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Indennità Inps e Indennità Casse private: facciamo chiarezza. I 1.000 di maggio per i professionisti senza cassa

L'INPS ha annunciato che è attivo il servizio online per la presentazione delle domande per l'indennità Covid-19 relativa al mese di maggio 2020

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I liberi professionisti senza cassa o iscritti alla gestione separata INPS devono presentare una nuova domanda per beneficiare dei 1.000 euro per il mese di maggio previsti dal DL Rilancio (art.84, commi 2, 3 e 6, decreto-legge 34/2020) per supportare i lavoratori in condizioni di difficoltà economica causata dall'emergenza epidemiologica da Covid-19.

Indennità Inps e Indennità Casse private: occhio a non confondere

Ricordiamo, in primis, di non confondere questa indennità INPS con l'altra indennità, prevista dall'art.44 del DL Cura Italia per i professionisti delle casse private (e quindi, per tutti gli ingegneri e gli architetti iscritti a Inarcassa, che peraltro ha annunciato di aver autorizzato lo scorso 18 giugno il pagamento delle indennità da 600 euro di aprile, ad ulteriori 1.111 nuovi beneficiari, per le richieste regolarmente presentate dall’8 al 14 giugno. Poi saranno progressivamente liquidate, in tranche successive, tutte le domande inoltrate tramite Inarcassa On Line entro il prossimo 8 luglio 2020).

I professionisti iscritti alle Casse private (enti di diritto privato di previdenza obbligatoria) e quindi tutti i professionisti tecnici (ingegneri e architetti, iscritti a INARCASSA) riceveranno i 600 euro di indennità Covid-19 per il mese di aprile (anche maggio è garantito, ma i bonifici arriveranno più avanti) a valere sul "Fondo per il reddito di ultima istanza" (previsto dal DL Cura Italia).

Indennità INPS 1.000 euro maggio

Il beneficio economico erogato dall'INPS è 'altra cosa', non concorre alla formazione di reddito - come quello per i professionisti iscritti alle altre Casse - ed è riconosciuto a:

  • liberi professionisti con partita IVA, compresi partecipanti a studi associati/società semplice (600 a marzo, 600 ad aprile, 1.000 a maggio ma con condizioni), iscritti alla Gestione Separata e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che non siano titolari di un trattamento pensionistico diretto, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità;
  • collaboratori coordinati e continuativi. Per questa categoria di lavoratori non occorre presentare una nuova domanda, se si è già fruito del bonus relativo a marzo e aprile.

La casistica vede tre categorie:

  • chi deve fare domanda solo per maggio;
  • chi per aprile e maggio;
  • chi per i tre mesi: marzo, aprile e maggio.

Riguardo i 1.000 euro di maggio, i professionisti, oltre alla partita Iva attiva al 19 maggio, devono dimostrare di aver subìto una perdita di reddito del 33% nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 (il dato è autocertificato).

I cococo hanno diritto a 1.000 euro per maggio se il rapporto di lavoro è cessato entro il 19 maggio.

Lavoratori autonomi occasionali

A questi lavoratori (art. 44 DL 18/2020, art. 2 lett. C, d.m. 4 maggio 2020, n. 10, art. 84 c. 8 lett. C DL 34/2020), titolari di un contratto autonomo occasionale riconducibile alle disposizioni di cui all’articolo 2.222 del codice civile nel periodo tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020, spettano invece 600 euro per maggio con:

  • assenza di partita IVA;
  • iscrizione alla Gestione Separata già alla data del 23 febbraio 2020 e assenza di iscrizione ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  • accredito di almeno un contributo mensile nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020;
  • assenza di un contratto autonomo occasionale in essere alla data del 23 febbraio 2020;
  • assenza di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato diverso dal contratto intermittente alla data di presentazione della domanda;
  • assenza di pensione alla data di presentazione della domanda, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità.