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Il ruolo degli autisti di autobetoniera nella garanzia di qualità del calcestruzzo

La produzione del calcestruzzo in Italia avviene quasi esclusivamente senza mescolatore. E' indubbio quindi che le figure che si occupano del trasporto e consegna del calcestruzzo abbiano un ruolo chiave nel processo. Un articolo Steven Callaghan mi permette di poter trattare questo argomento.

Vuoi "ricostruire meglio"? Magari inizia con la cura dei tuoi autisti e poi guarda aumentare la produttività!

L'articolo di Steven Callaghan su Concrete Times mi ha fatto tornare indietro nel tempo, a quando l'amico Giuseppe Laffi mi diceva che al mattino, al suono della sveglia, il suo primo pensiero andasse sempre ai pompisti "perchè se un pompista si alza storto e di cattivo umore, quel giorno sarà un incubo per tutti", e a quando con l'amico Mario Orsi scrivemmo i primi quaderni di istruzione per autisti di autobetoniera e pompisti, avviando poi una serie di corsi presso le scuole edili in tutta Italia. Erano anni in cui mancavano ancora molte regole, e purtroppo c'erano anche casi di "morti bianche" dovute in genere a comportamente rischiosi nelle fasi di lavaggio all'interno della botte, o di manutenzione, oppure di arco elettrico tra i cavi dell'elettricità e i bracci delle pompe.

Cosicchè l'articolo di Steven, che nasce una serie di incontri che lui stesso ha avuto con chi svolge queste funzioni, diventa un'occasione per riparlarne.

 

Pensieri di conducenti di autobetoniere di una serie di aziende

"A busy week in different parts of the country gave me the chance to get the thoughts of drivers from a range of companies, both OD’s and company drivers, all of whom had an opinion on how the industry’s changed and the problems they’re facing currently."

Una settimana intensa, così la definisce Steven, in cui ha viaggiato per diverse parti del paese (UK) incontrando e parlando con numerosi autisti, raccogliendo così opinioni, anche molto diverse, su come sia cambiato il settore in questi anni e sui problemi che stanno affrontando oggi.

Tra gli argomenti emersi, quello della necessità di non sottostimare i costi di manutenzione dei mezzi e dei tempi di consegna.

In una intervista un autista indipendente, da noi chiamati padroncini, ha evidenziato quali siano i vantaggi di questa scelta organizzativa e imprenditoriale. L'affidamento a terzi del servizio garantisce "Trasporto veloce ed efficiente, adeguata manutenzione dei camion, che è sempre in buone condizioni, guida attenta degli stessi .... e permette inoltre all'azienda di avere a disposizione una flotta ma senza costi fissi di trasporto!"

Così accade che anche nel Regno Unito i produttori di calcestruzzo, che in precedenza gestivano camion aziendali, stiano ora cercando di passare a una flotta esterna per ridurre ulteriormente i costi; nessun salario, nessuna indennità di ferie e nessun contributo pensionistico possono fare un'enorme differenza per un bilancio aziendale.

 

Esiste però un problema di carenza di autisti

Stefan Callaghan evidenzia che però esiste in UK un grande problema di carenza di driver, tale che se continuerà, questo porterà ad avere effetti sul settore. E l'impressione che il problema sia peraltro in crescita. Le conseguenze sarebbero che in una situazione non più sostenibile le aziende dovranno investire massicciamente nei trasporti, con il rischio di coinvolgere conducenti senza esperienza, investire nella loro formazione; per attirarli, i salari dovranno essere migliori e le condizioni dovranno migliorare. I costi coinvolti, in qualunque modo vada, sono enormi, un investimento che potenzialmente ammonta a molti milioni di sterline a seconda delle dimensioni della flotta e che è solo per i camion, per non parlare dei salari, dell'assicurazione nazionale, della pensione legale, ecc. un pilota in sella.

  

L'esperienza italiana

Ma oggi è possibile gestire in modo intelligente il trasporto

Ho sentito Leonardo Nigro di Elettrondata, storica azienda del settore: "lo facciamo da oltre 15 anni".

Quali quando le novità ? "Abbiamo continuando a investire in innovazione. Oggi stiamo introducendo nuove funzionalità anche grazie a un rinnovo dell'hardware e del software  e utilizzo di  sensori. Per esempio oggi siamo in grado di misurare con grande precisione alcune prestazioni e caratteristiche, ottenendo dati e informazioni in tempo reale  del calcestruzzo in fase di trasporto e consegna, come la temperatura, la lavorabilità, le acque aggiunte, la gestione dell’additivò direttamente in betoniera.

