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Trasformare una scuola in una scuola innovativa e nZEB: il progetto dell’Istituto Alberghiero P. Artusi

Trasformare una scuola in una scuola innovativa e nZEB: la descrizione delle scelte progettuali dell’Istituto Alberghiero P. Artusi di Riolo Terme

#scuoleinnovative: Sabato 23 novembre ha avuto luogo la presentazione pubblica del progetto di ampliamento dell’Istituto Alberghiero P. Artusi di Riolo Terme. 

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Tanta energia e partecipazione per un progetto innovativo e di condivisione

All'evento erano presenti le autorità del luogo, tra cui l’assessore della Regione Emilia-Romagna Andrea Corsini, il presidente della provincia di Ravenna Michele de Pascale, il sindaco di Riolo Terme Alfonso Nicolardi, l’assessore provinciale alla Scuola Maria Luisa Martinez, la preside della scuola, i progettisti e alcuni professionisti di Polistudio A.E.S.

Presente quasi tutto il gruppo di lavoro coinvolto nel progetto: l’arch Giovanna Garzanti, coordinatrice tecnica della Provincia di Ravenna, il progettista delle opere architettoniche arch. Filippo Pambianco di Cavejastudio, l’ing. Matteo Guidi, progettista degli impianti meccanici di Polistudio A.E.S., l’ing. Alberto Frisoni, progettista degli impianti elettrici di Polistudio A.E.S., nonché il progettista delle opere strutturali Ing. Daniele Cangini di Instudio.  

“Un progetto di condivisione, - ha affermato l’arch. Garzanti - infatti abbiamo lavorato e contribuito in tanti, dai tecnici della provincia Ravenna, ai progettisti esterni, ma anche la scuola mediante numerosi incontri con i professori e la preside dell’istituto scolastico…  Per questo, speriamo che il risultato sia quello di una scuola innovativa, ma anche di una scuola funzionale e che i ragazzi e i professori possano viverla al cento per cento”.

Un’opera importante, che fa parte del progetto #scuoleinnovative

#scuoleinnovative è il primo concorso internazionale di questa portata indetto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che ha coinvolto 51 scuole innovative previste dalla legge 107 del 2015. Un bando vinto da Cavejastudio, il quale ha portato avanti la progettazione architettonica.

Cosa hanno in più

Si tratta di istituti all’avanguardia, sia dal punto di vista architettonico, che impiantistico, tecnologico, della sicurezza strutturale antisismica, edifici energeticamente efficienti. Luoghi aperti al territorio e caratterizzati da spazi dinamici, flessibili, impostati sui concetti di una nuova didattica. Il compito non è stato dunque solo quello di accrescere dimensionalmente l’istituto, ma anche quello di dialogare con il territorio e il consolidato contesto urbano. “Il tentativo – recita il comunicato della Provincia - non è stato quello di introdurre un linguaggio nuovo rispetto all’edificio scolastico esistente, ma di reinterpretare le sue caratteristiche volumetriche, quasi si trattasse della naturale espansione dell’ultimo ampliamento”.  

L’arch. Pambianco Filippo Cavejastudio ne ha infatti parlato come di un istituto “fortemente legato al territorio e alla tradizione. Ed è da questa tradizione che noi vogliamo partire per innovare. Abbiamo voluto dotare e donare alla cittadinanza di Riolo uno spazio pubblico, cioè uno spazio di mediazione e di incontro tra quella che è la scuola e la cittadinanza, cioè un luogo di scambio delle tradizioni, delle innovazioni, di interpretazione del territorio, dell’accoglienza. Ritenevamo importante realizzare una scuola che donasse qualcosa alla città e per questo abbiamo pensato di collocare, ad esempio, le cucine al piano terra a vista con vetrate a tutt’altezza, in modo che si possano vedere gli studenti al lavoro”. 

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Numeri e caratteristiche della scuola

Un edificio con una superficie utile di 3040 mq costituito da piano terra, primo piano e secondo piano.  

Al piano terreno lo spazio sarà dedicato a cucine-pasticcerie, sale da pranzo, banco bar e accoglienza, mentre ai piani primo e secondo sono previsti gli altri spazi della didattica tra cui aule di gruppo, agorà, spazi informali e di servizio.

