Incentivi | ISI - ASSOCIAZIONE INGEGNERIA SISMICA ITALIANA
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Il tour ITALIA ANTISISMICA arriva nelle Marche: un webinar su incentivi e tecniche per ridurre il rischio sismico

Prosegue il Tour Virtuale Italia Antisismica che venerdì 26 marzo 2021, dedicherà il nuovo seminario online alle Marche.

L'iniziativa, promossa dal CRESME e dall'Associazione Ingegneria Sismica Italiana (ISI), si rivolge a professionisti, imprese e amministratori di condominio con l'obiettivo di descrivere le potenzialità dei Bonus edilizi al 110% e loro modalità di applicazione. Durante il seminario verranno presentati anche i numeri e il valore del mercato della riduzione del rischio sismico nel territorio marchigiano, nonché le tecniche di intervento per migliorare la sicurezza sismica degli edifici.

Per partecipare al convegno (gratuito) occorre registrarsi, gli iscritti potranno scaricare lo studio e l’abaco delle tecnologie.

In anteprima, alcuni dati relativi al rischio sismico del territorio marchigiano. 

 

italia_antisismica_tour_marche.jpg

 

Tour Italia Antisismica: la nuova tappa dedicata al territorio marchigiano

 

Il Tour Italia Antisismica ha preso avvio nel dicembre 2020 e prevede 13 appuntamenti dedicati al tema del rischio sismico.

I primi eventi si sono svolti in presenza a Bologna, Genova e Napoli, i successivi si sono tenuti attraverso la formula di seminari online per i territori di Brescia, Milano, Verona e le regioni di Puglia e Sicilia, la Toscana e la Calabria.

Il prossimo appuntamento, in programma venerdì 26 marzo a partire dalle 13.30, sarà dedicato alle Marche. 

I convegni sono dedicati ai professionisti, alle imprese di costruzioni e agli amministratori di condominio, ma anche ai cittadini, alla società civile e agli enti locali e agli amministratori del territorio, sul tema delle riduzione del rischio sismico, della riqualificazione energetica e dell’uso degli incentivi fiscali.


Vuoi partecipare al webinar? PROGRAMMA e ISCRIZIONI a questo LINK


Il rischio sismico nelle Marche: i dati del CRESME

Sulla base della Classificazione Sismica dei comuni italiani pubblicata e aggiornata dalla Protezione Civile, la regione Marche è caratterizzata da un rischio sismico medio-alto e non ci sono comuni classificati come zona 4.

Secondo l'analisi, oltre il 97% della superficie, il 95% dei comuni e il 94% della popolazione si trovano in zona sismica 1 o 2.

Nel dettaglio, 1,4 milioni di persone e 455mila addetti, su un totale regionale di 1,5 milioni, vivono in un territorio classificato come zona 2. Ricordiamo che per la Protezione Civile:

  • Zona 1: è la zona sismica più pericolosa e la probabilità che capiti un forte terremoto è alta;
  • Zona 2: forti terremoti sono possibili;
  • Zona 3: forti terremoti sono meno probabili rispetto alla zona 1 e 2;
  • Zona 4: è la zona meno pericolosa, la probabilità che capiti un terremoto è molto bassa.

 

Tabella 1 - Dimensioni nelle zone di rischio sismico per livello di pericolosità
tour_italia_antisismica_marche_01.jpgFonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT e Protezione Civile

 

Analizzando le caratteristiche costruttive degli edifici residenziali, emerge che:

  • Il 95% degli edifici marchigiani si trova nelle zone 1 e 2, il 5% nella zona 3;
  • Il 78% è stato costruito prima del 1980, sostanzialmente prima di norme sismiche significative.

 

In sostanza anche se il patrimonio edilizio marchigiano, in termini di edifici, vede la prevalenza delle tipologie mono-bifamigliari di uno e due piani che rappresentano più del 70% del patrimonio, l’insieme delle caratteristiche di questo patrimonio e la vulnerabilità determinata dalla caratteristiche costruttive e dal rischio sismico, insieme agli incentivi oggi disponibili, fanno del tema dell’intervento per ridurre il rischio sismico una questione importante nelle Marche.

