non costruiti seguendo i moderni criteri, presentano spesso problemi ricorrenti quali: 

  • scarso comfort abitativo in inverno e/o in estete
  • notevoli consumi di combustibile, qualunque esso sia, per l’alimentazione degli impianti di riscaldamento e di refrigerazione
  • condensa superficiale e/o interstiziale interna alle pareti che può comportare l’affioramento di muffe.

Riqualificare energeticamente un edificio: le due tipologie di interventi

Pertanto gli interventi di riqualificazione energetica possono interessare principalmente due aspetti del “sistema edificio”

  • l’involucro edilizio, attraverso la progettazione di strati per la riduzione delle dispersioni verso l’esterno e verso i locali non riscaldati (miglioramento coibentazione pareti perimetrali, sostituzione serramenti, isolamento sottotetti, ecc.);
  • l’impianto di climatizzazione invernale e/o estiva, attraverso la riqualificazione della centrale termica, dell’impianto di distribuzione (coibentando adeguatamente le tubature) e dell’impianto di regolazione.

Il ruolo centrale dei condomini nel panorama delle riqualificazioni

Proprio in questo scenario gli edifici condominiali rappresentano un’ottima realtà per poter effettuare interventi di riqualificazione e possono giocare un ruolo importante. Il patrimonio immobiliare esistente è in gran parte costituito da condomini, che si presentano generalmente caratterizzati da un involucro inadeguato, quasi sempre con strutture in cemento armato e tamponatura in muratura. Una buona percentuale di questi è stata edificata nei decenni dal 1970 al 1990, ovvero in un periodo nel quale le tematiche ambientali e il costo dell’energia non erano rilevanti, mentre incalzante era la spinta della speculazione edilizia.
In questo discorso il condominio, inteso sia come tipologia edilizia gioca il ruolo più importante.

Riuscire ad efficentare un edificio multi-residenza ha un duplice vantaggio: da una parte, per ragioni di economia di scala molti costi vengono ripartiti e fanno si che l’impegno pro-capite risulti di molto inferiore a quando si interviene sulle singole unità immobiliari. Mentre, da un punto di vista più tecnico si possono raggiungere più facilmente buoni risparmi energetici, in quanto le superfici disperdenti di ogni unità immobiliare di un condominio sono minori (le unità immobiliari sono sempre adiacenti tra loro, e possiedono quindi meno dispersioni verso l’esterno).

In conclusione però, è necessario sottolineare che non esistono pratiche e metodologie che possono essere applicate indipendentemente in tutte le situazioni, ma la giusta soluzione va calibrata e studiata in maniera personalizzata per ogni immobile. Proprio in questo consiste il delicato operato del “riqualificatore energetico”, che deve riuscire, dopo un’attenta analisi dei punti critici e maggiormente deficitari dell’immobile, a proporre la più corretta soluzione di riqualificazione. Attezionando oltre che gli aspetti tecnici, anche quelli economici, e valutando attentamente il tempo di ritorno dell’investimento nell’ambito di una più ampia analisi costi-benefici.