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Immobiliare, Breglia: «Con la pandemia, la casa è tornata centrale»

«Quanto è accaduto l'anno scorso ha cambiato alcuni aspetti fondamentali del mercato. La casa è tornata centrale».

Queste le parole del presidente di Scenari Immobiliari, Mario Breglia, in occasione della tredicesima edizione di Re Italy Winter Forum 2021, la convention italiana del real estate a cui partecipano i maggiori operatori del settore dell'immobiliare riuniti alla Borsa di Milano per confrontarsi su nuovi trend, innovazione e pianificazione.

 

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Casa, Breglia: la domanda punta a un residenziale di qualità

Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, Istituto indipendente di studi e ricerche che analizza i mercati immobiliari e in generale l’economia del territorio in Italia ed in Europa, è intervenuto in occasione di Re Italy winter forum 2021.

Per il presidente Breglia «la casa continua a essere il luogo centrale per la vita, il lavoro e il divertimento. Quindi il tema della qualità della vita nella casa è stato affrontato in vari modi. Secondo elemento fondamentale è cambiato il commercio. Prima della pandemia si pensava a un lento declino dei centri commerciali e un'agonia più lenta dei negozi di quartiere. Invece è cambiato tutto con i centri commerciali chiusi e i negozi di quartiere sono diventati il centro della nostra vita e del commercio».

Quindi c'è stata una «trasformazione sociale - ha concluso - che è iniziata e sappiamo quando finisce. E con la casa centrale si pone il tema di una domanda residenziale di qualità».

Mercato immobiliare: fatturato globale 2020 in calo a 110 miliardi di euro 

Sempre nell'ambito dell'evento organizzato da Monitorimmobiliare alla Borsa di Milano, Mauro Breglia ha puntualizzato come la pandemia da Covid-19 abbia "condizionato gli andamenti di tutti i mercati immobiliari e bloccato la lenta ripresa di quello italiano".

In particolare, "il fatturato globale a fine 2020 è stimato in 110 miliardi di euro, con un calo del 15,1% rispetto al 2019 (130 miliardi circa). Il settore residenziale ha avuto una resilienza maggiore e subisce un calo del 10%, mentre si è contratto "di oltre un quarto il mercato terziario uffici, dove la pratica dello smarworking ha vuotato i grattacieli e gli edifici più moderni".

Contrazione del 27,2% anche nel settore commerciale, dove il settore retail cala di quasi il 40%.

Male anche la grande distribuzione, penalizzata dalle normative sanitarie, mentre il settore più colpito è l'alberghiero (-70%).

"Le prospettive per il 2021 sono ovviamente condizionate al momento dell'effettiva ripartenza del sistema economico e alla progressiva uscita dalla crisi pandemica", ha detto Breglia, sottolineando che se si ipotizza "un ritorno alla quasi normalita' nel secondo trimestre dell'anno si stima una ripresa del mercato nazionale del 7,7% arrivando a quasi 119 miliardi di euro, nella media del decennio passato".

Tutti i settori, escluso il commerciale retail, dovrebbero avere rimbalzi dovuti a un accumulo di domanda.