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Impermeabilizzare le superfici con le membrane poliuretaniche: una guida alla corretta posa

In questo articolo una guida alla corretta posa delle membrane impermeabilizzanti poliuretaniche. Le impermeabilizzazioni eseguite con questa tipologia di prodotti formano uno strato privo di soluzioni di continuità dotato di elevata elasticità, resistenza e alta adesione al supporto.

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Proteggere dall'acqua edifici e strutture con il poliuretano

Il poliuretano rappresenta uno dei sistemi più efficaci per proteggere gli edifici e le strutture edili dall’azione dell’acqua. Gli impermeabilizzanti poliuretanici sono costituiti da due componenti principali: il poliolo e l'isocianuro; la combinazione di entrambi i composti in un rapporto specifico crea un liquido ideale per essere applicato come impermeabilizzante. 

Il poliuretano impiegato nelle impermeabilizzazioni può essere di diverse tipologie e configurazioni:

  • mono o bi-componente;
  • a base solvente o prive di solventi.

Le impermeabilizzazioni con tecnologia poliuretanica trovano sempre maggior diffusione per i molteplici vantaggi offerti:

  • prestazioni molto elevate;
  • installazioni facili e veloci senza l’impiego di fiamme libere;
  • assenza di punti di giunzione;
  • lunga durata e resistenza all'usura;
  • elevata adesione alla maggior parte dei supporti;
  • resistenza ai raggi UV e agli agenti atmosferici;
  • resistenza chimica. 

I sistemi impermeabilizzanti poliuretanici possono essere oggetto Valutazione Tecnica Europea - ETA, rilasciata secondo le linee guida delle ETAG 005 “Linea Guida per il Benestare/Valutazione Tecnico Europeo (ETA) dei Sistemi Impermeabilizzanti ottenuti con sistemi liquidi”. Le linee guida ETAG 005 sono state definite dall’EOTA e definiscono le prestazioni richieste ai sistemi di impermeabilizzazione realizzati con prodotti applicati liquidi. Il possesso dell’ETA, risulta quindi un’autorevole garanzia fornita da un ente indipendente (es. ITC-CNR in Italia, DIBt in Germania) circa l’idoneità e la validità del sistema allo specifico uso. L’acquirente del sistema può quindi orientarsi tra diverse soluzioni e prodotti, basandosi su parametri di confronto coerenti e universali (il contesto di riferimento è la comunità europea).


Le linee guida ETAG 005 per i sistemi impermeabilizzanti

Le linee guida ETAG 005 definiscono i test (TR) a cui il sistema impermeabilizzante viene sottoposto: sollecitazioni e stress tecnici che devono essere superati per poter beneficiare del benestare europeo.

Alcune delle prove prevedono test a temperature estreme, come a esempio il test TR 013, in cui viene testata la capacità di crack bridging del sistema dopo invecchiamento accelerato a -30 °C.

Il test TR 008 risulta particolarmente interessante per determinare la vita utile attesa del sistema (es. W2 : 10 anni o W3 : 25 anni), la cui prova si svolge a -10°C e prevede cicli di allungamento/rilascio tra 0 e 2 mm di un campione fessurato, a una velocità di 16 mm/ora per un tempo di almeno 16 ore a seconda del livello di W (vita utile attesa) che si vuole testare. 

Le verifiche previste dalle linee guida ETAG 005 permettono dunque di attribuire un tempo di vita utile atteso del sistema impermeabilizzante ma i prerequisiti risultano essere la corretta posa, l’utilizzo e la manutenzione secondo le modalità previste.


Corretta preparazione del supporto per la posa della membrana poliuretanica

Le impermeabilizzazioni eseguite con questa tipologia di prodotti formano uno strato privo di soluzioni di continuità dotato di elevata elasticità, resistenza e alta adesione al supporto. A tal fine una corretta preparazione del piano di posa risulta fondamentale per la buona riuscita dell’intervento. 

Di seguito si riportano alcune operazioni preliminari per la preparazione dei più comuni supporti:

Vecchia guaina bituminosa

Eventuali zone ammalorate (parti cavillate e in distacco) dovranno essere ripristinate mediante esecuzione di riparazioni localizzate. Se necessario, per incrementare la stabilità della guaina esistente al supporto, prevedere la tassellatura da eseguirsi con idonei tasselli a “testa piatta” da copertura.

Prima di procedere all’esecuzione dell’impermeabilizzazione con membrana poliuretanica, idrolavare a pressione la totalità delle superfici al fine di eliminare tutte le parti instabili e poi lasciare asciugare.

Supporti cementizi

La superficie dovrà essere preparata meccanicamente mediante tecnica compatibile con l’elemento oggetto dell’intervento (molatura, scarifica superficiale, ecc.). Successivamente si dovrà procedere a un’adeguata aspirazione di tutte le polveri di risulta. Prima dell’applicazione il supporto dovrà presentarsi perfettamente stabile, solido, pulito, privo di parti friabili, olii, grassi, muschi e muffe. I calcestruzzi nuovi dovranno avere almeno 28 giorni di maturazione. Tutte le irregolarità (dovute anche alla rimozione delle parti ammalorate) che possono determinare difficoltà di applicazione della membrana, andranno ripristinate e regolarizzate con idonee malte da ripristino. 

Pavimentazione ceramica

La pavimentazione esistente dovrà essere saggiata mediante percussione al fine di individuare gli elementi in distacco da rimuovere. I supporti dovranno essere preparati tramite molatura delle superfici. Successivamente si dovrà procedere a un’adeguata aspirazione di tutte le polveri di risulta. I volumi mancanti dovranno essere ripristinati mediante applicazione di idonee malte.

