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WI BANDI, la banca dati gratuita per gli ingegneri dove trovare i bandi SIA cresce: arriva il pacchetto PLUS

Wi Bandi, la sezione gratuita del portale WorkING, grazie al pacchetto PLUS consentirà agli ingegneri di accedere anche alla banca dati dei bandi europei, a quella dei servizi MePA e della lista fornitori.

 

Oltre al servizio gare per la ricerca di bandi per Servizi di Ingegneria e Architettura, nei prossimi giorni, la sezione del portale WorkING consentirà di accedere anche alla banca dati dei bandi europei, a quella dei servizi MePA e della lista fornitori.

Una nuova opportunità per gli ingegneri iscritti all’Albo che potranno scegliere anche di rimanere aggiornati sull’uscita degli avvisi di gara di loro interesse ricevendo email personalizzate.

Inoltre, grazie al servizio incluso nella piattaforma offerta dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri con la Fondazione CNI, sarà possibile consultare informative e pubblicazioni dedicate agli ingegneri specialisti del settore, liberi professionisti e RUP.

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Che cos’è WI BANDI 

WI BANDI è uno dei nove servizi online offerti dal portale WorkING ed è strutturato in due grandi aree. 

La prima è dedicata alla ricerca degli avvisi e degli esiti di gara per i servizi di Ingegneria e Architettura (SIA), mentre la seconda raccoglie diverse pubblicazioni inerenti le norme che regolamentano il settore. Si tratta di testi curati dal CNI e in particolare dal gruppo di lavoro coordinato da Michele Lapenna, Consigliere delegato ai LL.PP. e ai SIA.

«All’interno di WorkING abbiamo ritenuto opportuno inserire la sezione dedicata ai SIA - ha commentato l’Ing. Lapenna - un servizio che il Consiglio nazionale degli ingegneri, ora per il tramite della Fondazione, da anni mette a disposizione di tutti gli iscritti agli Ordini italiani».

Il nuovo servizio Plus per la ricerca dei bandi

Grazie alla convenzione tra CNI e Infordat, su WI BANDI gli ingegneri possono consultare gratuitamente i bandi di gara pubblicati ogni giorno in Italia, un servizio che si arricchirà grazie a un nuovo pacchetto PLUS.

«Con l’attivazione di WI BANDI Plus (a fronte di un contributo minimo di 39 euro all’anno più IVA, ndr) gli ingegneri avranno la possibilità di accedere anche alla banca dati dei bandi europei, a quella dei servizi MePA e della lista fornitori - ha precisato Emanuele Palumbo referente WorkING per la Fondazione CNI - in più ci si potrà iscrivere a una mailing list per rimanere aggiornati sull’uscita dei nuovi bandi di gara a cui si è specificatamente interessati».

La ricerca sulla piattaforma è semplice e intuitiva, grazie anche ai numerosi filtri. Si può impostare la zona, la regione, la provincia o la località, così come la stazione appaltante, la data dell’avviso, l’importo e la categoria d’interesse. 

Gli strumenti per il servizio gare: informative ed esempi pratici 

Oltre a ricercare gli avvisi di gara, su WI BANDI è possibile consultare informative e pubblicazioni inerenti, ad esempio, i corrispettivi per le prestazioni professionali dei lavori pubblici, arricchite da esempi pratici.

«All’interno di questa sezione si trovano tutti i documenti aggiornati secondo la normativa in materia di affidamenti dei servizi di Ingegneria e Architettura - ha spiegato Lapenna - la serie di pubblicazioni include anche la sintesi delle circolari diffuse dal CNI sul tema. Inoltre, è disponibile un software per l'elaborazione di tutti i documenti di gara relativi all’assenza procedura di affidamento scelta dal RUP comprensiva del Calcolo del Corrispettivo da porre a base d’asta, del progetto del Servizio ai sensi dei commi 14 e 15 dell’articolo 23 del Codice e al contempo consente al libero professionista di verificare la correttezza del bando».

L’Osservatorio Bandi del CNI

Per favorire la corretta applicazione delle norme in materia di Affidamenti di Servizi di Ingegneria e Architettura, da gennaio del 2018, è attivo l’Osservatorio Bandi del CNI che, con il supporto della Fondazione, svolge settimanalmente un'azione di contrasto dei bandi ritenuti anomali. 

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«Grazie alla banca dati di Infordat - spiega Lapenna, coordinatore dell’Osservatorio - monitoriamo circa 200/300 bandi al mese per un totale di 4mila all’anno. Quando riscontriamo qualcosa che non va, redigiamo una nota o «diffida» che viene inviata alla stazione appaltante che può confermare o modificare l’avviso. Si tratta sostanzialmente di un’azione che è volta a supportare le stazioni appaltanti, affinché possano correggere, in sede di autotutela, durante il periodo di pubblicazione del bando, nell’ipotesi vengano ravvisate difformità rispetto alla norma».