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“10 scuole,10 ordini, 10 città”, la cultura della sicurezza parte tra i banchi di scuola

Il progetto sperimentale coordinato dal CNI e MIUR mira alla diffusione della cultura della sicurezza già a partire dalla tenera età.

Il progetto, ideato e sviluppato all’interno di un gruppo tematico temporaneo del GdL Sicurezza del CNI (Consiglio Nazionale degli ingegneri) nasce con l’intento di proporre la sicurezza come vero e proprio fattore culturale, introducendo la materia sui banchi di scuola e trasmettendone i valori agli studenti, che saranno i cittadini del domani, creando altresì un ambiente scolastico più sicuro.

Gli ingegneri portano la sicurezza a scuola in un progetto sperimentale

Si è pensato ad un percorso didattico che parta dalle scuole medie inferiori (format SMI) sino a giungere ai primi due anni delle scuole medie superiori (format SMS), periodo scolastico propedeutico alla “Alternanza Scuola lavoro”. Il progetto è partito all’inizio dell’anno scolastico 2019-2020 in modo sperimentale nelle prime classi di 10 scuole medie inferiori pilota scelte dal MIUR nelle città di Bari, Cagliari, Firenze, Matera, Milano, Pescara, Ravenna, Siracusa, Torino e Treviso, con il diretto coinvolgimento dei rispettivi Ordini territoriali con il nome “10scuole, 10ordini, 10città”. 

momenti preparativi del progetto svoltosi presso il Ministero dell’Istruzione

Uno dei momenti preparativi del progetto svoltosi presso il Ministero dell’Istruzione

La sicurezza integrata nei regolari programmi curriculari

Tutti gli Ordini provinciali degli Ingegneri coinvolti in questa prima fase, hanno accolto con grande interesse l’opportunità offerta dal CNI di poter partecipare a questo progetto innovativo, certi della sua assoluta rilevanza. Durante questa prima fase, conclusasi nel mese di dicembre 2019, i colleghi formatori hanno presentato e formato il personale docente delle singole classi al fine di inserire nel programma di ogni singola materia argomenti, attività, esercizi che possano ravvicinare l’alunno alla sicurezza, alla sua percezione e al suo riconoscimento nelle azioni di tutti i giorni. Proprio questa particolarità è uno dei punti di forza del progetto, ossia il non inserirsi con progetti alternativi alla regolare didattica, distaccati dal regolare andamento delle lezioni, ma il volersi integrare nei singoli programmi curriculari. La sicurezza, così presentata, non è più un concetto astratto, legato solo alla didattica delle materie scientifiche che possano avere un risvolto tecnico, ma è un concetto universale che può essere riscoperto, riconosciuto e rappresentato in ogni singola materia attraverso l’occhio attento di un ingegnere che ne rappresenti la forma nel modo più semplice possibile.

Sono 257 i docenti delle scuole medie inferiori ai quali è stato rilasciato l’attestato di formazione secondo l’Accordo Stato Regioni 2011 e che da gennaio 2020 sono impegnati nella seconda fase del progetto nelle proprie classi attraverso l’utilizzo di un registro interdisciplinare, che è compilato da ciascun insegnante durante il regolare svolgimento delle lezioni. Tale strumento sta consentendo ai docenti di interagire e verificare l’andamento parallelo del progetto in ogni singola materia. Ad oggi sono ben 734 gli alunni impegnati in queste attività didattiche in 34 prime classi delle scuole medie inferiori che hanno aderito al progetto pilota. A fine gennaio 2020, in tutte le scuole, abbiamo monitorato il corretto funzionamento del metodo didattico attraverso una attenta lettura dei registri interdisciplinari, dalla quale si è riscontrato un numero di contributi totali, nelle varie materie, pari a 395 spunti in materia di sicurezza (vedi tabella 1).

Tabella 1

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L’attività proseguirà con un incontro mensile presso le singole scuole, durante il quale i formatori incontreranno i consigli di classe per visionare l’esatto utilizzo del registro e dare, eventualmente, dei suggerimenti e/o delle azioni migliorative che potranno essere intraprese prima del progetto finale. Ad inizio aprile, in ogni sezione, gli alunni saranno suddivisi in gruppi per partecipare ad una prima manifestazione finale locale che si svolgerà presumibilmente nel mese di giugno. Accederanno alla fase finale nazionale (settembre 2020) un gruppo di lavoro per ogni scuola secondo una selezione che avverrà a livello locale nel mese di giugno. A conclusione di quest’anno scolastico 2019-2020, che vede il progetto ancora in fase sperimentale nelle prime medie delle 10 scuole pilota delle 10 città selezionate, valuteremo insieme al Ministero dell’Istruzione se il progetto stesso possa essere ripetuto a partire dal mese di settembre 2020 in tutte le altre prime medie delle scuole e città che vogliano prendervi parte.

Concludendo si può affermare che è certamente un modo innovativo di insegnare volto a far crescere l’interesse e la percezione di una coscienza differente, per un mondo più sicuro fatto di piccoli gesti ed azioni che oggi possono compiere gli alunni, futuri cittadini. La sicurezza deve essere intesa come un concetto universale, fuori dai soliti tecnicismi, che noi ingegneri possiamo trasmettere in modo semplice e comprensibile a tutti. L’universalità del concetto “sicurezza” si riscontra da un primo studio sui contributi avuti nelle materie suddivise per tipologia, dal quale si può notare come le materie umanistiche abbiano concorso maggiormente rispetto alle materie puramente scientifiche (vedi tabella 2).

Tabella 2

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Per gli Ordini provinciali degli ingegneri questo progetto rappresenta un’occasione unica per poter dimostrare come la sinergia tra scuola e professionisti possa rappresentare un valore aggiunto per la diffusione della cultura della sicurezza già a partire dalla tenera età.

Si ringrazia il Gruppo di Lavoro SICUREZZA del CNI per la gentile collaborazione

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