Data Pubblicazione:

Alta Velocità Brescia Verona: depositato il progetto, quadruplicata la linea

555 milioni di euro per Alta velocità Brescia - Verona 

Brescia, 28 luglio 2020 - Partiranno nel 2023 e dovrebbero concludersi nel 2029 i lavori per realizzare l’uscita dell’Alta velocità da Brescia verso Verona, con il quadruplicamento in affiancamento alla linea storica. Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha depositato il progetto preliminare redatto da Italferr: un tracciato di 10 km, di cui 6 a Brescia dalla stazione ferroviaria verso Est, 3,5 km a Rezzato, fino a Mazzano, per un costo di 555 milioni di euro. Per ora è partita la Valutazione d’impatto ambientale al ministero dell’Ambiente, mentre da settembre ci sarà conferenza dei servizi al ministero dei Trasporti.

"Nei primi mesi del 2023 dovremmo avviare i lavori", ha spiegato il direttore investimenti RFI Vincenzo Macello nell’incontro di presentazione (accolto con la protesta dei no Tav fuori dalla Camera di Commercio) voluto dal Comune. «Abbiamo cercato di non ripetere gli errori del passato – spiega Aldo Isi, ad Italferr con riferimento alle contestazioni per l’ingresso in città della Treviglio-Brescia – cercando di individuare opportunità per ristrutturare il contesto attraversato". L’opera, pensata in ottica di green-way, porterà in dote orti urbani, 5,7 km di piste ciclabili (più 4 riqualificati), 5 nuovi sottopassi ciclopedonali e 6 riqualificati 6, nuove piantumazioni. Saranno rifatti il viadotto Kolbe e del ponte di via Serenissima.

"Nei primi mesi del 2023 dovremmo avviare i lavori", ha spiegato il direttore investimenti RFI Vincenzo Macello nell’incontro di presentazione (accolto con la protesta dei no Tav fuori dalla Camera di Commercio) voluto dal Comune. «Abbiamo cercato di non ripetere gli errori del passato – spiega Aldo Isi, ad Italferr con riferimento alle contestazioni per l’ingresso in città della Treviglio-Brescia – cercando di individuare opportunità per ristrutturare il contesto attraversato". L’opera, pensata in ottica di green-way, porterà in dote orti urbani, 5,7 km di piste ciclabili (più 4 riqualificati), 5 nuovi sottopassi ciclopedonali e 6 riqualificati 6, nuove piantumazioni. Saranno rifatti il viadotto Kolbe e del ponte di via Serenissima.

 

La nuova linea ferroviaria AV/AC Brescia Est – Verona

La nuova linea ferroviaria AV/AC Brescia Est – Verona si sviluppa per circa 48 km, iniziando il percorso nel comune di Mazzano, in provincia di Brescia, sino a raggiungere il comune di Verona nel lato occidentale con i nuovi binari AV e la nuova interconnessione di Verona Merci.

Il tracciato ferroviario attraversa 2 Regioni, 3 Province, 11 Comuni e si sviluppa  per lo più in affiancamento alle infrastrutture esistenti nel territorio, 30 km circa in parallelo all’autostrada A4 e 8 km circa in allineamento alla linea ferroviaria.

alta-velocita-brescia-verona-tracciato-01.jpg

 

 

Si utilizzeranno Calcestruzzi Holcim per l'opera

Nel momento in cui le infrastrutture fanno la differenza, anche da Merone arriva un contributo importante.

Per l'Alta velocità Brescia Est - Verona (un asse prezioso per il rilancio del Paese) ecco il supporto di Holcim con il suo calcestruzzo. Studiato in maniera apposita, come già per la prima tratta: caratteristiche che durano nel tempo e un attenzione all'ambiente elevata.

Holcim Italia era stata partner per la fornitura di calcestruzzo già per la prima tratta, la Treviglio-Brescia, che attraversa più 20 comuni a Milano, Bergamo e Brescia, sviluppandosi in parte in affiancamento all autostrada Brebemi: anche quest ultima, infatti, è stata realizzata in calcestruzzo Holcim.

Un opera impegnativa, quella attuale, anche perché i lavori comprendono un complesso sistema di gallerie e viadotti: serve il cemento pozzolanico, per le sue caratteristiche di impermeabilità ad esempio e per tutto il valore aggiunto che esso offre. Ancora una volta Holcim, per la tratta di fornitura di sua competenza, sta fornendo materiali confezionati con cemento pozzolanico particolarrona mente indicato per le sue caratteristiche. Più parti fini, basso calore d idratazione, durabilità e resistenza che cresce un po più lentamente alle brevi stagionature ma che aumenta progressivamente alle lunghe.

Parliamo di strutture imponenti: ecco perché a maggior ragione si è puntato su cemento pozzolanico N, certificato LH (Low Heat). Un investimento sul fronte della sostenibilità poiché contiene una minore quantità di clinker a favore di componenti minerali ad attività pozzolanica. Ciò consente di risparmiare risorse naturali e contenere emissioni di CO2, in linea con la strategia di Holcim volta alla tutela dell ambiente.