In generale, prima dell’applicazione della membrana impermeabilizzante, tutti i supporti dovranno presentarsi perfettamente stabili, solidi, puliti, privi di parti friabili, olii, grassi, muschi e muffe nonché essere asciutti con un tenore massimo di umidità del 5%. 

Ulteriore attenzione va posta nel trattamento dei dettagli, poiché gli stessi giocano un ruolo fondamentale nella riuscita dell’intervento di impermeabilizzazione. Infatti, i raccordi tra superfici verticali e orizzontali, i giunti e tutti i punti di contatto della superficie con altri elementi costituiscono zone critiche.

Di seguito si riporta un elenco di lavorazioni consigliate per il trattamento preliminare delle suddette zone:

Raccordi pareti-pavimento

È buona regola sigillare l’intersezione tra le superfici verticali e orizzontali realizzando una piccola guscia con sigillante poliuretanico a basso modulo. Successivamente, su tali porzioni, occorre procedere all’applicazione del prodotto impermeabilizzante in due mani interponendo una bandella di armatura di rinforzo in TNT sagomata a “L”.

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Giunti di frazionamento/controllo e giunti di dilatazione

I giunti esistenti sul supporto devono essere rispettati e occorre agire in modo diverso in funzione della tipologia di giunto presente.

Le cavità dei giunti devono essere preliminarmente pulite mediante spazzolatura o aria compressa al fine di eliminare tracce di olii, grassi, polvere o altri residui incoerenti.

Per i giunti di frazionamento/controllo è possibile agire nel modo seguente: applicare sul fondo del giunto uno strato di sigillante poliuretanico tixotropico, a basso modulo e successivamente riempire la cavità colandovi il prodotto impermeabilizzante. Quindi applicare su una fascia di larghezza di circa 20 cm (centrata sul giunto da trattare) un doppio strato di membrana rinforzato con l’interposizione di una bandella in TNT di rinforzo.

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Per i giunti di dilatazione risulta agevole eseguire una sigillatura del fondo, soprattutto se profondi, con apposito sigillante poliuretanico. Successivamente è possibile applicare uno strato di membrana poliuretanica impermeabilizzante per una fascia di larghezza di circa 20 cm (centrata sul giunto da trattare), armata con una bandella in TNT e posizionata a “omega” all’interno del giunto stesso.  Quindi viene collocato un cordoncino in polietilene in profondità sul tessuto saturo all’interno del giunto e l’operazione si completa riempiendo il restante spazio libero del giunto con il sigillante poliuretanico. Per dimensionare correttamente il giunto si raccomanda una larghezza tra i 10 e i 30 mm con un rapporto larghezza/profondità pari a circa 2:1.

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Stesura del sistema impermeabilizzante

In generale un sistema di impermeabilizzazione con membrana poliuretanica richiede un’applicazione costituita da 3 fasi di lavorazione:

  1. applicazione del primer;
  2. applicazione della membrana impermeabilizzante;
  3. applicazione del rivestimento (opzionale).
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Prima dell’applicazione del primer la superfice deve presentarsi pulita, integra, stabile, priva di qualsiasi elemento incoerente e asciutta. Il primer ha la funzione di uniformare e limitare l’assorbimento del supporto e promuovere l’adesione della membrana impermeabilizzante. L’applicazione viene eseguita tramite rullo o pennello fino a coprire totalmente la superficie.

La posa della membrana impermeabilizzante viene eseguita successivamente quando il fondo trattato con il primer risulta asciutto, ma ancora appiccicoso.

La membrana applicata nel corretto quantitativo indicato nelle schede tecniche del fornitore viene stesa a rullo o a pennello coprendo l’area di lavoro progressivamente. Sulla superficie così trattata si srotola il TNT di armatura facendo attenzione a evitare la formazione di pieghe e assicurandosi che risulti ben teso. Il passaggio di un rullo a pelo medio in fibra è necessario per l’impregnazione dell’armatura in TNT fino a quando la stessa risulti completamente immersa nella membrana e satura di prodotto. Atteso il tempo necessario all’asciugatura del primo strato applicato, viene completata l’operazione di impermeabilizzazione con la posa di un’ulteriore mano. Il consumo totale del prodotto impermeabilizzante dovrà rispettare quanto indicato sulla scheda tecnica del fornitore.

Per creare una superficie più resistente all’abrasione, ruvida e antisdrucciolo, prima della posa del rivestimento scelto (coat), sull’ultimo strato della membrana appena stesa è consigliabile eseguire uno spolvero di sabbia di quarzo di opportuna granulometria.

La posa di un successivo strato di rivestimento risulta opzionale, ma talvolta necessario in funzione della destinazione d’uso della superficie impermeabilizzata.

I rivestimenti delle membrane poliuretaniche impermeabilizzanti sono anch’essi di origine poliuretanica, ma di tipo alifatico: tali rivestimenti risultano stabili e molto resistenti ai raggi UV, contribuendo ad aumentare la resistenza all’abrasione e all’usura del manto impermeabile sottostante.

In funzione del tipo di traffico in esercizio (carrabile leggero o pedonale domestico) a cui sarà sottoposta la membrana, si dovrà scegliere il tipo di rivestimento più idoneo; l’applicazione del rivestimento sarà eseguita mediante stesura con un rullo (o a spruzzo) in strati successivi, attendendo circa 3÷6 ore dalla posa dello strato precedente, che dovrà presentarsi ancora appiccicoso.

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