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Recovery Plan, eccoci: Superbonus più facile, riforme per urbanistica, appalti, ambiente. Il testo

Dentro al corposo Recovery Plan approvato dal Governo: semplificazione in materia di contratti pubblici; semplificazione e razionalizzazione delle normative in materia ambientale; semplificazione delle norme in materia di edilizia, urbanistica e rigenerazione urbana

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Come avevamo già segnalato, la proroga del Superbonus 110% a tutto il 2023 non c'è, nel testo finale - licenziato nella notte tra 24 e il 25 aprile 2021 dal Governo - del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anche conosciuto come Recovery Plan, che si inserisce all’interno del programma Next Generation Eu.

Il nuovo recovery plan italiano prevede 191,5 miliardi di euro finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e ulteriori 30,6 miliardi come parte di un fondo complementare, finanziato con lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile 2021.

Nel complesso, il 27% del Piano è dedicato alla digitalizzazione, il 40% agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico, e più del 10% alla coesione sociale. Partiamo subito 'dicendo' che se la proroga del Superbonus 110% non c'è, il Governo ha 'promesso' una sua stabilizzazione - quindi con proroga ma anche altre novità - nella prossima Legge di Bilancio, oppure in un decreto ad hoc.

 

Le missioni e le riforme del Recovery Plan

Queste le 6 missioni del Piano:

  1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura: 49,2 miliardi (40,7 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 8,5 miliardi dal Fondo). Gli investimenti previsti nel piano assicurano la fornitura di banda ultra-larga e connessioni veloci in tutto il Paese (1 Gbps in rete fissa a circa 8,5 milioni di famiglie e a 9mila edifici scolastici che ancora ne sono privi, oltre ad assicurare connettività adeguata ai 12mila punti di erogazione del Servizio Sanitario Nazionale). Si prevedono anche incentivi per il rafforzamento delle infrastrutture digitali della PA, ad esempio facilitando la migrazione al cloud. Per turismo e cultura, invece, sono previsti interventi di valorizzazione dei siti storici e di miglioramento delle strutture turistico-ricettive.
  2. Rivoluzione verde e transizione ecologica: 68,6 miliardi (59,3 + 9,3). Si prevedono investimenti e riforme per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti e per il rinnovo del trasporto pubblico locale, con l’acquisto di bus a bassa emissione. Previsti corposi incentivi fiscali per incrementare l’efficienza energetica di edifici privati e pubblici e risorse per la riduzione del dissesto idrogeologico;
  3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile31,4 miliardi (25,1 + 6,3). Previsti investimenti nei trasporti ferroviari ad alta velocità. Con significativi miglioramenti nei tempi di percorrenza, soprattutto nel centro-sud (ad esempio, si risparmierà un’ora e 30 minuti sulla tratta Napoli-Bari, un’ora e 20 minuti sulla tratta Roma-Pescara, e un’ora sulla tratta Palermo-Catania). Previsti anche investimenti nella modernizzazione e il potenziamento delle linee ferroviarie regionali, sul sistema portuale e nella digitalizzazione della catena logistica;
  4. Istruzione e Ricerca31,9 miliardi di euro (30,9 +1). Si prevedono investimenti negli asili nido, nelle scuole materne, nei servizi di educazione e cura per l’infanzia. Si prevede di creare 152mila posti per i bambini fino a 3 anni e 76mila per i bambini tra i 3 e i 6 anni. Previsto anche il risanamento strutturale degli edifici scolastici, con l’obiettivo di ristrutturare una superficie complessiva di 2,4 milioni di metri quadrati. In programma anche una riforma dell’orientamento, dei programmi di dottorato e dei corsi di laurea, ad esempio con l’aggiornamento della disciplina dei dottorati e un loro aumento di circa 3mila unità. Sviluppando al contempo l’istruzione professionalizzante e rafforzando la filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico.
  5. Inclusione e coesione22,4 miliardi (19,8 + 2,6). Previsti investimenti infrastrutturali per le Zone economiche speciali e interventi di rigenerazione urbana per le periferie delle città metropolitane;
  6. Salute18,5 miliardi (15,6 + 2,9 miliardi). 

Il piano prevede anche un ambizioso programma di riforme, tra le quali:

riforma della PA;

  • semplificazione amministrativa e normativa;
  • semplificazione in materia di contratti pubblici;
  • semplificazione e razionalizzazione delle normative in materia ambientale;
  • semplificazione delle norme in materia di edilizia, urbanistica e rigenerazione urbana;
  • digitalizzazione e rafforzamento della capacità amministrativa delle PA aggiudicatrici.

 

Contratti pubblici

In via di urgenza, è introdotta una normativa speciale sui contratti pubblici che rafforzi le semplificazioni già varate con il decreto-legge n. 76/2020 (Semplificazioni) e ne proroghi l’efficacia fino al 2023, con particolare riguardo alle seguenti misure:

  • verifiche antimafia e protocolli di legalità;
  • Conferenza di Servizi veloce;
  • limitazione della responsabilità per danno erariale ai casi in cui la produzione del danno è dolosamente voluta dal soggetto che ha agito, ad esclusione dei danni cagionati da omissione o inerzia;
  • istituzione del collegio consultivo tecnico, che ha funzioni di assistenza e di risoluzione delle controversie con finalità di definire celermente le controversie in via stragiudiziale e ridurre il contenzioso davanti al giudice;
  • individuazione di un termine massimo per l’aggiudicazione dei contratti, con riduzione dei tempi tra pubblicazione del bando e aggiudicazione;
  • individuazione di misure per il contenimento dei tempi di esecuzione del contratto, in relazione alle tipologie dei contratti.

