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Influenza della categoria di sottosuolo sulla vulnerabilità sismica di edifici alti - E6

Atti del XV congresso ANIDIS 2013

Memoria tratta dagli Atti del XV Convegno ANIDIS “L’ingegneria Sismica in Italia”, Padova 2013

La memoria focalizza l’attenzione sulle problematiche relative alla valutazione della vulnerabilità sismica di edifici alti, generalmente caratterizzati da valori dei periodi di vibrare particolarmente elevati rispetto a quelli di edifici ordinari, al fine di fornire indicazioni quantitative sull’influenza della tipologia di terreno sulla risposta sismica di tali edifici. In particolare, il confronto tra lo spettro di progetto fornito dal Decreto Min. LL.PP. del 09/01/1996 e quello fornito dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. II.TT. 14/01/2008) per strutture in calcestruzzo armato a pareti (tipiche degli edifici alti) non mostra differenze significative per alti valori del periodo di vibrare in ipotesi di terreno buono. Viceversa, le differenze possono diventare molto significative per suoli scadenti. Pertanto, una nuova valutazione dell'azione sismica di edifici alti, in linea con i nuovi codici, può non essere più onerosa, a meno che le condizioni relative al tipo di terreno su cui l'edificio è fondato non siano estremamente sfavorevoli. Una valutazione preliminare della vulnerabilità sismica per un caso studio, relativo ad un edificio con struttura sismo-resistente in calcestruzzo armato progettato agli inizi degli anni ’80, è stata condotta mediante analisi dinamiche lineari. I risultati confermano che la vulnerabilità della struttura è maggiore di quella ritenuta accettabile dalle NTC 2008 solo per terreni scadenti.