Data Pubblicazione:

VII CONGRESSO CONPAVIPER: un punto fermo per il settore dei Pavimenti

VII CONGRESSO CONPAVIPER: un punto fermo per il settore dei Pavimenti

Mantenendo quanto promesso, a sola distanza di un anno CONPAVIPER ha organizzato un altro Congresso. Chi era presente nel 2012 al Kilometro Rosso ricorderà che avevamo preso l'impegno di organizzare un Congresso ogni anno, per testimoniare la vicinanza dell'Associazione ai propri iscritti, in particolare in questo momento di crisi.

Il 15 settembre 2008 la Lehman Brothers dichiarava bancarotta. si innescava quindi un effetto domino sull'economia mondiale che ci faceva sprofondare in quella che viene considerata la più grande crisi economica della storia del pianeta. Una crisi che si è manifestata in modo terribile nel 2009, ci ha illuso di essersi esaurita nel 2010, per poi riprendere in modo galoppante dal 2011. Nei giorni scorsi l'ATECAP ha evidenziato che il settore del calcestruzzo preconfezionato avrà perduto nel 2013 un quarto della sua produzione, dopo averne perso un altro quarto nel 2012. A pochi km dai nostri confini vi sono paesi sull'orlo del default, e negli Stati Uniti hanno smesso di pagare alcuni stipendi pubblici e hanno chiuso anche la Statua della Libertà per mancanza di fondi.

In questi cinque anni abbiamo cercato di dare alcune risposte alla crisi: abbiamo ogni anno affrontato i temi che pensavamo potessero essere alla base di una nostra ripartenza: abbiamo parlato della riqualificazione e della battaglia per la legalità, perché non potevamo accettare che a sopravvivere fosse chi bara, abbiamo parlato di norme tecniche, perché un settore per vivere ha bisogno di regole, abbiamo parlato di strumenti finanziari, perché quando cala la domanda occorre spesso sostenere comunque l'azienda che vuole sopravvivere al mercato, abbiamo parlato di reti e di collaborazione, perché l'essere piccolo oggi può essere una debolezza determinante.

Ma dopo cinque, dico cinque, anni di crisi, non basta più parlare di regole, finanziamenti, reti.
Il futuro della mia azienda non dipende ormai più solo dal sostegno finanziario delle banche, dai tagli all'organizzazione, dalla collaborazione con altre aziende: il futuro dipende dal ritorno alla redditività. Solo un'impresa che guadagna si merita non solo di sopravvivere ma anche i sacrifici di chi, al suo interno, ogni giorno si impegna per tenerla attiva.
Dobbiamo capire come tornare a dare una prospettiva alle nostre aziende, e per farlo dobbiamo capire come sarà il nuovo mercato.

A cominciare dalla crescita della consapevolezza del cittadino sui temi del benessere e della sostenibilità: per esempio, la possibilità per i rivestimenti in resina di non avere giunti e quindi di essere più facilmente pulibili e igienizzabili avrà un valore ? la possibilità di poter inglobare prodotti antibatterici e antistatici potrà essere un fattore determinante ? l'uso di resine all'acqua stimolerà la domanda dei nostri prodotti rispetto al passato ? l'esigenza di avere sistemi di riscaldamento più salubri e meno "invadenti" dal punto di vista dello spazio porterà a una crescita del mercato dei massetti riscaldanti e raffrescanti ? la normativa sull'acustica spingerà per una riqualificazione dei massetti e pavimenti esistenti ? lo sviluppo delle ICT porterà all'evoluzione dei pavimenti in chiave "intelligente" ? l'esigenza di riqualificare piuttosto che costruire nuovo spingerà per la realizzazione di massetti e rivestimenti sempre più sottili ? in ambito industriale la crescente attenzione alla sicurezza dei lavoratori obbligherà le aziende a dove avere pavimentazioni più efficienti, antiscivolo, con colori che identifichino passaggi e punti di stoccaggio, e altre prestazioni speciali (antiurto, antistatiche, …) ? il crescente spostamento al sistema del franchising e quindi delle grandi catene di negozi renderà più importante la qualità degli stoccaggi ? le norme sull'ambiente ci porteranno a utilizzare solo prodotti che hanno 'acqua come solvente ? con il WEB sarà possibile fare a meno della rete commerciale ? queste sono alcune delle domande di cui sarebbe importante conoscere le risposte per poter gestire in modo strategico le nostre aziende.

