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INARCASSA, Decreto liquidità: si procede comunque al pagamento del BONUS 600 EURO agli iscritti

Il CDA ha deliberato di procedere al pagamento del Bonus, malgrado i cavilli del decreto liquidità di Conte

Un atto importante. Il CDA di Inarcassa ha approvato una delibera per procedere al pagamento del Bonus ai liberi professioni che avevano nei giorni scorsi fatto richiesta. Ieri avevamo dato la notizia che AdEPP, l'associazione delle Casse Private, a cui aderisce anche INARCASSA, avevano bloccato le procedure. Un atto quindi non scontato e utile per la categoria, in grande difficoltà per l'emergenza Coronavirus. Di seguito il comunicato stampa.

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INARCASSA, DECRETO LIQUIDITA’: CDA DELIBERA AUTORIZZAZIONI AL PAGAMENTO BONUS 600 EURO

Alla luce di quanto stabilito dalle nuove indicazioni previste dal Governo per le casse di previdenza, nel cosiddetto ‘Decreto Liquidità – reddito di ultima istanza”, il Consiglio di Amministrazione di Inarcassa - nella riunione consiliare di oggi, 10 aprile 2020 - ha deliberato di procedere al primo step delle richieste di pagamento del bonus di 600 euro, intervenute dal 1° al 6 aprile, a favore dei liberi professionisti ingegneri e architetti che ne hanno fatto correttamente richiesta. Saranno progressivamente liquidate tutte le domande che perverranno fino al 30 aprile.

Il Consiglio ha altresì deliberato di dover predisporre la rendicontazione dei pagamenti effettuati ed attivare le richieste di rimborso al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ai sensi del noto articolo 5 del decreto ministeriale citato e fino a diversa comunicazione da parte dei Ministeri Vigilanti.

Al termine della riunione, il presidente Santoro ha espresso “fiducia negli impegni presi dal Governo” ed ha quindi ribadito “la necessità di andare avanti: Inarcassa non lascerà indietro nessun iscritto. I pagamenti saranno rilasciati a seguire le festività pasquali.”


Commento dell'Editore

Una buona notizia in un quadro di brutte notizie. Sono solo 600 euro, ma sono utili.

Il fatto che tanti colleghi abbiano dovuto procedere alla richiesta di questo sussidio, a solo un mese dallo stop delle attività produttive, deve però farci riflettere. Da categoria nobile - quella degli architetti e ingegneri - che un tempo veniva vista come uno di riferimenti non solo tecnico ma anche "di benessere economico" di ogni territorio, pian piano siamo diventati una professione con redditi medi al limite delle possibilità. Ho tanti amici laureati in architettura e in ingegneria che nel tempo hanno cambiato lavoro, chi aprendo un'edicola, chi lavorano in un bar, chi facendo il portiere d'albergo. Io stesso abbino alla professione di ingegnere quella di editore.

Questa crisi che azzera tante cose deve farci riflettere, deve essere la spinta per poter cambiare il mondo della professione, superare storiche divisioni, come tra Inarcassa e Ordini, come tra Liberi Professionisti e Società di Ingegneria. Dovremo ripartire da capo, dovremo aver la forza di pagare i debiti di questo periodo, di superare lutti e distanze, e dovremo anche avere la forza di fare questo cambiamento.

Infine, dovremo avere la forza di rialzarci da soli, come categoria, come gruppo ... perchè anche gli ultimi provvedimenti governativi ci evidenziano che purtroppo saremo soli in questa sfida. Inarcassa ha avuto il coraggio di superare i cavilli burocratici del decreto liquidità (strano nome visto gli effetti). Anche il provvedimento sui prestiti che lo stato dovrebbe garantire dalle banche ha le sue ombre. Il fatto che si garantisca - sopra i 25.000 euro - il 90% impone alla banca di non poter semplificare le sue procedure di concessione del prestito, e quindi fa sì che ancora oggi nessuna banca sia partita. Stessa cosa per il provvedimento sull'anticipo della cassa integrazione. Così oggi sono tanti i colleghi in difficoltà ad erogare o a ricevere la cassa integrazione.

Insomma, ottima questa "rondine", ma ancora non è giunta la primavera.

Un sentito augurio di Pasqua a tutti i colleghi e lettori.

Andrea Dari