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Il Testo Unico dell'Edilizia diventerà Legge e .... tutte le novità nell'intervista all'Ing. Antonio Lucchese

La bozza completa del nuovo Testo Unico dell'Edilizia dovrebbe arrivare entro metà luglio e come sottolineato dall'Ing. Antonio Lucchese, diventerà una vera e propria legge: tutti i dettagli nell'intervista.

Dovrebbe arrivare entro la prima metà di luglio la bozza completa del nuovo Testo Unico dell'Edilizia che, come sottolineato dall'Ing. Antonio Lucchese, coordinatore del Tavolo Tecnico che si sta occupando della revisione del Testo, diventerà una vera e propria legge completa e organica.

La norma, che dovrebbe chiamarsi «Disciplina delle Costruzioni» contiene tante novità: dalla riduzione dei titoli abilitativi, a un nuovo Fascicolo del fabbricato in versione digitale, fino alla scomparsa dell'autorizzazione sismica preventiva e all'introduzione del Certificato d'idoneità statica degli edifici.

Tutte le novità in arrivo, nell'intervista all'Ing. Antonio Lucchese.

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Da Testo unico dell'Edilizia a "Disciplina delle Costruzioni": le novità della nuova legge 

Ing. Lucchese, lei coordina il Tavolo Tecnico istituzionale istituito presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che sta lavorando alla revisione del Testo Unico dell'Edilizia. Quali novità dobbiamo aspettarci? Si tratterà di una vera e propria nuova Legge?

«Vorrei chiarire subito che non si tratta di una revisione del DPR 380/2001, peraltro ormai obsoleto e limitato al solo settore edilizio, bensì della proposta di una nuova legge completa ed organica, con l’obbiettivo di riorganizzare tutto il settore delle costruzioni, mandando definitivamente in pensione almeno la legge 1086/71, la legge 64/74 e lo stesso DPR 380/2001. È evidente che in questo processo di riorganizzazione le novità sono molte, dal momento che il nuovo testo non potrebbe non tenere conto di tutta la recente evoluzione del settore e delle ultime tendenze in tema di semplificazione delle procedure, affidabilità e  sostenibilità delle costruzioni».

Meno titoli abilitativi e un nuovo Fascicolo digitale delle costruzioni


Sul fronte delle semplificazioni, si stanno perfezionando le disposizioni finalizzate a ridurre il numero dei titoli abilitativi: avremo finalmente solo uno, massimo due titoli abilitativi?

«L’idea prevalente nel Tavolo tecnico è quella di limitare i titoli solo a due: Permesso di costruire e Scia. Questa scelta dovrebbe altresì essere accompagnata da un principio di carattere generale estremamente interessante, per cui il Permesso  di costruire dovrebbe essere richiesto solo quando le opere o i lavori prevedano utilizzo di suolo inedificato o comunque significative modifiche all’assetto urbanistico, mentre la Scia dovrebbe essere sufficiente in tutti gli altri casi».

E il decreto SCIA 2 (Decreto Legislativo n. 22 del 25 novembre del 2016) subirà modifiche?

«Un elemento innovativo del testo è la rivisitazione della definizione degli interventi edilizi, che vengono riaggregati per interventi che comportano modificazione permanente del suolo inedificato, sostanzialmente gli interventi di nuova costruzione, anche se residuali e gli interventi di adeguamento e trasformazione del patrimonio edilizio esistente. All’interno di questa sezione sono state introdotte nuove definizioni: l’addizione volumetrica e la sostituzione edilizia che assorbe la demolizione e ricostruzione. Lo SCIA 2 conseguentemente dovrebbe essere armonizzato con questa nuova impostazione». 


Per quanto riguarda il Fascicolo del Fabbricato, sarà reso obbligatorio per tutti gli edifici nuovi? Quali novità dobbiamo aspettarci?

«Il cosiddetto fascicolo del fabbricato, che nella nuova legge dovrebbe chiamarsi Fascicolo digitale delle costruzioni, chiaramente non potrà essere reso obbligatorio subito dopo l’uscita della legge per tutte le costruzioni esistenti. L’idea sarebbe quella di prevedere che il fascicolo digitale della costruzione debba ovviamente essere redatto ogni qualvolta si realizzi una nuova costruzione, sia pubblica sia privata, ed essere altresì redatto o aggiornato ogni qualvolta si intervenga su una costruzione esistente. Circa il formato, le modalità di archiviazione ed i soggetti che dovranno redigerlo, quasi certamente i professionisti, si prevede che il Governo, le Regioni e le Autonomie locali, in sede di Conferenza unificata, trovino l’intesa per l’adozione di uno schema di fascicolo digitale della costruzione-tipo, al fine di semplificare e uniformare le norme e gli adempimenti».

