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Reati edilizi: basta una fotografia del cantiere al lavoro per dimostrarli! La sentenza

Cassazione: il materiale fotografico costituisce uno strumento sufficiente e idoneo per dare la prova dell'effettivo compimento del reato

Cassazione: una foto può provare un reato edilizio

La responsabilità di un abuso edilizio si può dimostrare anche con una semplice fotografia. E' questo il principio della sentenza 47622/2019 dello scorso 22 novembre 2019 della Corte di Cassazione (in oscuramento).

Nel 'caso analizzato', due costruttori erano stati condannati per il compimento di alcune opere edilizie realizzate in assenza delle necessarie autorizzazioni previste dalla normativa.

La difesa si fondava sul non aver commesso il fatto: in pratica, per i ricorrenti i lavori edilizi contestati non erano mai stati conclusi, e non si poteva dagli atti desumere il contrario

La prova nei giudizi per reati edilizi

La Cassazione, quindi, interviene ponendo dei paletti precisi sui limiti della prova nei giudizi per reati edilizi. Gli illeciti penali potranno essere contestati infatti sono allorquando venga positivamente provato l'effettivo svolgimento dei lavori edilizi, ovverosia il presupposto per l'applicazione della sanzione. Senza questo tipo di prova, non potrà essere contestata alcuna responsabilità.

Ma cosa serve, quindi, per provare un reato edilizio? I mezzi possono essere diversi:

  • la testimonianza di persone che abbiano assistito al loro compimento;
  • documenti che ne provino l' esecuzione quali contratti o altri atti scritti.

Qui erano state assunte come prove delle fotografie che inquadravano persone intente al compimento delle opere edilizie contestate: essendoci, nelle foto, operai in tenuta da lavoro, la deduzione automatica era che si stessero realizzando dei lavori edilizi.

Le fotografie come prova dei reati edilizi

In definitiva, il materiale fotografico costituisce uno strumento sufficiente ed idoneo per dare la prova dell'effettivo compimento degli stessi, se è di facile e pronta lettura e se mostra, in maniera univoca ed indiscutibile, l'esecuzione dei lavori costituenti illecito. Insomma, devono esserci, nelle foto, le persone intente alla realizzazione dell'abuso edilizio con una precisa collocazione temporale ovvero nel momento in cui vengono contestati i fatti illeciti.

Come, appunto, si configurava, secondo la Cassazione, nel caso specifico.