Non richiedono un provvedimento legislativo le seguenti misure urgenti:

  • avvio dei lavori della Cabina di regia per il coordinamento della contrattualistica pubblica già istituita presso la Presidenza del Consiglio in attuazione dell’art. 212 del codice dei contratti pubblici;
  • riduzione del numero e qualificazione delle stazioni appaltanti;
  • potenziamento del database di tutti i contratti tenuto dall’Autorità nazionale anticorruzione (atti organizzativi dell’Autorità);
  • semplificazione e digitalizzazione delle procedure dei centri di committenza ed interoperabilità dei relativi dati.

In particolare, si interverrà con legge delega, il cui disegno di legge sarà sottoposto al Parlamento entro il 2021. I decreti legislativi saranno adottati nei nove mesi successivi all’approvazione della legge delega. Questi i più importanti principi e criteri direttivi della delega legislativa:

  • a) riduzione e razionalizzazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni
  • b) recepimento delle direttive europee, integrate in particolare là dove non immediatamente esecutive
  • c) previsione della disciplina applicabile ai contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria, nel rispetto dei principi di concorrenzialità e trasparenza
  • d) apertura e contendibilità dei mercati
  • e) previsione di specifiche tecniche relative alle gare da espletare, soprattutto in relazione a beni e strumenti informatici e componenti tecnologici, che garantiscano parità di accesso agli operatori e non costituiscano ostacolo alla piena attuazione del principio di concorrenza
  • f) riduzione degli oneri documentali ed economici a carico dei soggetti partecipanti alle procedure di evidenza pubblica
  • g) individuazione espressa dei casi nei quali è possibile ricorrere alla procedura negoziata senza precedente pubblicazione di un bando di gara
  • h) precisazione delle cause che giustificano la stipulazione di contratti segretati o che esigono particolari misure di sicurezza e specificazione delle relative modalità attuative
  • i) individuazione dei contratti esclusi dall’ambito di applicazione dei decreti legislativi e di discipline specifiche per particolari tipologie di contratti pubblici in ragione della peculiarità del loro contenuto
  • j) previsione di misure volte a garantire la sostenibilità energetica e ambientale e la tutela della salute e del lavoro nell’affidamento dei contratti
  • k) regolazione espressa dei casi in cui le stazioni appaltanti possono ricorrere, ai fini dell’aggiudicazione, al solo criterio del prezzo o del costo, inteso come criterio del prezzo più basso o del massimo ribasso d’asta
  • l) realizzazione di una e-platform ai fini della valutazione della procurement capacity
  • m) revisione della disciplina dell’appalto integrato, con riduzione dei divieti
  • n) revisione della disciplina del subappalto
  • o) tendenziale divieto di clausole di proroga e di rinnovo automatico nei contratti di concessione
  • p) rafforzamento delle strutture pubbliche per il controllo sulle opere stradali e ferroviarie, fermi restando gli obblighi di controllo tramite strutture indipendenti e quello di manutenzione a carico del concessionario, con le relative conseguenti sanzioni in caso di inadempimento
  • q) rafforzamento degli strumenti di risoluzione delle controversie alternativi alle azioni dinanzi al giudice.

Le misure urgenti sono adottate con decreto-legge da approvare entro maggio 2021.

Le misure a regime saranno varate utilizzando lo strumento della legge delega. Il disegno di legge delega è da presentare in Parlamento entro il 31 dicembre 2021 e si prevede che i decreti legislativi vengano adottati entro nove mesi dall’entrata in vigore della legge delega.

 

Normativa ambientale

Si prevede di sottoporre le opere previste dal PNRR ad una speciale VIA statale che assicuri una velocizzazione dei tempi di conclusione del procedimento, demandando a un’apposita Commissione lo svolgimento delle valutazioni in questione attraverso modalità accelerate, come già previsto per il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC 2030).

Quanto al rapporto tra la VIA e gli altri strumenti autorizzatori ambientali, va ulteriormente ampliata l’operatività del Provvedimento Unico in materia Ambientale (“PUA”), il quale, venendo a sostituire ogni altro atto autorizzatorio, deve divenire la disciplina ordinaria non solo a livello regionale, ma anche a livello statale; proprio in questa prospettiva, va altresì previsto che tale provvedimento unico possa sempre assorbire anche gli atti autorizzatori necessari per l’approvazione dei progetti di bonifica (come già previsto a livello regionale).

Le misure urgenti sono adottate con decreto-legge da approvare entro maggio 2021.

Le misure a regime saranno varate utilizzando lo strumento della legge delega. Il disegno di legge delega è da presentare in Parlamento entro il 31 dicembre 2021 e si prevede che i decreti legislativi vengano adottati entro nove mesi dall’entrata in vigore della legge delega.

 

Edilizia, urbanistica e rigenerazione urbana (Superbonus)

In primis, si evidenzia che l'attuazione del superbonus ha incontrato molti ostacoli connessi alla necessità di attestare la conformità edilizia particolarmente complessa per gli edifici risalenti, come segnalato dall’ANCI, dalla rete delle professioni tecniche e dalle associazioni imprenditoriali (con attese fino a 6 mesi per l’accesso agli archivi edilizi). Obiettivo delle misure è accelerare l’efficientamento energetico e la rigenerazione urbana, rimuovendo gli ostacoli burocratici all’utilizzo del Superbonus.

Le misure necessarie saranno adottate con un provvedimento d’urgenza, un decreto-legge da approvare entro il mese di maggio 2021.

IL TESTO FINALE DEL RECOVERY PLAN E' SCARICABILE IN FORMATO PDF PREVIA REGISTRAZIONE AL PORTALE

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