Il nuovo Testo Unico dell'Edilizia: in forse l'autorizzazione sismica preventiva

Come verranno intersecati il DL 32/2019 (Sblocca Cantieri) e il nuovo Testo Unico sulla questione della autorizzazioni sismiche e sulla rilevanza/non rilevanza delle opere?

«Premesso che molto probabilmente la nuova legge non prevederà più l’autorizzazione sismica preventiva, comunque in generale terrà conto di tutte le modifiche positive intervenute negli ultimi anni, magari ulteriormente aggiornate, sempre nel verso della chiarezza e della semplificazione». 

Sarà rafforzata l'importanza dell'asseverazione?

«Come più volte precisato, tra gli obbiettivi della nuova legge c’è anche quello di rafforzare il ruolo di sussidiarietà dei professionisti; nel testo si riscontrano infatti molte forme di asseverazione, che rappresenta un utile strumento mediante il quale il professionista in qualche modo “certifica” le conclusioni tecniche del proprio operato in piena autonomia e responsabilità, rispondendone personalmente. Spero tuttavia che l’asseverazione cessi di essere una semplice dichiarazione “di aver rispettato le norme”, in quanto francamente priva di significato; se ci sono delle norme da rispettare, il tecnico deve rispettarle; non ha alcun senso che “dichiari” genericamente di averle rispettate.


Grazie all'asseverazione sarà possibile sanare situazioni esistenti confuse come nei casi in cui è difficile ritrovare i documenti relativi a edifici datati?

«Nell’ottica di cui alla risposta precedente, il tecnico abilitato dovrebbe poter avere un ruolo importante e decisivo nello studio delle situazioni suddette».

Rigenerazione urbana e sostenibilità delle costruzioni


Quali saranno, nello specifico, le misure di semplificazione previste per la riqualificazione dei centri urbani?

«Difficile elencare qui le tante novità in tema di semplificazione, ma certamente al centro degli obbiettivi della nuova legge c’è la facilitazione di tutti gli interventi finalizzati alla rigenerazione urbana, primo fra tutti la demolizione e ricostruzione».

La certificazione di sostenibilità degli immobili sarà obbligatoria?

«Un po' come per il fascicolo delle costruzioni, è difficile pensare che si possa improvvisamente imporre la certificazione di sostenibilità per le costruzioni esistenti, fermo restando che può essere invece richiesto per le nuove. Si sta pensando a forme di premialità, anche in linea con gli ultimi orientamenti riguardanti altri aspetti, come la vulnerabilità sismica».


Attualmente esistono diversi protocolli di valutazione e molti Paesi hanno sviluppato il proprio. Se ne userà uno in particolare?

«Probabilmente si adotterà la forma più equilibrata, per cui non si può imporre un solo protocollo, né si può lasciare che si adotti qualunque protocollo presente sul mercato internazionale; si dovrebbero consentire, a mio avviso, protocolli in qualche modo riconosciuti e validati sulla base di criteri generali condivisi». 

Gli obiettivi del nuovo Testo Unico dell'Edilizia

In sintesi, quali sono gli obiettivi del lavoro di riorganizzazione del variegato corpus normativo del settore delle costruzioni che state portando avanti?

«In sintesi la nuova legge si propone di riorganizzare nel verso della semplificazione e chiarezza le procedure amministrative; introdurre, nell’ambito della sicurezza delle costruzioni, concetti nuovi, come approccio probabilistico e Classi di rischio, quindi più che di sicurezza parlare di “affidabilità” stabilita (dalle Norme) sulla base di un livello di rischio accettato; ridefinire e qualificare gli attori del processo di realizzazione di opere e lavori; ridefinire chiaramente le procedure relative ad opere e lavori di interesse statale; introdurre il certificato di idoneità statica come strumento per la regolarizzazione dell’elevato numero di costruzioni oggi difformi, chiarendo bene che la regolarizzazione delle costruzioni difformi non è assolutamente da intendersi come condono generalizzato; favorire la sostenibilità delle costruzioni». 


Quando prevede saranno ultimati i lavori e che nome avrà la Legge?

«Difficile prevedere i tempi di un’operazione così ambiziosa e complessa. Il Tavolo tecnico - che sta facendo un ottimo lavoro e colgo qui l’occasione per ringraziare tutti quelli che vi concorrono, con dedizione e professionalità – conta di consegnare una bozza completa entro la prima metà di luglio. Circa il nome, a mio avviso potrebbe semplicemente chiamarsi “Disciplina delle costruzioni”».