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Terzo Valico, completati gli scavi per la Galleria Serravalle: l'avanzamento dei lavori

Venerdì 16 aprile 2021, in diretta streaming, è stato abbattuto l'ultimo diaframma della galleria di Serravalle, la nuova grande opera in sotterraneo della tratta ferroviaria piemontese del Terzo Valico.

Venerdì 16 aprile 2021, in diretta streaming, è stato abbattuto l'ultimo diaframma della galleria di Serravalle, la nuova grande opera in sotterraneo della tratta ferroviaria piemontese del Terzo Valico, la linea ad alta capacità veloce che potenzierà i collegamenti del sistema portuale ligure con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e con il resto d'Europa.

La galleria, lunga poco più di sette chilometri, permette il collegamento senza interruzioni di tutti i cantieri operativi che si sviluppano in una tratta di tracciato di linea ferroviaria di circa 22 km nel lato Piemontese dell’opera.

 

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Cos'è il Terzo Valico dei Giovi

La nuova linea ad alta capacità veloce denominata Terzo Valico dei Giovi, o più semplicemente Terzo Valico, è lunga 53 Km, di cui l'80 per cento in galleria e attraversa 14 comuni nelle province di Genova e Alessandria. La realizzazione dell'opera è affidata al General Contractor "Consorzio Collegamenti Integrati Veloci (COCIV)" guidato da Webuild (ex Salini Impregilo) e terminerà nel 2024.

Il Terzo Valico unirà gli impianti ferroviari del nodo di Genova nonché i bacini portuali di Prà e del Porto Storico, alla Piana di Novi Ligure: qui il tracciato si collegherà sia alla linea esistente Genova-Torino sia alla Tortona-Piacenza.

La tratta, partendo da Genova, si sviluppa per la maggior parte in galleria (37 chilometri): l'opera più importante è la Galleria di Valico che copre 27 chilometri ed è il tunnel ferroviario più lungo d'Italia. Oltre alla Galleria Campasso (0,71 Km) e di Pozzolo (2 Km circa) vi è quella di Serravalle, i cui lavori di scavo sono appena stati completati.

L'opera ricopre un ruolo importante, in quanto è il primo anello di una catena logistica che dal capoluogo ligure attraverserà il Centro-Nord Europa fino ad arrivare a Rotterdam.

Nonostante la pandemia, il 2020 si è dimostrato un anno di intense lavorazioni e successi sotto la supervisione del Commissario Straordinario per il Progetto Unico del Nodo ferroviario di Genova e Terzo Valico, Calogero Mauceri nel suo primo anno di incarico.

È stato scavato il 24% circa di chilometri in più rispetto al 2019 per quasi 17 chilometri complessivi e sono stati riavviati i cantieri del Nodo di Genova nell’ambito del Progetto Unico con il Terzo valico, con una programmazione economica di oltre 433 milioni di euro rispetto ai 360 del 2019.

 

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Fine degli scavi per la galleria di Serravalle

Venerdì 16 aprile, in diretta streaming, è stato abbattuto l'ultimo diaframma della galleria di Serravalle, la nuova grande opera in sotterraneo della tratta ferroviaria piemontese del Terzo Valico. La caduta dell’ultimo ‘pezzo di roccia’ consente di realizzare un tracciato di linea ferroviaria di circa 22 chilometri senza interruzioni. I lavori sono stati eseguiti dal General Contractor COCIV, guidato da Webuild, per conto di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane).

La Galleria di Serravalle, di quasi 7 km totali, è stata già scavata per una lunghezza di circa 6,4 km dalle talpe meccaniche (Tunnel Boring Machine o TBM)  “Giovanna”, che ha terminato i lavori a settembre del 2020 e dalla TBM “Elisa”, entrambe del diametro di circa 10 metri.

Gli scavi hanno attraversato contesti complessi come l’Outlet di Serravalle e la linea ferroviaria storica Genova-Torino, richiedendo l’adozione di sistemi di monitoraggio innovativi sia in superficie sia in galleria.

«È un passo importante per la realizzazione di questa grande opera pubblica: siamo al 50 per cento» ha detto il commissario straordinario per l'opera Mauceri.

Come ha ricordato il Ministro Giovannini, si tratta di un’opera strategica del corridoio transeuropeo Reno – Alpi e potenzierà l’asse ferroviario Genova–Basilea–Rotterdam/Anversa, collegando in modo efficiente il Mediterraneo con il Mare del Nord.

«Avrà un impatto anche sul piano della sostenibilità ambientale, in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea, dato che si stima che il trasporto su gomma verrà ridotto del 30% e del 50% nel lungo periodo - ha detto il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini - con il Terzo Valico, il sistema portuale di Genova diventa hub di accesso al corridoio transeuropeo e ne beneficerà anche il trasporto passeggeri dato che i tempi di percorrenza tra Genova e Milano e tra Genova e Torino saranno notevolmente ridotti».

 

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La nuova linea sarà quindi collegata alle linee già esistenti attraverso la costruzione di quattro interconnessioni che saranno realizzate nelle località di Voltri, Genova Parco Campasso, Novi Ligure e Tortona. Nella struttura complessiva dell’opera è stata annessa anche la realizzazione del Nodo Ferroviario di Genova, un sistema di collegamenti cittadini che permetterà di portare l’alta capacità veloce fino al porto.


Terminati gli scavi della Galleria di Serravalle: RIVEDI l'evento


 

Recovery Plan, Salini: «Aumentare gli investimenti in infrastrutture»

«Viviamo in un momento duro quindi celebrare i risultati raggiunti è importante perché dimostriamo che anche in una situazione complessa si possono realizzare opere importanti per il Paese - ha detto l’Amministratore Delegato di Webuild, Pietro Salini - ne stiamo facendo tante e molte con il Gruppo Ferrovie dello Stato ed ANAS, il più grande motore di economia per il settore delle costruzioni. Un segmento rappresentato qui da tante donne ed uomini, parte delle 5mila persone che con il loro sacrificio stanno portando avanti quest’opera. Il cantiere del Terzo Valico è speciale perché racconta le eccellenze ma anche i problemi del Paese, la lunghezza nei processi approvativi legati a ogni grande progetto infrastrutturale. Il segreto per riattivare il settore è poter realizzare le opere, avere percorsi di approvazione semplici, in linea con la normativa europea».

«Vedo un grande dibattito politico sul Recovery Plan, con un programma che in sei anni prevede investimenti complessivi in infrastrutture di circa 50 miliardi di euro, che rappresentano lo 0,5% del PIL – ha dichiarato Salini - è quindi necessario che queste risorse siano integrative rispetto ad altre fonti di finanziamento. In periodo pre-Covid il Paese spendeva circa il 2% del PIL in infrastrutture. Per far ripartire l’economia serve quindi un boost maggiore, una spesa più ampia. Stiamo parlando di almeno 300 miliardi, in linea con gli investimenti che gli altri paesi europei realizzano per infrastrutture. Mi auguro quindi di poter vedere partire presto progetti per nuove infrastrutture con una visione di lungo periodo anche per il nostro Paese».

 


Avanzamenti galleri e fronti di scavo: LE SLIDES