Mobilità
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Fase 2 Covid-19: testo DPCM 26 aprile 2020. Nuove regole mobilità, aziende, costruzioni pubbliche e private

Il premier Giuseppe Conte ha firmato il DPCM 26 aprile 2020: resta l'obbligo dell'autocertificazione per gli spostamenti. Mascherine obbligatorie ma solo nei luoghi chiusi. Ripartono subito manifatturiero, cantieristica e ingrosso funzionale a quei settori

Il premier Giuseppe Conte ha firmato il DPCM 26 aprile 2020: resta l'obbligo dell'autocertificazione per gli spostamenti. Mascherine obbligatorie ma solo nei luoghi chiusi. Grazie ad una comunicazione interministeriale del 26 aprile, ripartono subito le attività produttive e industriali prevalentemente votate all'export e i cantieri per carceri, scuole, presidi sanitari, case popolari e per la difesa dal dissesto idrogeologico

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Il Governo ha pubblicato il DPCM 26 aprile 2020 (scaricabile in allegato), firmato dal primo ministro Giuseppe Conte, relativo alla prima parte della cosiddetta Fase 2 Coronavirus: le novità introdotte dal questo provvedimento per il contenimento del contagio da Covid-19 avranno valenza dal 4 maggio 2020 per le successive due settimane (fino al 17 maggio 2020 compreso).

Edilizia ed altre attività produttive

Partiamo subito dalle aperture immediate (da oggi 27 aprile 2020), indicazione che NON è compresa nel DPCM del 26 aprile 2020 ma è frutto di una comunicazione inviata in data 26 aprile 2020 dai ministri Roberto Speranza (Sanità), Stefano Patuanelli (Sviluppo economico) e Paola De Micheli (Trasporti) alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, nella quale forniscono l’interpretazione autentica su quali siano le attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale da autorizzare fin da subito se in grado di ripartire rispettando a pieno le misure anti-coronavirus previste nei protocolli di sicurezza. Nella nota si esplicita la strategicità per il Paese dei cantieri pubblici che realizzano opere contro il dissesto idrogeologico, di edilizia residenziale pubblica, di edilizia scolastica e di edilizia penitenziaria. Tutto il personale impiegato nelle attività che vengono autorizzate, sia i lavoratori che i fornitori, non verrà sottoposto naturalmente a limitazioni della mobilità per raggiungere il posto di lavoro.​

Come sottolineato anche dal comunicato ufficiale della Regione Emilia-Romagna, quindi, ripartono subito, da lunedì 27 aprile 2020, in tutto il Paese, le attività produttive e industriali prevalentemente votate all'export e i cantieri per carceri, scuole, presidi sanitari, case popolari e per la difesa dal dissesto idrogeologico. Lo potranno fare solo se in condizioni di rispettare i protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro firmati dal Governo e da tutte le parti sociali il 24 aprile (allegato al DPCM in oggetto), inviando una comunicazione ai Prefetti.

Entrando nel dettaglio, si tratta delle cosiddette attività per cui i Prefetti possono autorizzare l’apertura sin da subito e che non saranno più limitate ai soli settori coperti dalla disciplina del golden power e potranno riguardare tutte «quelle attività produttive orientate in modo prevalente alle esportazioni» nonché a «quelle attività nel settore delle costruzioni» cruciali per l’economia nazionale, come i cantieri anti-dissesto idrogeologico o per l’edilizia residenziale pubblica, scolastica e penitenziaria.

Segnaliamo, in materia edilizia e cantieristica, gli aspetti particolareggiati che abbiamo già approfondito e analizzato:

  • il protocollo del MIT che prevede un serie di precauzioni: misurazione della temperatura prima dell'accesso al cantiere, accesso contingentato a mense e spogliatoi, pulizia giornaliera e sanificazione periodica delle aree comuni;
  • i modelli di istanza ANCE - uno per i lavori pubblici e uno per i lavori privati - che contengono le principali tematiche sulle quali le imprese potranno aprire un confronto con le committenze, allo scopo di conseguire il riequilibrio dei rapporti contrattuali in essere;
  • il documento ANCE con l'elenco dei costi della sicurezza che devono essere riportati, dai coordinatori in fase di esecuzione, nelle integrazioni dei piani di sicurezza e coordinamento;
  • l'elenco INAIL dei dispositivi di protezione individuale (occhi, vie respiratorie, corpo, mani, arti inferiori) autorizzati con la procedura di validazione in deroga. Tra questi, le varie mascherine per l'edilizia (nel DPCM, come sotto segnalato, si calmierano i prezzi di quelle chirurgiche).

Cantieri edili e altre attività: chi va avanti e chi riapre dal 4 maggio

Poi, dal 4 maggio 2020, ripartono tutti i cantieri edili privati, la manifattura, il commercio all'ingrosso: per questi, da oggi 27 aprile sarà possibile preparare gli ambienti di lavoro per sanificazioni e altre attività.

