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EdiliziAcrobatica: da Intesa Sanpaolo plafond di 8 milioni di euro per l’acquisto dei crediti fiscali Ecobonus

Ediliziacrobatica ha scelto Intesa Sanpaolo come partner unico per la cessione dei crediti fiscali collegati ad Ecobonus, avvalendosi, tramite la Banca, anche del servizio di assistenza di Deloitte.

Ad oggi, i crediti ceduti e già liquidati grazie all’accordo ammontano a 2 milioni di euro, riferiti alla prima tranche di lavori conclusi nel 2020.

 

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L'accordo tra Intesa Sanpaolo ed EdiliziaAcrobatica

Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione di EdiliziAcrobatica un plafond rotativo di 8 milioni di euro, che l’azienda potrà utilizzare per la cessione pro-soluto alla Banca dei crediti fiscali Ecobonus, generati da lavori edili di ristrutturazione che beneficiano delle agevolazioni fiscali introdotte dal “Decreto Rilancio”. Ad oggi, i crediti ceduti e già liquidati, riferiti alla prima tranche di lavori conclusi nel 2020, ammontano a circa 2 milioni di euro.

L’accordo con Intesa Sanpaolo offre a EdiliziAcrobatica il supporto finanziario necessario per affrontare con serenità l’esecuzione dei lavori, dalle fasi di avvio alla loro conclusione, consentendo di ottimizzare le risorse finanziarie, migliorare il cash flow e cogliere al meglio le opportunità offerte dagli incentivi fiscali.

EdiliziAcrobatica, dallo scorso mese di settembre a oggi, ha avviato lavori per un ammontare superiore ai 22 milioni di euro, con interventi che interesseranno 330 immobili residenziali in tutta Italia.

 

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Fondata nel 1994 dal CEO Riccardo Iovino, con direzione generale a Genova e 100 aree operative tra Italia e Francia, EdiliziAcrobatica è la prima azienda italiana ad aver reso possibili opere edili in esterna senza l’uso di costosi e ingombranti ponteggi, ma attraverso la tecnica - rivoluzionaria nel mondo dell’edilizia - della doppia fune di sicurezza, settore in cui oggi è leader nel nostro Paese. Protagonista di una storia di successo, che le ha consentito di arrivare a quotarsi sul segmento AIM Italia organizzato e gestito da Borsa Italiana (ticker EDAC) e su Euronext Growth (ticker ALEAC), l’azienda si occupa di manutenzioni e ristrutturazioni di palazzi e altre strutture architettoniche e, grazie all’utilizzo della tecnica all’avanguardia che l’ha resa nota in tutta Italia, è in grado di offrire al cliente finale servizi di qualità con standard di eccellenza, con l’abbattimento del costo del ponteggio e una serie di vantaggi intangibili anche durante i lavori: nessun ostacolo alla vista, luce e pulizia, in totale sicurezza.

L’operazione con Intesa Sanpaolo trae spunto dal Decreto Rilancio, che ha previsto anche per il Bonus facciate la possibilità di cessione del credito, al posto dell’utilizzo diretto della detrazione del 90%.

Intesa Sanpaolo sta riscontrando un ampio interesse per tutte le soluzioni attivate, fin da agosto 2020, per consentire ai propri clienti di cogliere le opportunità del Decreto, sia da parte delle imprese sia da parte dei privati, che attraverso il servizio offerto dalla Banca possono “monetizzare” i propri crediti senza dover aspettare anni, a vantaggio dell’intero sistema economico, un’opportunità valida anche per tutti quei soggetti che non sono fiscalmente capienti.

Tre le modalità con cui la Banca interviene:

  • con la cessione del credito d’imposta; 
  • con l’eventuale finanziamento ponte per l’avvio e la gestione dei cantieri oggetto di cessione del credito d’imposta;
  • con il servizio facoltativo di assistenza gratuita di Deloitte, che segue il cliente nell’ottenimento del visto di conformità e nella gestione del cassetto fiscale.

 

Riqualificazione edilizia: in Liguria e Piemonte gli immobili più vecchi

In pochi mesi il Gruppo ha raccolto richieste da parte delle imprese per oltre 13.000 progetti di riqualificazione per un controvalore di 1,8 miliardi di euro, che salgono a 35.000 includendo anche le richieste dirette da parte di privati e condomìni.

Gli interventi edilizi sugli immobili possono contribuire fortemente al rilancio del mercato immobiliare, anche alla luce del fatto che in Italia il 74% degli edifici residenziali è stato costruito prima del 1980.

Liguria e Piemonte risultano essere le regioni italiane con la maggior quota di immobili costruiti prima del 1980, rispettivamente 87% e 83%. Genova, dopo Firenze, è la città italiana con la quota più alta di immobili edificati prima del 1980 (97,3%), mentre la città di Torino si colloca al terzo posto, con una quota di immobili storici del 93,2% sul totale (dati elaborati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo).

«Prosegue in maniera molto positiva il rapporto tra EdiliziAcrobatica e Intesa Sanpaolo - ha dichiarato Riccardo Iovino CEO & Founder di EdiliziAcrobatica S.p.A. - che già la scorsa estate aveva permesso l’emissione di un basket bond del valore di 10 milioni di euro interamente sottoscritto dall’istituto di credito. Il Decreto Rilancio, e in particolare le opportunità offerte al settore delle ristrutturazioni edili, si sono rivelate fino ad ora assolutamente strategiche per la nostra azienda che si prepara ad approvare un bilancio assolutamente positivo, anche nell’anno della pandemia. L’accordo siglato con Intesa Sanpaolo diviene così un ulteriore sostegno alla crescita dei risultati della società e un ulteriore segnale che sottolinea l’efficienza del modello di business di EdiliziAcrobatica».

Teresio Testa, Direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo, ha sottolineato:

«Le misure del Decreto Rilancio rappresentano una grande opportunità per sostenere il settore edilizio e tutte le filiere connesse, la cui ripartenza è di vitale importanza per la ripresa economica del Paese. Ci siamo attivati da subito per mettere i nostri clienti, privati e imprese, nelle condizioni di usufruirne al meglio. Si tratta di un filone di interventi che continueremo a valorizzare nell’ambito di “Motore Italia”, il nuovo programma strategico di finanziamenti e iniziative di Intesa Sanpaolo per favorire il rilancio delle PMI, che mette a disposizione delle imprese del Paese 50 miliardi di euro di nuovo credito – di cui 5,3 miliardi di euro nel Nord Ovest - con un impegno orientato a un futuro sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Tra le linee d’intervento anche l’allungamento dei tempi di rientro del debito, per consentire alle nostre aziende di pianificare nuovi investimenti che siamo pronti a sostenere con nuovo credito».

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