Riqualificazione Energetica
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Riqualificazione energetica degli edifici e spazi per la socializzazione: le priorità per l'edilizia residenziale

L'intervista a Marco Corradi, presidente di Acer Azienda Casa Emilia Romagna di Reggio Emilia, sul futuro del settore dell'edilizia residenziale pubblica.

Marco Corradi, presidente di Acer Azienda Casa Emilia Romagna di Reggio Emilia, indica il futuro del settore dell'edilizia residenziale pubblica mettendone in risalto le criticità ed evidenziando l'urgente bisogno di intervenire per efficientare energeticamente le case popolari, usufruendo ad esempio, delle recenti agevolazioni fiscali come il Superbonus al 110%.

Un tema, quello dell'efficienza energetica, alla base anche del progetto HEART, di cui ACER Reggio Emilia è partner insieme, tra gli altri, al Politecnico di Milano.

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Gli alloggi ERP e gli effetti del Lockdown


Presidente Corradi, quante sono le case popolari in Italia?


«In Italia gli alloggi di edilizia residenziale pubblica sono circa un milione, di proprietà dei Comuni, delle Aziende pubbliche per la casa e delle Regioni».



Di questi, quanti necessitano di interventi di riqualificazione?


«Purtroppo, per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di edifici a consumo zero o quasi zero, in Italia la maggior parte sia del patrimonio di edilizia residenziale pubblica sia del patrimonio di edilizia residenziale privata, ha bisogno di interventi di riqualificazione energetica».



Durante i mesi di lockdown quali esigenze sono emerse da coloro che vivono negli alloggi di Edilizia residenziale pubblica?

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Sicuramente ciò che più ha inciso nel lungo periodo di chiusura è stata la mancanza di relazioni. Una situazione che ha pesato in particolare su bambini, i ragazzi e persone anziane, che molto spesso vivono sole e con le quali abbiamo mantenuto un contatto telefonico e un contatto personale tramite la presenza di uno sportello mobile sul territorio per tutta la durata del lockdown. Proprio per recuperare questo bisogno di socialità e ricostruire processi di aggregazione, quest’estate abbiamo promosso un programma di iniziative nei quartieri popolari, con oltre 200 appuntamenti tra attività ricreative, culturali e sportive. Da un punto di vista urbanistico ed edilizio, invece, è emersa la necessità, nei quartieri e nei condomini, di avere spazi adeguati da dedicare alla socialità.  Ciò significa poter disporre di aree esterne per il periodo estivo e spazi condominiali interni per il periodo invernale, spesso esistenti, ma convertiti ad altri usi. Occorre quindi riportare questi spazi alla loro funzione originaria e metterli nuovamente a disposizione della comunità dei residenti. Un altro tema emerso durante il lockdown è relativo alle difficoltà che hanno dovuto affrontare le famiglie numerose. La convivenza in appartamenti troppo piccoli ha inciso negativamente sulle indispensabili esigenze di privacy e posto urgentemente la necessità di spazi abitativi adeguati».


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Rigenerazione urbana e riqualificazione degli alloggi


Pensate di costruire alloggi popolari più moderni, cablati, dai costi contenuti ma che abbiano metrature diverse per garantire la convivenza di più persone e maggior funzionalità degli spazi?


«L’edilizia residenziale pubblica, soprattutto per quel riguarda la realizzazione di edifici nuovi, risente della mancanza di risorse, oggi destinate in gran parte alla riqualificazione degli edifici e degli alloggi esistenti. Acer Reggio Emilia sta lavorando, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, ad un vasto un programma di rigenerazione urbana e di riqualificazione di alloggi esistenti, più adeguati da un punto di vista dimensionale alle moderne esigenze e dotate di tecnologie avanzate, in risposta ai bisogni di diverse tipologie di utenti: giovani, anziani, famiglie e lavoratori che necessitano di locazioni temporanee. Inoltre, poniamo particolare attenzione alla sistemazione degli spazi comuni, per continuare a favorire processi di aggregazione e socializzazione».


Occorre un nuovo programma di Politiche per la Casa


Dismettere l'attuale patrimonio vendendolo e con i soldi ricavati finanziare in parte la costruzione di nuove case più moderne, potrebbe essere una soluzione? 


«No, purtroppo si è già dimostrato un fallimento in passato».



Perché?

«In passato molti alloggi furono svenduti e questo causò una forte riduzione del patrimonio abitativo pubblico. Per comprendere meglio la portata di questo fenomeno occorre evidenziare che oltre la metà delle famiglie che vive in alloggi popolari ha un reddito annuo medio di 7.500 euro e un canone medio mensile proporzionato al reddito, pari a circa 60 euro. Ne deriva che gli utenti in grado di acquistare l’alloggio sono pochissimi con il rischio di generare pericolosi fenomeni speculativi. Per questo oggi è più che mai necessario rilanciare un nuovo programma di Politiche per la Casa, come avviene in tutti i Paesi europei, finalizzato ad incrementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica». 



A proposito di riqualificazione, con il Decreto Rilancio, il Governo ha introdotto il Superbonus per efficientare e migliorare sismicamente gli edifici. Come valuta questa misura? 


«È una misura straordinaria che bisogna assolutamente utilizzare. Negli anni Acer ha avviato diversi programmi di riqualificazione nei quartieri popolari della città di Reggio Emilia. Adesso stiamo lavorando sul tema dell’efficienza energetica, per continuare questo processo di efficientamento e ammodernamento, il cui obiettivo è la realizzazione di edifici a consumo di energia quasi zero, capaci di autoprodurre e autoconsumare energia prodotta da fonti rinnovabili».

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Il progetto HEART a Reggio Emilia


Qualche esempio?


«Ad esempio, nell’ambito del progetto HEART, Holistic Energy and Architectural Retrofit Toolkit, finanziato dall’Unione Europea, stiamo riqualificando un fabbricato di 16 alloggi in provincia di Reggio Emilia. Il progetto, avviato nel 2017, vede protagonisti diversi partner, tra cui il Politecnico di Milano, l’Università di Lubiana, l’Accademia europea di Bolzano e altre realtà straniere. L’obiettivo generale è di trasformare due edifici residenziali in abitazioni intelligenti attraverso un tool kit, su piattaforma cloud, in grado di supportare i progettisti sia nella pianificazione e costruzione, sia in fase di valutazione e monitoraggio delle prestazioni energetiche. Il risultato finale sarà la realizzazione di un edificio smart che non solo risparmia energia, ma la reimmette nel sistema in una logica modulare.
 Grazie alla tecnologia che si avvale dei moderni sistemi di regolazione, gestione e monitoraggio dei consumi, riusciremo ad abbattere la spesa energetica fino all’80 per cento. 
Un risultato importante per gli utenti sempre più colpiti dal fenomeno della povertà energetica: molti infatti non avendo la possibilità di far fronte ai costi energetici fanno un uso limitato dell’impianto di riscaldamento oppure cadono in condizioni di morosità».

In generale quanto investirete in progetti di riqualificazione?

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Per i prossimi due anni prevediamo investimenti per circa 40 milioni di euro in interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana ed energetica, utilizzando tutte le agevolazioni per l’efficienza energetica nazionali ed europee».


L'intervista è stata realizzata da INGENIO su incarico di FEDERCOSTRUZIONI nell’ambito di un accordo con SAIE 2020.

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