L'allegato n.3 al decreto, il cd. elenco dei codici ATECO, comprende tra gli altri il tessile, la moda, la fabbricazione di auto, il comparto del vetro, la fabbricazione di mobili e, di specifico interesse per il settore edile:

  • 08 ESTRAZIONE DI ALTRI MINERALI DA CAVE E MINIERE
  • 41 COSTRUZIONE DI EDIFICI
  • 42 INGEGNERIA CIVILE
  • 43 LAVORI DI COSTRUZIONE SPECIALIZZATI
  • 71 ATTIVITA' DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA E D'INGEGNERIA; COLLAUDI ED ANALISI TECNICHE

C'è da sottolineare altresì che le imprese le cui attività sono comunque ad oggi consentite, proseguono nel rispetto dei Protocolli di sicurezza del 24 aprile 2020. Si tratta quindi dei codici Ateco ‘aperti’ ai sensi del DPCM 10 aprile 2020, e cioè, limitatamente ai settori di interesse per l'edilizia

  • 42 Ingegneria Civile (esclusi i codici 42.99.09 e 42.99.01 sospesi fino al 3 maggio dal DPCM 10 aprile);
  • 42.22 Realizzazione di opere di pubblica utilità per l’energia elettrica e le telecomunicazioni;
  • 42.91 Costruzione di opere idrauliche;
  • 43.2 Attività di installazione di impianti elettrici, idraulici;
  • 81.3 Cura e manutenzione del paesaggio.

 

 

Spostamenti, parchi, sport, mascherine a 0,50 euro

  • all’interno di una stessa Regione, sono possibili per motivi di lavoro, di salute, necessità o visita ai parenti;
  • fuori Regione saranno invece consentiti per motivi di lavoro, di salute, di urgenza e per il rientro presso propria abitazione.

Obbligatorio l'utilizzo della mascherina chirurgica, il cui prezzo è stato calmierato a 0,50 euro da un'ordinanza della Protezione Civile, sui mezzi pubblici (treni, bus, aerei).

Sarà consentito l’accesso ai parchi pubblici rispettando la distanza e regolando gli ingressi alle aree gioco per bambini, fermo restando la possibilità da parte dei Sindaci di precludere l’ingresso qualora non sia possibile far rispettare le norme di sicurezza.

Per quel che riguarda l'attività motoria e sportiva, dal 4 maggio 2020 può ripartire l'attività motoria individuale (camminare, da soli o con i conviventi/figli) anche distante da casa ma mantenendo le distanze di 1 metro. Dal 4 maggio 2020 via libera anche ad allenamenti dei professionisti per le discipline individuali. Per gli sport di squadra l'orientamento è quello di attendere il 18.

Smart working, ferie e congedi

I datori di lavoro privati possono continuare ad applicare il lavoro agile a ogni rapporto subordinato, anche in assenza di accordi individuali.

Si raccomanda ancora, anche nel pubblico, di promuovere la fruizione di periodi di congedo ordinario e ferie. Per le attività professionali si raccomanda sempre il ricorso allo smart working ove possibile e l’assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio. Nonché «l’adozione di strumenti di protezione individuale» laddove non si possa rispettare la distanza di un metro.

Ristoranti e bar chiusi, ma ok per l'asporto

Le attività commerciali al dettaglio diverse da quelle già autorizzate (che sono generi alimentari, igiene della persona, edicole, farmacie e parafarmacie, tabaccai, librerie, negozi di vestiti per bambini e neonati) restano sospese (fino al 18 maggio 2020), così come i mercati. Ovunque va rispettata la distanza di un metro. E' consentita però la ristorazione da asporto, con l’obbligo di rimanere a distanza di un metro, di non consumare i prodotti nei locali e di non sostare nelle immediate vicinanze degli esercizi.

Isolamento di 14 giorni per chi entra in Italia

Chi entra nel Paese dovrà consegnare al vettore dell’imbarco una dichiarazione contenente i motivi del viaggio e l’indirizzo della dimora dove dovranno osservare, anche se asintomatici, un periodo di 14 giorni di isolamento fiduciario, comunicando immediatamente la loro presenza al Dipartimento di prevenzione della Asl. Vale anche per chi sbarca da navi da crociera.

Il riepilogo degli step di riapertura

  • lunedì 27 aprile 2020: ripartiranno le attività produttive e industriali prevalentemente votate all'export e i cantieri per carceri, scuole, presidi sanitari, case popolari e per la difesa dal dissesto idrogeologico;
  • lunedì 4 maggio 2020:
    • via libera per tutti i cantieri edili, insieme alle industrie del tessile e della moda;
    • possibilità di spostarsi per recarsi dai propri parenti/familiari (ma no assembramenti);
    • ammesso lo sport all’aperto anche lontano dalla propria abitazione e ci si potrà allenare da soli oppure a due metri di distanza dagli altri;
  • lunedì 18 maggio 2020:
    • riapertura dei negozi di vendita al dettaglio (abbigliamento, calzature e tutti i negozi che finora sono rimasti chiusi), sia pur con le restrizioni dovute al distanziamento e ai dispositivi di protezione;
  • lunedì 1 giugno 2020: riapertura di bar (distanza di un metro dal bancone) e ristoranti (due metri tra un tavolo e l’altro), con mascherine e guanti per i camerieri.

Tutti i protocolli allegati

Segnaliamo che, allegati al DPCM, sono contenuti una serie di documenti molto importanti:

L'autocertificazione

Gli spostamenti dovranno comunque avvenire con certificazione: il nuovo modello sarà presumibilmente disponibile qualche giorno prima del 4 maggio 2020. Ne daremo immediato riscontro.

IL DECRETO DEL 26 APRILE 2020 INTEGRALE (CON TUTTI GLI ALLEGATI) E' SCARICABILE IN FORMATO PDF


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