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Sanità digitale: sarà sempre più importante l'uso del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE)

Sanità digitale: firmato il protocollo d’intesa tra AgID e il comitato C3I del Consiglio Nazionale Ingegneri. L’accordo mira all’armonizzazione delle principali soluzioni eHealth su tutto il territorio italiano

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Lo scorso 19 ottobre 2020 è stato sottoscritto, il Protocollo d’intesa per la promozione e diffusione degli strumenti di sanità digitale fra l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e il Consiglio Nazionale Ingegneri su impulso del Comitato italiano dell’Ingegneria dell’Informazione (C3I).

In cosa consiste l'accordo tra AgID e comitato C3I

Due le linee di intervento prioritarie dell’accordo: 

1. promuovere e sensibilizzare i cittadini sulle innovazioni e le funzioni operative del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE);

2. creare nuove linee di indirizzo per lo sviluppo di strumenti di Telemedicina interoperabili con FSE, come ad esempio i requisiti cui un device deve essere conforme per poter essere effettivamente destinato alla gestione di dati di qualità e in sicurezza che raccolgono le informazioni degli assistiti.

La firma del documento congiunto è avvenuta alla presenza della Presidente della Commissione Sanità del Senato, Annamaria Parente. 

“Sono felice di essere presente alla sottoscrizione di questo protocollo e ritengo essenziali gli obiettivi che con il documento si intendono perseguire - ha spiegato la sen. Parente – soprattutto in questo momento di particolare sofferenza legato all’epidemia da Covid – 19 che il Paese sta affrontando. La promozione e sensibilizzazione del Fse nei territori - ha continuato la presidente della Commissione Sanità del Senato - è un servizio fondamentale che l’Ordine degli Ingegneri dà alla cittadinanza tutta. Ugualmente importante, lo sviluppo della Telemedicina in particolar modo se inserito in un contesto di cambiamento del Servizio Sanitario Nazionale che dovrebbe maggiormente incentivare le attività di prevenzione e di medicina territoriale e a domicilio”. 

“Se la tecnologia è al servizio della sicurezza dei dati e delle prestazioni sanitarie - ha aggiunto la sen. Parente – le strutture potranno agevolmente migliorare la qualità delle cure sia ospedaliere che domiciliari”. “Da questa epidemia - ha concluso - dobbiamo imparare a potenziare e migliorare quello che come sistema Italia non siamo ancora riusciti a sviluppare”.

Il Protocollo d’intesa funge anche da punto di coordinamento per gli Ordini territoriali e di collaborazione con AgID per la realizzazione delle iniziative relative ad uno strumento, il FSE, che si sta diffondendo in tutte le regioni e per il quale si sta lavorando all’interoperabilità.

“La sottoscrizione del protocollo d’intesa tra AgID e il C3I segna l’inizio di un percorso nuovo volto alla tutela della salute di tutti i cittadini italiani”, ha commentato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri, Armando Zambrano. “La giornata di oggi è il giusto coronamento di un accordo di grande importanza, specie se inserito nell’ambito dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Un momento difficile per tutti che ci ha permesso di comprendere, tuttavia, come riorganizzare il sistema sanitario italiano”, ha continuato Zambrano.
“Per farlo abbiamo bisogno di attrezzature, di medici, di infermieri ma anche di ingegneri perché oggi la Sanità è un organismo multidisciplinare nel quale tante professionalità, enti e organizzazioni possono dare il loro contributo. In questo contesto il Consiglio Nazionale degli Ingegneri trova la sua ragion d’essere nella sicurezza dei cittadini. Questa è la nostra mission. Questo è l’intento che non ci stancheremo mai di perseguire perché solo eliminando la diffidenza dei cittadini nei confronti degli strumenti elettronici e garantendo loro privacy e sicurezza sarà possibile realizzare una Sanità nuova”.

Dello stesso parere anche il Direttore di AgID, l’ing. Francesco Paorici. “Si ufficializza oggi un lavoro congiunto di mesi che ha visto AgID e c3I impegnati nel mettere a sistema le iniziative e soluzioni di eHelath su tutto il territorio italiano. La sanità digitale - ha spiegato Paorici - è un ambito in cui AgID è molto impegnata da anni e oggi è al lavoro sul miglioramento continuo del Fascicolo Sanitario Elettronico e della sua interoperabilità, svolgendo un lavoro di raccordo con il ministero della Salute e con le Regioni per la diffusione di questa piattaforma strategica, fondamentale per il Paese”. 

L’iniziativa, inoltre, rafforza le azioni strategiche del nuovo Piano Triennale per l’informatica nella PA dedicate alla sanità digitale, nel solco della sua diffusione sempre più forte su tutto il territorio nazionale. 

 “Il comitato C3I – ha precisato l’Ing. Alessandro Astorino, consigliere eletto del Consiglio Operativo del C3I con delega alla Sanità Digitale - nasce con l’intento di essere un punto di coordinamento per tutti gli Ordini Territoriali, veri protagonisti con AgID del cambiamento che stiamo cercando di mettere in atto”.“La nostra categoria – ha continuato Astorino – è costituita da professionisti di elevata preparazione, competenza e conoscenza di tutte le realtà delle strutture sanitarie”. “Per questa ragione – ha concluso il consigliere del C3I – il ruolo degli ingegneri deve essere considerato importante e irrinunciabile nel team di professionisti per la gestione ordinaria della salute, della sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari”.

“La firma di questo documento – ha detto Mario Ascari, Presidente del C3I – è un importante traguardo per l’intera categoria che consentirà agli ingegneri iscritti agli Ordini di contribuire attivamente alla trasformazione digitale del sistema sanitario nazionale”.

“Il protocollo firmato oggi nasce due direttrici principali, concrete e fattibili cui dovranno fare seguito, tuttavia, molte altre proposte”, ha spiegato la Dott.ssa Erica Masella, Responsabile dell’area Trasformazione digitale di AgID nel suo intervento. “Il decreto Rilancio ha dato alla sanità digitale una grandissima spinta con l’attivazione – ad esempio - di tutti i fascicoli sanitati elettronici dei cittadini”, ha continuato Masella. “L’emergenza Covid ha fatto sul digitale quello che non siamo riusciti a fare nell’ultimo decennio. Adesso tocca a noi”.