 

Grafico 1 - Edifici abitativi nelle zone 1,2, 3 / Le caratteristiche costruttive

tour_italia_antisismica_marche_02.jpgFonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT e Protezione Civile

 

Rischio sismico: la provincia di Macerata è la più vulnerabile

Se prendiamo in esame gli edifici residenziali ricadenti nelle cinque province marchigiane, notiamo che la quella di Macerata è esposta a rischio maggiore poiché è qui che ricade la zona sismica peggiore e vede esposti oltre 4600 edifici residenziali e oltre 1000 edifici non residenziali.

 

Tabella 2 - Edifici abitativi e non abitativi esistenti nelle zone 1, 2 e 3

tour_italia_antisismica_marche_03.jpgFonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT e Protezione Civile

 

Secondo le analisi del CRESME sono più di 356.400 gli edifici che potrebbero beneficiare degli incentivi per la riduzione del rischio sismico. Inoltre, considerando i parametri di stratificazione che consentono di misurarne la vulnerabilità – vale a dire oltre alla zona sismica, l’età degli edifici, il numero di piani, i materiali impiegati per le strutture portanti, la contiguità con altri edifici, il tessuto edilizio su cui insistono e l’utilizzo degli edifici, il CRESME ha stimato che quasi 92.000 edifici in hanno una elevato grado di vulnerabilità e oltre 115.000 edifici hanno una vulnerabilità media.

 

Stima del potenziale di mercato dovuto agli incentivi

tour_italia_antisismica_marche_04.jpgFonte: elaborazione e stime CRESME su dati ISTAT, Protezione Civile, varie fonti

 

Bonus al 110%: il potenziale di mercato nelle Marche

Considerando l’insieme degli edifici che possono beneficiare degli incentivi e applicando i costi medi unitari per un intervento di riduzione del rischio sismico, è possibile indicare in linea di massima le dimensioni del potenziale di intervento che può essere messo in gioco utilizzando tutti gli incentivi disponibili: si tratta di 34,9 miliardi di euro. Un valore importante per la regione.

È difficile pensare che questo potenziale possa essere messo in campo nella sua totalità, ma se si trattasse anche di un solo 10% avremmo a che fare con 3,5 miliardi di euro, mentre se fosse un 5% si tratterebbe comunque di 2,7 miliardi di euro. Si parla quindi di una grande opportunità per il mondo delle costruzioni.

E ancora, considerando un peso della progettazione pari al 10% del valore dei lavori, i progettisti marchigiani che si occupano di riduzione del rischio sismico avrebbero nel caso del 10% quasi 350 milioni di euro di mercato, oppure, nell’ipotesi minimale del solo 5% , potrebbero accedere comunque a 275 milioni di euro di progettazione specialistica.

I numeri ci dicono che si tratta naturalmente di un'occasione molto importante, ma bisogna saperla cogliere.

Il modello messo in atto per l’utilizzo degli incentivi, con la componente della cessione del credito e le dimensioni degli incentivi, è una procedura articolata che richiede conoscenza del meccanismo, nonché competenza tecnica rispetto alla riduzione del rischio sismico. Siamo di fronte a una partita complessa da attivare ma concreta, oggettivamente la dimensione degli incentivi in gioco è una grande opportunità da saper valutare, ma per questo serve una giusta preparazione tecnica.

Il webinar ha questo obiettivo, arricchito dalla possibilità di mettere in contatto i vari attori della filiera per un confronto costruttivo.


Il convegno è organizzato da CRESME, ISI (l’Associazione Ingegneria Sismica Italiana) e dall'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona.

È patrocinato da: Consiglio Nazionale degli Architetti, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Consiglio Nazionale dei Geologi e Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, Ordine degli Ingegneri di Ancona, Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ancona, di Ascoli Piceno, di Macerata, di Fermo e di Pesaro Urbino.

È realizzato in collaborazione con Harley & Dikkinson ed Eucentre ed è reso possibile grazie al sostegno di alcune tra le più importanti Aziende operanti nell’ambito delle tecnologie per la riduzione della vulnerabilità sismica, degli incentivi fiscali, della riqualificazione energetica quali:

ENI Gas e Luce (quale Main sponsor), Manni Green Tech, Mapei SpA, Master Builders Solutions Italia Spa e Tecnostrutture Srl.

 

 

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