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25 grandi studi britannici scrivono ad Autodesk chiedendo più investimenti sul software

25 grandi studi britannici scrivono ad Autodesk chiedendo più investimenti sul software

Un gruppo di 25 studi di progettazione architettonica, tra cui compare anche Zaha Hadid Architects, hanno reso pubblica una lettera aperta ad Autodesk.

Le firme evidenziano due cose, una richiesta di maggiori investimenti di sviluppo del software e l'aumento del costo di Revit, in quanto all'inizio di quest'anno, Autodesk ha notificato ai clienti che avrebbe terminato le sue licenze multiutente a livello aziendale, che molti studi avevano utilizzato per mantenere bassi i costi del software. Passando a "licenze utente nominate", Autodesk ora richiede ai clienti di acquistare una licenza per ogni singolo utente, anziché consentire un numero inferiore di licenze di rete dinamiche che potrebbero essere condivise tra un gran numero di dipendenti di un’azienda.

Da queste due richieste è nata quindi la lettera pubblica al CEO di Autodesk Andrew Anagnost, il 25 luglio 2020, in cui si chiede un maggiore sviluppo del software ed una preoccupazione per l'aumento del costo di proprietà.

Di fatto, è prassi in molti studi di avere un numero di licenze inferiore al numero di tecnici, per tenere conto che raramente tutte le persone lavorano contemporaneamente con gli stessi strumenti. Peraltro, in molti studi sono presenti stageur per periodi limitati, che quindi usano le licenze disponibili solo per qualche mese. In questo modo invece i costi lievitano in modo importante. I software rappresentano d’altronde un costo sensibile per gli studi di progettazione.

 

L'incidenza del costo del Software

All'inizio di quest'anno, il Royal Institute of British Architects ha distribuito un questionario tra i direttori IT e i leader del design digitale delle 25 aziende e la lettera si basa sulle loro risposte collettive. I risultati di tale sondaggio fanno parte del Rapporto di benchmarking delle pratiche noleggiate della RIBA per il 2020. "[Il rapporto] evidenzia il crescente costo di proprietà del software basato sul design come parte della crescita complessiva dei costi che l'industria del design sta affrontando. Anche prima che i costi della pandemia di COVID-19 fossero sottoposti a un attento controllo e al valore aggiunto dei fornitori di software viene ora messo in discussione come mai prima", recita la lettera. Il rapporto di benchmarking della RIBA mostra che nel periodo tra il 2015 e il 2019 la maggior parte delle pratiche che hanno partecipato al sondaggio ha avuto in gioco almeno 5 diversi modelli di licenza software, che vanno dalle licenze dei singoli prodotti alle suite, fino alle collezioni che includevano le licenze per diversi prodotti acquistati come un pacchetto. 

 

I contenuti della Lettera Aperta

La lettera al CEO di Autodesk, Andrew Anagnost, descrive in modo succinto come:

  • In quattro anni hanno dovuto negoziare attraverso cinque diversi modelli di licenza.
  • Hanno visto un aumento del 70% in più del costo di proprietà delle licenze Revit fino alla fine del 2019 (con altri in arrivo).
  • Stanno percependo bassi livelli di sviluppo del prodotto per i software più critici per le loro attività, mentre sperimentano miglioramenti trascurabili della produttività.
  • Sono stati costretti ad abbonarsi a "collezioni" di prodotti non integrati, che sono spiegati come valore elevato, ma in realtà non si adattano alle esigenze delle loro attività.
  • Sono stati frustrati dalle capacità geometriche di Revit per la produzione e la costruzione, costringendoli a spendere ancora di più in software di terze parti per colmare le lacune.
  • Hanno visto uno scarso impegno per l'apertura dell'interoperabilità in un settore collaborativo, il che li fa sentire intrappolati.
  • Non hanno chiarezza sulla tabella di marcia per la tecnologia BIM di prossima generazione e hanno perso la fiducia nelle promesse ripetute ogni anno di nuove importanti innovazioni.
  • Hanno urgente bisogno di stabilità dei costi e flessibilità nei tempi difficili.

 

Ecco il LINK alla lettera aperta uscita su AECmagazine