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5 Motivi per cui la "vecchia" calce idraulica naturale vive una nuova giovinezza

Fassa Bortolo produce calce dal lontano 1710, data della fondazione da parte della famiglia Fassa. È quindi testimone dell’importanza che questo materiale ha assunto nel mondo dell’edilizia.

Intonaci e malte a base di calce

Spiega Samuele Beraldo, responsabile del Fassa I-Lab: “Produciamo calce da centinaia di anni, per il settore siderurgico, chimico e zootecnico: dalla lavorazione dell’acciaio, per la calcinazione dei terreni agricoli, per il trattamento di acque reflue e fanghi biologici, etc.”

A questi impieghi si aggiunge ovviamente quello nell’edilizia, la cui richiesta è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi anni. Se in passato l’attenzione era infatti rivolta soprattutto alle prestazioni meccaniche, con un’ovvia predilezione per il cemento, negli ultimi anni è cresciuto il comparto dell’edilizia dedicato alle ristrutturazioni, al consolidamento e alla messa in sicurezza di edifici storici, al ripristino di situazioni danneggiate.

“Si sono visti purtroppo nel tempo i danni dovuti all’uso del cemento su superfici anche di grande valore artistico: da questi errori è nata l’esigenza di investire in leganti con caratteristiche differenti e più rispettose del costruito, come la calce idraulica naturale.

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Villa Morelli a Monopoli, esempio di riqualificazione a base di calce idraulica naturale NHL 3,5

Calce aerea VS calce idraulica: le differenze

La calce è un legante usato fin dall’antichità nel mondo dell’edilizia. La distinzione principale è tra calce aerea e calce idraulica. Mentre la prima indurisce a contatto con l’aria, la seconda indurisce anche in presenza di acqua. Questa differenza è dovuta alla composizione stessa della materia prima utilizzata.

La calce si ottiene cuocendo ad alte temperature materiali che contengono grandi quantità di carbonato di calcio (marmo, calcare, conchiglie, etc.). Ad una temperatura di circa 800° il carbonato di calcio si decompone in ossido di calcio (la cosiddetta “calce viva”) e in anidride carbonica. La calce viva viene “spenta” con acqua creando l’idrossido di calcio (calce spenta, o latte di calcio).

La calce idraulica si ottiene cuocendo materiali che oltre al carbonato di calcio contengono componenti come silicati e alluminati, che le conferiscono, rispetto alla calce aerea, proprietà idrauliche, e quindi la capacità di fare presa e comportarsi come legante in contatto con acqua. La cottura avviene a una temperatura mai superiore a 1100°.

Entrambe le tipologie sono state ampiamente utilizzate nel mondo dell’edilizia già nell’antichità, ben prima del cemento che è nato invece nell’800. Non sviluppano elevate resistenze meccaniche, per questo il loro utilizzo è stato progressivamente abbandonato nel ‘900, anni di grande “cementificazione” del territorio.

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Differenti granulometrie di calce

Cosa si intende per Calce Idraulica “NATURALE”

Si parla di calce idraulica naturale quando le componenti silicee sono presenti nel minerale utilizzato e non vengono aggiunte artificialmente in fase di cottura. È quindi necessaria un’attenta selezione delle cave e della materia prima.  

La calce idraulica viene indicata solitamente da un numero che ne identifica la tipologia e, anche in questo caso, le differenze sono legate in qualche modo alla composizione della materia prima.  Le marne utilizzate nella calce idraulica NHL possono essere più o meno ricche in silice, un valore che ha conseguenze sulla prestazione meccanica del materiale. La normativa Europea EN 459-1:2010 distingue le calci idrauliche naturali in tre classi, sulla base della loro resistenza meccanica a 28 giorni di maturazione:

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Il compromesso tra traspirabilità e prestazioni meccaniche rende la Calce Idraulica Naturale NHL 3,5 più adatta per la preparazione di malte e intonaci dedicate al settore del restauro e della bioedilizia.

Perché la calce si degrada meno e migliora nel tempo

Continua Marco Bobba, Responsabile Laboratorio Analitico Fassa I-Lab: “La calce idraulica una volta indurita è caratterizzata da una porosità interconnessa quindi garantisce una maggiore traspirabilità rispetto al cemento, favorendo il passaggio di acqua sotto forma di vapore da un ambiente all’altro. Inoltre, è a bassissimo contenuto di sali solubili: questi ultimi sono molto pericolosi perché migrano all’interno delle murature, possono venire assorbiti da un lato e creare dei distacchi o efflorescenze dall’altra parte o in altre porzioni della parete, non necessariamente adiacenti all’area di intervento. Altri nemici fondamentali del cemento sono i solfati, che in presenza d’acqua posso creare dei composti espansivi (come Thaumasite ed Ettringite), che causano l’instabilità del prodotto, dando origine a degrado, cavillature, fessurazioni, distacchi etc.”.

Non solo gli interventi a calce sono quindi al riparo dai problemi che affliggono le superfici in cemento, ma si può dire che, come il vino, la calce migliori nel tempo: il processo di carbonatazione che è alla base dell’indurimento della calce, è infatti un processo molto lento, più passa il tempo più la calce aerea indurisce; a questo processo va aggiunto quello di indurimento della parte idraulica della calce NHL, che comporta l’idratazione dei silico-alluminati di calcio.

Per tutti questi motivi, soprattutto quando si opera su murature antiche con un valore storico e artistico non sostituibile, la calce idraulica naturale è sempre la soluzione migliore per evitare danni sul lungo periodo.

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