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L'innovazione dentro la tradizione: il progetto di riqualificazione di edifici storici di Borgo Hermada

Nell'articolo la descrizione degli interventi di riqualificazione dell’involucro e il progetto degli impianti

Nella zona pre-collinare di Torino, nei pressi di piazza Hermada, è in corso il recupero del secondo lotto del complesso che ospitava la Casa di N.S. di Carità del Buon Pastore, convento annesso alla vicina Chiesa di San Martino. Il progetto è frutto dalla collaborazione tra lo studio d’ingegneria Mediapolis Engineering e + Studio Architetti di Torino. 

Rendering di BORGO HERMADA

BORGO HERMADA: Innovazione nella tradizionale residenza pre-collinare

Inserita in un contesto di pregio, con annesso un parco collinare oggetto anche esso di recupero, la struttura a cui sarà data destinazione residenziale, sarà composta da tre edifici: due oggetto di ristrutturazione, storicamente denominati Ex Redentore e Villa Angelica, ed uno di nuova costruzione, denominato Residenze, con annessa una nuova autorimessa interrata. L’Ex Redentore è un imponente edificio novecentesco, la Villa Angelica invece è il manufatto più antico, risalendo al XVIII secolo, ed è l’edificio di maggior valore storico culturale dell’ex convento.

La volontà dei progettisti di coniugare identità storica, valore paesaggistico, ricerca di uno stile dell’abitare di pregio contemporaneo e ricco di comfort hanno dato luogo ad un chiaro progetto d’innovazione nella tradizione partendo dalla valorizzazione architettonica e attraverso un elaborato progetto strutturale e d’integrazione impiantistica.

Il progetto di BORGO HERMADA: forme e materiali

Un articolato ma rispettoso progetto di riplasmazione delle superfici e recupero dei sottotetti ha dato la possibilità di ottimizzare l’esistente eliminando superfetazioni e volumetrie incoerenti ridando armonia e ordine all’esistente.
Parallelamente, la ricerca di una specifica identità per ogni edificio legata però da un filo conduttore comune è quello che caratterizzerà il futuro "Borgo Hermada". Il progetto è stato intitolato “Borgo” ispirandosi all’idea di ricreare una dimensione più intima dell’abitare inserita in un contesto verde e ricco di storia pur essendo a due passi dal cento cittadino. 

I tre edifici formalmente indipendenti saranno collegati tramite percorsi semipubblici posti a quota strada che li mettono in collegamento con il parco e l'autorimessa.

Ispirandosi ai muraglioni storici esistenti del complesso convittuale, un basamento dell’edificio Ex Redentore rivestito in laterizio, movimentato da lesene di diverse dimensioni ed elementi in corten, si trasforma nella piattaforma su cui sorgeranno le Residenze e sarà un segno paesaggistico forte per definire nuovi spazi comuni e i nuovi ingressi, contribuendo a una percezione di unicum e di contemporaneità.
A chiara denuncia dell’intervento sull’esistente, le testate degli edifici storici disegnano il profilo sezionato del costruito enfatizzando murature perimetrali portanti, tetto a falde e solai creando degli sfondati utilizzati come loggiati.
L’intervento in zona collinare da luogo ad una maggiore integrazione con il contesto verde che, sfruttando i diversi piani su cui si impostano gli edifici, permetterà di realizzare diversi appartamenti con giardino privato. Il recupero dei sottotetti invece sfrutterà la possibilità di creare attici con ampie terrazze panoramiche aperte sia verso la collina e sia verso il centro storico della città.

La memoria del palazzo Ex Redentore e della villa Angelica passerà attraverso l’uso delle tinte bianche calde o grigie chiare per gli intonaci in facciata e dei coppi tradizionali per il manto di copertura oltre che il recupero di parte delle decorazioni delle facciate. I serramenti saranno in legno mordenzato per il Redentore e in legno smaltato chiaro con persiane per Villa Angelica.
L’edificio di nuova realizzazione, caratterizzato da una spiccata dinamicità volumetrica, si armonizza con il contesto riutilizzando in chiave contemporanea i materiali degli altri due edifici, affiancandoli a serramenti in alluminio. 

borgo-hermada-2.JPG

Il consolidamento strutturale  

L’intervento strutturale applicato sugli edifici storici si sviluppa intorno un importante lavoro di consolidamento strutturale e cuci-scuci delle murature esistenti data dalla necessità di mantenere le volumetrie e le facciate verso strada riadattandole a nuovi solai in c.a.
Durante la realizzazione, la complessità d’intervento su un manufatto esistente realizzato nel lungo periodo in più fasi, è stata risolta puntualmente, con delicati interventi "sartoriali" ed un preventivo lavoro di incatenamento previsionale delle facciate per garantirne la stabilità durante le lavorazioni.
La realizzazione di nuove strutture in carpenteria accostate agli edifici fuori dall’impronta originale, denunciano la loro presenza come aggiunta sull’esistente dando l’opportunità di creare nuovi terrazzi su cui distribuire le zone giorno degli appartamenti. 

Gli aspetti energetici: la riqualificazione dell’involucro e il progetto degli impianti 

Anche dal punto di vista energetico si è perseguita la volontà di massima integrazione, lavorando sugli involucri e sui sistemi impiantistici al fine di ottenere la maggiore efficienza possibile. I nuovi tamponamenti esterni saranno realizzati con un sistema a cassa vuota con cappotto esterno. Anche sulle murature da recuperare sarà utilizzato lo stesso sistema d’isolamento per ridurre i ponti termici. L’utilizzo di controtelai per serramenti esterni del tipo monoblocco garantirà inoltre ottime prestazioni termiche ed acustiche dell’involucro.

Gli apporti solari delle facciate esposte verso sud e ovest saranno regolati da elementi frangisole orizzontali e verticali che posti sulle strutture in carpenteria dei terrazzi contribuiranno a disegnare e caratterizzare i prospetti.
La produzione dei fluidi termo vettori, del tipo centralizzato, sarà realizzata a mezzo di una alimentata ad aria integrata da generatore di calore modulare. Quest’ultimo in abbinamento ad un impianto solare termico dedicato, sarà deputato alla produzione di acqua calda sanitaria. 
L'impianto di climatizzazione delle unità abitative (riscaldamento, raffrescamento e ricambio d'aria) sarà del tipo misto centralizzato ad aria primaria (VMC) e sistema radiante a pavimento per garantire il massimo comfort ambientale e al contempo una notevole riduzione dei consumi.
Garantendo inoltre la massima flessibilità della gestione interna, la regolazione della temperatura ambientale sarà effettuata per ogni singolo locale e non per zone o unità abitative. 

La contabilizzazione dell’energia e dei consumi idrici sarà realizzata a mezzo di satelliti dedicati ad ogni singolo alloggio. I contabilizzatori di energia, saranno interfacciati su una centralina di gestione generale da cui potranno essere scaricati direttamente i dati relativi ai consumi su supporto informatico; anche gli utenti potranno visualizzare i propri consumi mediante il display a servizio dell’impianto di climatizzazione.
Per quanto riguarda l'impianto elettrico la dotazione impiantistica degli appartamenti garantirà un alto livello prestazionale caratterizzato da impianto domotico per controllo carichi, gestione della temperatura, gestione tapparelle motorizzate, controllo remoto nonché su richiesta l'implementazione impianto antintrusione e gestione luci. 

Articolo integrale in PDF

L’articolo nella sua forma integrale è disponibile attraverso il LINK riportato di seguito.
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