Verso il concetto di scuola come centro civico

Lo spazio agorà sarà il simbolo dell’edificio, in cui è racchiuso il concetto di spazio innovativo. “Un luogo di scambio di opinioni, - ha continuato l’arch. Pambianco - una grande gradinata dove possono essere organizzati eventi legati all’attività scolastica ma in orario extrascolastico. Rappresenta l’essenza della nuova didattica, elevando il concetto di scuola a vero e proprio centro civico”. 

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Impiantistica "invisibile” e ad alta efficienza ma anche un'attenta progettazione dell'involucro

Un’impiantistica all’avanguardia, progettata da Polistudio A.E.S., che si è occupato nello specifico della progettazione definitiva – esecutiva degli impianti elettrici e meccanici. Una sfida importante, quella di realizzare impianti “invisibili” e ad alta efficienza. Durante l’incontro l’ing Matteo Guidi di Polistudio A.E.S. ha messo in luce la filosofia alla base del progetto impiantistico.

“Gli impianti – ha affermato - ci sono ma non si vedono, abbiamo cercato di renderli invisibili, seppur siano fortemente presenti. Quando si parla di innovazione si pensa sempre che gli impianti siano l’unica cosa che possa dare efficienza e risparmio energetico ad un fabbricato. È vero, ma non totalmente, nel senso che una precisa progettazione architettonica del fabbricato ci permette già da sola di raggiungere un’ottima efficienza”. Uno studio “partito sulla definizione dell’involucro edilizio, da una progettazione puntuale di quelle che sono le stratigrafie, tenendo conto delle esposizioni delle facciate, dei sistemi ombreggianti e dell’alto affollamento dei locali”.  

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L'importanza dell'irraggiamento dall’esterno

“Il calore generato all’interno delle scuole a volte è sufficiente per riscaldare gli ambienti. È stata posta molta attenzione sulla gestione del carico dell’irraggiamento solare che arriva dall’esterno. Quindi tutte le facciate ed i sistemi verticali di ombreggiatura danno già un’idea di efficienza e innovazione, limitando la presenza degli impianti, strettamente necessari per andare a coprire i fabbisogni. Oggi le tecnologie sono consolidate ed arrivate ad un punto per cui è difficile inventare colpi di scena, ma abbiamo la fortuna di avere tecnologie assolutamente valide, ormai comprovate da tempo”. 

Come sono state impiegate le fonti rinnovabili

L’insieme degli impianti meccanici ed elettrici previsti nella progettazione adottano come punto di partenza il rispetto delle normative vigenti in tema di impiego di fonti rinnovabili. Il nuovo edificio sarà caratterizzato da un involucro edilizio e tipologie impiantistiche molto performanti ed efficienti, tali da garantire il requisito di edificio NZEB secondo i criteri previsti dalla normativa regionale D.G.R. n. 1715/2016. 

“Abbiamo deciso di spingere fortemente sul tema fonti rinnovabili. Avendo la disponibilità di superfici tecniche interessanti, progettate da Cavejastudio, siamo andati a sfruttare moltissimo l’energia solare prevedendo un impianto fotovoltaico su tutta la copertura della falda inclinata, con una potenza di picco di circa 40 kWp. L’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico è peculiare, considerato che le cucine sono per la grande maggioranza dotate di apparecchiature ad alimentazione elettrica, ed utilizzate principalmente nelle ore diurne. Oltre al fotovoltaico, abbiamo pensato ad un sistema in pompa di calore, abbandonando le tradizionali caldaie a gas. Le pompe di calore sono nascoste e queste utilizzano energia rinnovabile per produrre calore”.

Utilizzo di macchine per il trattamento aria

“Abbiamo utilizzato le migliori tecnologie presenti sul mercato per dare la migliore efficienza possibile e garantendo il dovuto comfort alla scuola. Le macchine di trattamento aria sono dotate di recuperatori di calore ad altissima efficienza, per minimizzare i consumi, riducendo del 32% il consumo di energia rispetto ad una scuola standard”. 

Consumi energetici

“Per quanto riguarda i consumi energetici della scuola per i servizi di riscaldamento, produzione di acqua calda sanitaria ed il raffrescamento di alcune zone, per il 66% di essi vengono coperti dalla produzione e sfruttamento delle energie rinnovabili, utilizzando il fotovoltaico e le pompe di calore”.