Con queste conoscenze si potrebbe capire verso quali prodotti e mercati orientarsi, se restare nel settore industriale o dedicarsi a quello civile, se investire in alcuni nuovi prodotti, insomma quale strategia dare alle nostre scelte imprenditoriali.

Ecco il perché di questo titolo del Congresso: "Quale industria dei pavimenti nel futuro".
L'obiettivo del congresso è stato questo: su quali tecnologie dovremo contare, quali saranno i settori che riprenderanno a crescere, quali tipo di organizzazione ci dovremo dare. Domande che non riguardano solo noi, ma tutta l'industria delle pavimentazioni.

Per darci una risposta abbiamo voluto organizzare un Congresso più aperto agli esterni rispetto al passato.
Innanzitutto abbiamo chiesto al Centro Studi della nostra federazione, FEDERBETON, di darci qualche indicazioni sul mercato. Il dott. Filippo Brancucci, che già era stato presente nel 2012, tornerà per presentarci non solo i dati attuali del mercato delle costruzioni ma le sue previsioni. Nel 2012, a differenza di molti guru delle statistiche, Brancucci ha avuto il merito non solo di non illuderci, ma di darci diverse chiavi di lettura.
Per il 2013 abbiamo chiesto al dott. Brancucci di intervenire con la stessa lucidità e sincerità: non abbiamo bisogno di incantatori di serpenti, di politici che ci raccontino un paese che non esiste, perché noi non possiamo più permetterci di fare scelte sbagliate per colpa di indicazioni sbagliate.
Il dott. Brancucci quest'anno è stao affiancato dal Centro Studi di Confindustria Ceramica, per poter avere rispetto al passato ulteriori informazioni e più specifiche per il settore dei pavimenti. Ovviamente si tratta di informazioni collegate più al settore dei rivestimenti discontinui - piastrelle e pietra - ma utili per fare  riflessioni.

L'intervento dei rappresentanti dei due Consigli Nazionali degli Ordini di Geometri e Ingegneri è stato utile per capire quali saranno le prestazioni richieste dei pavimenti del futuro. Due pareri qualificati per poter capire l'evoluzione dei progetti e quindi dei materiali e delle soluzioni richieste.

Dopo i numeri del mercato e le indicazioni dei progettisti abbiamo organizzato una tavola rotonda a cui abbiamo invitato i rappresentantidella altre associazioni - della ceramica e della pietra naturale - e a cui hanno partecipato i tre vicepresidenti di CONPAVIPER: la domanda chiave posta è stata "cosa state facendo per il futuro". Il confronto tra le diverse opinioni ed esperienze sarà utile nei prossimi mesi per mettere a fuoco le diverse visioni ed esperienze, alla ricerca delle soluzioni che possano permettere ai diversi settori di uscire dalla crisi.

Un Congresso con questo parterre così ricco e da obiettivi così ampi ha avuto l'onore di essere aperto dal Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e dal Presidente di FEDERBETON Sergio Crippa, e di essere chiuso dal nostro Presidente Onorario Luciano Massazzi.

  

 

Nei prossimi giorni, come già anticipato, avremo modo di riflettere in modo approfondito di quanto emerso durante il congresso, e con lo sforzo comune di uscire dalla nostra visione "personalizzata", che troppo spesso ci spinge a guardare solo in casa nostra, dovremmo puntare a costruire nuove sinergie.

Vorrei ringraziare il nostro Consulente alla Direzione Andrea Dari, per essere riuscito a organizzare un Congresso con queste presenze di prestigio, e la signora Elena Canzi per aver gestito al tempo stesso stand e Congresso. Colgo l'occasione per porgere loro anche i miei migliori auguri di guarigione, dopo il gravoso incidente accaduto il giorno dopo il Congresso allo Stand Conpaviper.

 

Dario Bellometti

Presidente CONPAVIPER e vice Presidente FEDERBETON

 

A BREVE PUBBLICHEREMO i VIDEO degli INTERVENTI