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Perrini, CNI: i Junior inquadrati come tecnici che operano nell'Ingegneria ma non siano Ingegneri

Replica del Consigliere Nazionale alla lettera di un ingegnere sul tema dei triennali

E’ stata pubblicata su Ingenio una lettera di un iscritto alla Sezione B dell’Albo degli ingegneri della Provincia di Matera, l'ing. Plasmati, con la quale si contesta la proposta fatta propria dal CNI su indicazione di un gruppo di docenti appartenenti ad Atenei abbastanza rappresentativi del territorio nazionale, da me coordinato, tesa ad eliminare dall’Albo degli Ingegneri i laureati triennali.

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Il laureato triennale sia un tecnico qualificato nel campo del processo ingegneristico

E’ opportuno chiarire anzitutto che il CNI non chiede affatto che dal novero dei laureati italiani venga eliminato il percorso di studi universitari breve anzi ritiene che lo stesso venga sostenuto ed incrementato; ritiene tuttavia che i soggetti forniti di tale titolo di studio siano inquadrati nell’ambito dei tecnici che operano nel campo della Ingegneria ma non siano Ingegneri: per farla breve, rappresentano figure professionali fondamentali nello sviluppo delle attività ingegneristiche come lo sono ad esempio nel campo della sanità i laureati in materie infermieristiche, gli odontotecnici, le levatrici etc., non essendo comunque medici.

Fatta questa doverosa premessa le motivazioni della modifica proposta rivengono dalla necessità di consentire al laureato quinquennale la acquisizione di una solida preparazione nelle discipline scientifiche di base, da sempre peculiarità dell’ingegnere italiano, che, con l’attuale percorso formativo (3+2), vengono sintetizzate, ridotte o addirittura eliminate a favore della conoscenza di materie professionalizzanti che consentano una immediata spendibilità del titolo alla fine del triennio. 

In tale logica il laureato triennale, in tutto simile a quello esistente in altre realtà europee, sarà un tecnico qualificato nel campo del processo ingegneristico, immediatamente inserito nell’apparato produttivo o confluirà nel collegio dei periti o dei geometri che, nel solco della direttiva europea, a partire dal corrente anno dovranno essere forniti di laurea di primo livello.

CNI da sempre contrario all'Istituzione della Sezione B dell'Albo

Venendo al merito delle questioni trattate nella lettera preme chiarire che il CNI, da sempre contrario alla istituzione della Sezione B nell’Albo, se è vero che fece un ricorso avverso al provvedimento istitutivo, impostato prevalentemente su motivazioni formali (mancata partecipazione attiva alla formazione del provvedimento stesso) e risultò soccombente in sede di Consiglio di Stato, non è affatto vero fu condannato al pagamento di alcuna ammenda atteso che la somma versata afferì alle sole spese giudiziarie, da sempre a carico del soccombente.

Quanto alla circostanza che il Consiglio di Stato ritenne superato l’attribuzione del titolo di Iunior al triennale è vero esattamente il contrario: l’Organismo Giurisdizionale al punto 4.2.3 della citata Sentenza rammenta quanto già espresso nel 2001 ovvero l’opportunità di individuare il triennale come Tecnico della Ingegneria e giustifica la attribuzione del titolo di Ingegnere Iunior solo perché nel nostro paese, a differenza di quanto avviene in altre nazioni europee, detto titolo viene assegnato in sede accademica; conferma comunque la indispensabilità della indicazione del titolo in maniera completa proprio per evitare qualsiasi possibilità di confusione nella utenza.

Quanto infine alla affermazione che la legislatura italiana attraverso la emissione del D.M. 16 marzo 2007 avrebbe attribuito al triennale la competenza sulla progettazione di opere complesse, la stessa risulta risibile e priva di qualsiasi fondamento in quanto la fonte normativa citata non si occupa di competenze ma definisce le classi di laurea e i contenuti di esse; peraltro relativamente al professionista fornito della laurea L-7, classe delle Lauree in Ingegneria civile e ambientale, nel decreto viene ribadito che, a valle della acquisizione del titolo di studio i laureati “saranno in possesso di conoscenze idonee a svolgere attività professionali in diversi ambiti anche concorrendo ad attività quali la progettazione, la produzione ……etc. “ cosa ovviamente ben diversa dal progettare direttamente!!

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