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AMAZON, APPLE e GOOGLE insieme per un nuovo linguaggio per lo IoT

Sempre più vicina l’era della comunicazione universale fra smart technology

La Smart Home, l'Intenet of Think, la connessione tra Smart phone e dispositivi vari hanno un problema da risolvere: quello degli standard dei linguaggi. Ora Amazon, Apple e Google hanno deciso di fare squadra per  trovare una soluzione.

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Un unico linguaggio standard per la Smart technology

Amazon, Apple e Google hanno deciso di creare uno standard open source per i prodotti domestici connessi a Internet, come gli altoparlanti o le telecamere intelligenti. Lavoreranno con Zigbee Alliance, un'associazione di aziende che lavorano su standard IoT aperti, oltre a Samsung, Ikea e altri importanti attori del settore.

L'obiettivo: si tratta di rendere i prodotti per la casa intelligente compatibili tra loro e assicurarsi che raggiungano un certo livello di sicurezza. Il potenziale: se adottato da tutti i principali attori, questo standard potrebbe dare il via all'adozione della tecnologia della casa intelligente. Attualmente, se desideri acquistare prodotti IoT per la tua casa, devi principalmente scegliere una società e restare fedele perché i prodotti di diverse società non sono interoperabili.

Ad esempio, l'assistente vocale Home di Google non funzionerà con le lampadine intelligenti di Amazon.

Le preoccupazioni per la sicurezza hanno anche frenato l'adozione, come esemplificato dalle infinite storie dell'orrore sulla telecamera Ring e su quanto sia facile hackerare. Un ecosistema aperto, migliori standard di sicurezza e il lancio del 5G potrebbero essere una combinazione vincente per spingere le case intelligenti nel mainstream. Una lunga strada da percorrere ancora: bene, questo è il piano. In realtà, sarà difficile ottenere i più grandi nomi della tecnologia, tutti i cui prodotti per la casa intelligente sono in diverse fasi di sviluppo, per essere d'accordo.

E c'è il rischio che invece di creare uno standard per unirli tutti, creino semplicemente uno standard aggiuntivo e facoltativo.

Fonte: MIT Tecnology Review