In collaborazione con un'importante gruppo che produce calcestruzzo e un polo universitario stiamo lavorando sugli algoritmi per arrivare ad avere tarature sempre più semplici e precise dei sistemi di controllo.

Con un'importante aziende del settore della chimica dell'edilizia stiamo studiando a livello internazionale un sistema di dosaggio degli additivi per autobetoniera, per poter intervenire in cantiere quando il calcestruzzo perde di lavorabilità a causa delle attese o della temperatura esterna ... E questo si aggiunge ovviamente ai sistemi di geolocalizzazione e tracciamento degli stati del mezzo, non solo dove si trova (in impianto, in viaggio, in cantiere, sta tornando) ma cosa sta facendo (sta caricando, sta omogenizzando, sta scaricando, ha aggiunto acqua ecc),  che da tempo abbiamo introdotto e oggi sono integrati nei sistemi  aziendali e quindi consentono di poter non solo monitorare ma organizzare in modo evoluto il trasporto e la consegna del calcestruzzo. Tecnologia all'avanguardia ed italiana che stiamo portando in tutto il mondo."

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I veicoli di oggi consentono un importante passo avanti

Sul tema dei mezzi ho chiesto ad Angelo Piolanti di avere un breve riscontro sul livello di innovazione raggiunta. Ecco il quadro che mi ha cortesemente dato.

“I veicoli per il trasporto del calcestruzzo o per il cantiere sono datati, la crisi del 2008 ha rallentato gli investimenti e il parco macchine ora inizia ad essere “obsoleto”  e usurato.

Nel frattempo la tecnologia ha fatto passi da gigante e oggi veicoli e allestimenti sono veramente macchine innovative.

Principalmente per 2 motivi, che hanno segnato una vera rivoluzione. Il primo è legato ad un discorso di gestione dei costi: migliorare l’efficienza, aumentare la redditività di un mezzo e ridurre i consumi possono fare la differenza sui conti di un’impresa. Per non parlare dell’affidabilità di alcuni brand, che si traducono in minori costi di manutenzione e minori ritardi nei cantieri dovuti ai fermo macchina.

Il secondo motivo è legato invece ai sistemi di ingegnerizzazione dei veicoli nel settore automotive: i mezzi sono costruiti sin dalla fabbrica con tecnologie sempre più sofisticate, dove aumenta la parte informatica rispetto a quella semplicemente meccanica. Da qui nasce una maggiore facilità di utilizzo, che permette di essere più produttivi e di organizzare meglio il lavoro.

Ma entriamo nel dettaglio di cosa è in grado di offrire oggi un veicolo destinato al trasporto del calcestruzzo: la tecnologia Predictive Powertrain Control ad esempio, di serie in alcuni veicoli come il nuovo Arocs Mercedes-Benz, è in grado di riconoscere l’andamento della strada automaticamente, grazie a sensori e satelliti: salite, discese, incroci, rotatorie imminenti. Calcola e imposta il cambio automatizzato su programmi di marcia specifici per quel percorso, riconoscendo persino i segnali stradali. Risultato? Fino a 5% in meno di consumo carburante, anche nelle strade extraurbane. E meno stress per l’autista.

O ancora, le Mirrorcam, ovvero le telecamere che sostituiscono i tradizionali specchi: permettono una precisione di manovra millimetrica, e anche più sicura, perché hanno una visuale più dettagliata e più profonda anche in caso di gelo o di scarsa illuminazione. Infine il livello 5 di Break Assist: il sistema automatico di assistenza alla frenata, che riconosce eventuali ostacoli fermi o in movimento, riducendo sensibilmente i rischi di incidente su strada o in cantiere.

In conclusione, gli innovativi sistemi di guida assistita sono pensati per aumentare l’efficienza e la sicurezza, permettendo di ridurre l’affaticamento dei conducenti e le sollecitazioni che si ripercuotono sull’autista, sul veicolo e sul carico.”

 

L'importanza della formazione e una proposta di certificazione

Per quanto riguarda la formazione ho chiesto un commento a Silvio Cocco, che con l'Istituto Italiano del Calcestruzzo ha organizzato e sta organizzando corsi dedicati a chi trasporta e consegna il calcestruzzo.

All’estero, lo sto sperimentando in questo momento in Olanda dove stiamo lavorando, si iniziano a vedere nei padroncini una via per portare economia al settore e noi lo facciamo già da tanto tempo; va detto che un padroncino che trasporta un prodotto finito e controllato in stabilimento è una cosa, un padroncino che carica gli ingredienti e produce lui stesso stradafacendo è un'altra anzi direi oggi come oggi si carica anche l’autobetoniera da solo e parte per la consegna, questo è pura follia.  All’Estero il 98% degli impianti possiede il mescolatore in Italia il 98 % degli impianti non ha mescolatore. All’estero la certificazione FPC  è applicata o può essere applicata comunque gli impianti sono seriamente certificati; in Italia gli impianti hanno la certificazione con promessa di rendersi certificabili.

