In questo articolo puoi trovare i riferimenti alle normative tecniche e alle linee guida europee per un’idonea progettazione del cappotto termico, anche in ottica del Superbonus 110%.
L’isolamento termico dell’involucro edilizio attraverso il Sistema a Cappotto, più comunemente noto come cappotto termico o ETICS (External Thermal Insulation Composite System), è da molti considerato l’intervento più efficace al fine di ottimizzare le prestazioni energetiche degli edifici sia durante la stagione invernale che quella estiva. Attraverso l’ottima coibentazione termica fornita dal cappotto si ha infatti una notevole riduzione delle dispersioni attraverso l’involucro opaco, riducendo i consumi dell’edificio e aumentando al contempo il comfort termoigrometrico all’interno delle abitazioni. Un grande vantaggio di questa soluzione è inoltre l’eliminazione dei ponti termici, da sempre tasto dolente in caso di interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici esistenti, che come è noto costituiscono i “punti deboli” dell’involucro edilizio e possono essere causa di elevate dispersioni di energia nonché della formazione di eventuali condense e muffe.
Applicato direttamente sulla facciata dell’edificio, il sistema nel suo complesso comprende sia il materiale isolante vero e proprio, solitamente sotto forma di pannelli, che tutti i componenti accessori quali adesivi, fissaggi, rinforzi e rivestimenti.
Se correttamente realizzato, grazie alle moderne soluzioni l’intervento di isolamento a cappotto presenta durabilità ed affidabilità garantite per almeno 25 anni, permettendo quindi di recuperare l’investimento iniziale e aumentando al contempo il valore dell’immobile oggetto di intervento.
Risulta particolarmente interessante l’applicazione del cosiddetto “cappotto sismico”. L’età avanzata del patrimonio edilizio italiano, unito alla ricca storia di eventi sismici del nostro paese, costituisce sicuramente motivo di preoccupazione specialmente in quelle zone del territorio considerate ad elevato rischio sismico. In questo frangente il cappotto sismico rappresenta una soluzione interessante e innovativa che integra le necessità di rinforzo strutturale con quelle di efficientamento energetico degli edifici. Dal punto di vista pratico, infatti, tale sistema presenta tutti i vantaggi già descritti per il cappotto termico ma è caratterizzato dalla posa di due strati di materiale isolante, tra i quali viene lasciata un’intercapedine volta ad ospitare una sottile lastra di calcestruzzo armato gettata in opera che ha funzione di rinforzo strutturale. Attraverso adeguati ancoraggi la lastra viene poi resa solidale alla struttura esistente, così che il calcestruzzo armato lavori in parallelo con l’edificio ottimizzando la ripartizione delle azioni orizzontali tra i componenti strutturali.
Come per il cappotto termico, anche in questo caso la corretta progettazione è fondamentale al fine di garantire i risultati previsti. Ma quali sono quindi i criteri progettuali generali da tenere in conto per effettuare l’intervento di isolamento a cappotto in maniera adeguata? Di seguito si riportano i principali riferimenti normativi, i criteri di scelta per i materiali isolanti, per il sistema nel suo complesso e per la corretta posa in opera.
Con il Decreto Ministeriale 11/10/2017 e ss.mm.ii. sono entrati in vigore i Criteri Ambientali Minimi (CAM): inizialmente previsti per l’edilizia pubblica, al fine di beneficiare dell’Ecobonus 110% il Decreto Rilancio del 19 maggio 2020 impone il rispetto di questi requisiti anche in caso di edifici privati.
Per quanto riguarda i materiali isolanti da utilizzare all’interno del cappotto termico, secondo il suddetto decreto, andranno quindi rispettati sia i criteri generali, comuni a tutti i componenti edilizi, che quelli specifici, validi solo per gli isolanti. In particolare, i requisiti generali indicati al punto 2.4.1 sono i seguenti:
Il punto seguente (2.4.2) del decreto prosegue poi a indicare i criteri specifici per i componenti edilizi, definiti per gli isolanti all’interno del punto 2.4.2.9 il quale prevede che questi materiali:
Inoltre, la seguente tabella indica le quantità minime per il contenuto di riciclato, misurato sul peso del prodotto finito, in caso questo contenga uno o più dei componenti elencati.
Gli isolanti più utilizzati per il cappotto termico sono sicuramente le lane minerali (mineral whool, MW) ed il polistirene espanso sinterizzato (EPS). In caso di utilizzo di un materiale rientrante all’interno di queste due famiglie bisogna quindi sottostare rispettivamente alle norme armonizzate UNI EN 13162 e UNI EN 13163.
Queste due norme “di prodotto” specificano infatti i requisiti per i prodotti di lana minerale e di poliuretano espanso ottenuti in fabbrica (con o senza rivestimenti) e che sono utilizzati per l’isolamento termico nel campo dell’edilizia. All’interno di una norma di prodotto sono descritte le caratteristiche dello stesso con riferimento a circa 25 parametri prestazionali, dei quali vanno però considerati soltanto quelli validi per il prodotto in questione. In generale, i seguenti requisiti devono essere rispettati qualunque sia il suo impiego:
A seconda poi del campo di applicazione del prodotto è necessario aderire ad ulteriori requisiti quali ad esempio la deformazione in condizioni di carico e temperatura specifici, resistenza a trazione o flessione, assorbimento d’acqua e trasmissione del vapore acqueo. La norma include inoltre le procedure di valutazione per i criteri di cui sopra e le indicazioni per la verifica di conformità e successiva marcatura ed etichettatura.
In aggiunta, se utilizzati all’interno di un sistema a cappotto (ETICS) l’isolante dovrà rispettare i requisiti stabiliti dalle norme UNI EN 13499 per i sistemi compositi a base di polistirene espanso e UNI EN 13500 per quelli a base di lana minerale. In maniera del tutto analoga alle normative precedentemente trattate infatti queste definiscono le caratteristiche dei prodotti ETICS incluse le procedure per eseguire le prove, la marcatura e l’etichettatura.
Dopo aver discusso le normative relative ai materiali isolanti utilizzati per il cappotto termico proseguiamo ora affrontando il discorso relativo al sistema nel suo complesso. Similmente ad altri prodotti e tecnologie, infatti, anche l’isolamento a cappotto deve essere progettato rispettando i requisiti stabiliti dalle normative tecniche in vigore.
I parametri da rispettare sono in questo caso stabiliti dall’ EOTA (European Organisation for Technical Assessment), il quale rilascia la certificazione ETA (European Technical Assessment) a garanzia che il sistema sia stato progettato, assemblato e testato in conformità alle linee guida. In generale questo documento, contenente le prestazioni di un prodotto da costruzione, viene emesso per quegli articoli che ancora non dispongono di una norma armonizzata dedicata ma per i quali è invece disponibile come riferimento un Documento per la Valutazione Europea (European Assessment Document, EAD) o delle linee guida ETAG. Attraverso queste ultime vengono infatti definiti dei metodi di prova di caratterizzazione del comportamento iniziale di un componente, così come il controllo durante la sua produzione.
Nel caso particolare del sistema di isolamento termico a cappotto è l’ETAG004 ad individuare le condizioni di progetto e realizzazione dell’intervento, definendo le caratteristiche che devono essere oggetto di verifica:
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L'articolo prosegue con un focus dedicato alle norme per la corretta progettazione e posa in opera e un approfondimento sulle detrazioni fiscali disponibili per il cappotto termico.
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