Spesso negli interventi di riqualificazione energetica degli edifici si prevede l'uso del cappotto, e quando si vanno a fare dei preventivi ci si trova di fronte a voci di capitolato spesso non confrontabili. Motivo? Perche i cappotti non sono tutti uguali, anche quando sembrano simili; esiste infatti una netta distinzione tra un generico “cappotto” e un “sistema a cappotto” certificato. Scopriamo come comprenderne le differenze.
Isolare a cappotto un edificio è oggi un intervento molto comune in edilizia soprattutto nei casi di riqualificazione energetica di edifici esistenti ma che si adatta perfettamente ad ogni tipo d’intervento e ad ogni tipo di destinazione d’uso (civili, industriali, per servizi).
Le prestazioni dell’involucro edilizio variano a seconda delle tecnologie e dei materiali che il progettista sceglie di adoperare, dopo aver eseguito uno studio attento dell’edificio oggetto di intervento, del panorama normativo e del luogo d’intervento.
A livello tecnologico, il progettista o il responsabile dei lavori ha la possibilità di scegliere tra due tipologie di sistemi di isolamento:
I sistemi ETICS sono oggetto di dibattito negli ultimi anni, non solo dal punto di vista prestazionale e tecnologico ma anche normativo.
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Come è costituito il sistema a cappotto con EPS e qual è il suo funzionamento
Con l’acronimo inglese ETICS (External Thermal Insulation Composite System) si intende un sistema composito di elevata qualità, certificato a livello europeo per l’isolamento termico esterno dell’edificio.
Il Regolamento sui Prodotti da Costruzione li definisce come dei veri e propri kit particolarmente diffusi in edilizia che, per una maggior durabilità e ottimizzazione dei tempi di esecuzione, è richiesta una manodopera specializzata e attenta alle condizioni climatiche che possono influire negativamente sulle prestazioni attese.
La tecnologia del sistema permette di raggiungere alti livelli di prestazioni termiche dell’involucro verticale (ed eventualmente anche orizzontale) tanto da conseguire gli ambiziosi obiettivi NZEB (Nearly Zero Energy Building).
Un sistema ETICS tipo è composto dai seguenti strati funzionali:
A differenza di un isolamento a cappotto non certificato, ciò che contraddistingue il sistema di isolamento a cappotto ETICS è la garanzia dell’intero pacchetto in termini di funzionamento, durabilità e qualità di tutti gli elementi che lo compongono ed è certificato grazie a test di qualità e prestazionali.
Sono stati condotti numerosi studi e indagini sui sistemi a cappotto ETICS i quali confermano che le superfici realizzate rimangono in ottimo stato anche dopo un arco temporale mediamente lungo di circa 30 anni.
Per poter garantire durabilità nel tempo è fondamentale affidarsi a professionisti specializzati che sappiano eseguire a regola d’arte la fase di posa in opera dei singoli materiali anche in funzione dalle condizioni climatiche. L’umidità, il caldo, la pioggia sono elementi che possono compromettere la funzionalità di ogni singolo elemento che compongono il sistema di isolamento a cappotto, soprattutto gli strati di fissaggio e di finitura.
ETICS, prima di essere sul mercato, devono obbligatoriamente ottenere la marcatura CE per poter essere valutati dal punto di vista tecnico da EOTA (European Technical Approval Guideline), ente tecnico europeo di riferimento per il settore delle costruzioni incaricato dalla Commissione Europea a predisporre delle linee guida universali.
L'EOTA coordina l'applicazione delle procedure previste per una valutazione tecnica europea (ETA) che adotta un documento di valutazione europea (EAD), come la “ETAG 004 - Linee guida tecniche europee per Sistemi Isolanti a Cappotto per esterni con intonaco”, principale documento preso come riferimento per la valutazione di questi sistemi fin ad oggi.
La valutazione tecnica europea ETA certifica le caratteristiche essenziali del prodotto oggetto di analisi e di tutti gli elementi che lo costituiscono (elementi di fissaggio, di isolamento termico, intonaco di base e elemento di finitura) in relazione dell’uso previsto. Il sistema ETICS viene sottoposto a test climatici all’interno di una camera che comprovano la resistenza al caldo e freddo, gelo e disgelo, garantita almeno per 25 anni.
Dopo aver raggiunto un esito positivo ai test condotti, il sistema a cappotto ETICS, per essere immesso su mercato, deve essere riportato “Omologato secondo ETAG 004, con benestare tecnico europeo ETA n. XYZ”. In questo modo è garantito il funzionamento e la durata del sistema in oggetto.
Oltre ai requisiti termici, i sistemi a cappotto devono poter soddisfare i requisiti di sicurezza antincendio secondo quanto disposto dalla Circolare Ministeriale per i rivestimenti di facciata ed è indispensabile che il sistema a cappotto sia certificato almeno B-S3-d0 come Classe di Reazione al Fuoco.