In queste condizioni IL CONTROLLO DI PRODUZIONE IN FABBRICA NON ESISTE non è materialmente possibile eseguilo, non si può strada facendo fermarsi e prelevare un campione  analizzarlo e se i parametri di controllo non fossero esatti correggerli strada facendo. Un autista di autobetoniere è pur sempre un autista e andrebbe monitorato come si fa con chi trasporta uova o materiali altamente pericolosi ma pur sempre in termini di guide dell’automezzo e della conseguente sicurezza, nessuno si sognerebbe mai di  pretendere dall’autista che trasporta le uova di arrivare alla consegna con delle golose creme pasticcere.

Tutto questo senza considerare l’enorme conflitto di interessi che si crea dovendo trasportare un prodotto da prepararsi in strada, non è un semplice trasporto di un prodotto finito dove mi si richiede solo di non maltrattarlo e consegnarlo nei tempi stabiliti. Qui mi si richiede anche di produrlo e a volte di caricarne i suoi componenti. La mescolazione specialmente in un mezzo non costruito a questo scopo e quindi poco adatto richiede tempi lunghi e costanti; i tempi lunghi e costanti generano costi e risparmiare un paio di minuti a viaggio sulla mescolazione a fine giornata generano molti soldini in fatto di carburante, usura motore e parti meccaniche. Lamentiamo i controlli di prodotto all’arrivo figuriamoci il controllo di produzione in viaggio. Bisognerebbe introdurre una nuova certificazione VCP  (Viaggio Controllo Produzione). Nel nostro programma formativo abbiamo inserito dei corsi di formazione per autisti di autobetoniere dove cerchiamo nei limiti del possibile di dare una adeguata formazione tenendo conto di quanto sopra detto ,è un buon tentativo, perché ci troviamo di fronte a personale non abituato a questo tipo di formazione, ma ci mettono tanta volontà e desiderio di migliorarsi. Abbiamo sentito questa necessita già con i primi corsi nell’anno 2000, oggi sono drasticamente aumentate le necessità ed altrettanto drasticamente sono diminuite le disponibilità ma lavoriamo in questo senso. Se la montagna non va da Maometto e Maometto che va alla montagna. 

 

Il servizio professionale esterno

Walter Comiotto Dalecom S.r.l. storica azienda vettore nel settore del trasporto e pompaggio del calcestruzzo.

Mi trovo in perfetto accordo con quanto affermato dai Sigg.ri Nigro, Piolanti e soprattutto dal Sig. Cocco dell’Istituto Italiano del Calcestruzzo che ben spiega il fenomeno del mancato utilizzo del mescolatore negli impianti italiani e la relativa ricaduta pratica.

L’autobetoniera è un mezzo costruito per il trasporto con movimentazione del calcestruzzo. In Italia, a causa del mancato utilizzo del mescolatore in impianto, viene utilizzata per effettuare parte del processo produttivo. Tale pratica si traduce in una maggiore usura del mezzo, in tempi di trasporto più lunghi ed in uno scarico di responsabilità da parte del produttore di calcestruzzo sull’autista, sia esso un vettore o un padroncino.

Anche la figura dell’autista subisce una ricaduta di questo effetto. Rispetto ad un autista di mezzi pesanti che guida il proprio camion dal punto di partenza all’arrivo, assicurandone il carico e lo scarico, l’autista di autobetoniera è chiamato anche ad intervenire sul prodotto e sugli ingredienti per garantire la consegna del materiale ordinato dal cliente.

Proprio la figura dell’autista in questi ultimi anni è un nodo cruciale. Per le aziende è molto difficile reperire autisti che si appassionino al settore. Questo, oltre per le normative sulle patenti C e CQC ed i relativi costi, avviene sia per la particolarità di cui sopra sia per l’impiego di tempo. I produttori di calcestruzzo, al fine di dare un’ampia disponibilità ai propri clienti per ordini e consegne, chiedono ai vettori e di conseguenza agli addetti, un impegno di tempo notevole considerando anche la reperibilità e disponibilità al carico.

Per dare un maggiore servizio sia al produttore di calcestruzzo che al cliente finale, nel futuro sarebbe importante poter proporre un servizio di trasporto su più turni in modo da coprire un’ampia fascia di orario per il trasporto del materiale. Ciò implicherà inevitabilmente dei maggiori costi per i vettori che dovrebbero essere bilanciati da un sistema di prezzi adeguato.