Il German Fraunhofer Institute for Building Physics è l’ente che si occupa del monitoraggio costante del ciclo di vita delle facciate isolate, documentando regolarmente l’invecchiamento di molti progetti diversi. Grazie alle loro indagini è possibile affermare oggi che nessuna delle facciate oggi ispezionate mostra segni di distacchi.
Dal punto di vista normativo, il sistema di isolamento ETICS è un tema ancora in fase di sviluppo, preso in considerazione da enti normativi internazionali e europei come CEN e ISO.
Secondo il CEN (European Committee for Standardization), i riferimenti normativi per la definizione di cappotti termici sono le EN 13499:2003 e EN 13500:2003 che fanno riferimento a sistemi costituiti da isolanti in polistirene espanso e lane minerali.
Successivamente, è stata pubblicata la norma EN 17237, più specifica sul tema dei sistemi ETICS differenziati da otto tipologie di isolanti termici (Lana minerale, polistirene espanso, prodotti in polistirene espanso estruso, poliuretano espanso rigido, resine fenoliche espanse, vetro cellulare, sughero espanso, fibre di legno).
In seguito, sono stati approvati altri documenti normativi i quali mettevano in luce le proprietà e le prestazioni dei sistemi ETICS. Tra questi ricordiamo:
Dal 2018, il CEN sta sviluppando la norma EN 17140 “Isolanti termici per l’edilizia – Isolanti sottovuoto ottenuti in fabbrica (VIP-Vacuum insulation panel) – Specificazione” la quale illustra le proprietà del prodotto, i metodi di prova, le regole per la valutazione e la verifica della costanza di prestazione (AVCP) e la dichiarazione di prestazione, applicabile ad ogni tipo di isolante sottovuoto che utilizzano essiccanti ma senza componenti getter (alluminio, magnesio, calcio, sodio, stronzio, cesio e il fosforo). Sono invece trascurabili le informazioni sulla tipologia di materiale prevalente e di involucro mentre sono esclusi tutti quei prodotti con una resistenza termica dichiarata RD < 0,5 m2 K / W o una λD > a 0,015 W / (m⋅K).
A livello internazionale, l’ente normativo ISO (International Organization for Standardization), ha formulato la norma ISO 17738, la quale si compone di tre parti:
Con l’acronimo EIFS, nella normativa ISO sopra citata, si vuole indicare il cappotto termico, differente rispetto a ciò che viene descritto nella normativa EN 17237. La normativa ISO 17738 fa riferimento ai materiali e ai sistemi, alle modalità di applicazione e ai requisiti di progetto. Quest’ultimo rappresenta un parametro importante per poter scegliere in maniera consapevole il tipo di isolante tenendo conto degli spessori, spesso soggetti a vincoli, e delle prestazioni energetiche attese dell’involucro opaco.
A livello nazionale, l’UNI (Ente Italiano di Normazione), ha pubblicato, nel corso del 2018, due documenti:
Il Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente (CTI) in collaborazione con l’Ente Italiano di Normazione (UNI) sono stati gli autori della commissione tecnica UNI/CT 201 “Isolanti e isolamento termico – Materiali”, presa in considerazione durante il IX° Convegno del 21 Novembre 2019. Il tema di discussione è stato “ETICS SPECIFICATION: il ruolo dei prodotti isolanti termici nella nuova norma europea per il sistema a cappotto”.
La CT201 si avvale di ricercatori, enti di certificazione, produttori di software per l’edilizia, associazioni e consorzi di produttori di isolanti termici, associazioni e consorzi di prodotti che interagiscono con gli isolanti termici (intonaci, impermeabilizzanti, pitture e vernici) ma sono assenti i rappresentanti competenti in “super isolanti” (sottovuoto, areogel) e in quelli naturali (sughero, fibre di legno, fibre organiche vegetali).
Nonostante l’attuale vasto patrimonio normativo in merito agli ETICS, sono presenti ancora numerosi vuoti da colmare e carenze da sopperire. Ad esempio, alcuni documenti come il Regolamento sui prodotti da costruzione, la direttiva EPBD e la norma UNI/TS 11300, necessitano di aggiornamenti al fine di introdurre in maniera più dettagliata il concetto di sistema ETICS e di fornire indicazioni specifiche sulle metodologie applicative.
Inoltre, per poter raggiungere gli ambiziosi obiettivi europei del 2020, 2030 e 2050 dal punto di vista di ricerca e sviluppo, sostenibilità e cambiamenti climatici sarà inoltre necessario elaborare un documento normativo che fornisca indicazioni specifiche in merito alle tematiche ambientali.
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