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Basta ai ribassi folli: con il DM Parametri bis si sono determinati i compensi alla base delle gare

Secondo i criteri del DM Parametri bis si sono fissati i compensi da porre come base di ogni gara: un utile software gratuito viene in ausilio dei professionisti.

Data di pubblicazione originale dell'articolo: 21/01/2014


Secondo i criteri del DM Parametri bis si sono fissati i compensi da porre come base di ogni gara: un utile software gratuito viene in ausilio dei professionisti.

Il problema delle "tariffe selvagge" non è certo nulla di nuovo nè di scottante attualità.

La liberalizzazione introdotta dal Decreto Legge 04/07/2006 n°223, meglio conosciuto come "Decreto Bersani" ha infatti creato - e crea tutt'ora - notevoli squilibri ed ha quindi generato una forma di concorrenza senza dubbio più "libera" ma altrettanto "incontrollata" da parte di alcuni professionisti che, pur di accaparrarsi delle commesse, sono finiti - e con loro TUTTA la categoria professionale di settore - in una spirale di ribasso senza controllo che ha portato in alcuni casi eclatanti, abbastanza recenti, di vedere attestati energetici (s)venduti online con prezzi da supermarket discount.

Il DL Bersani intendeva però rispondere ad un'esigenza ben precisa: le reiterate ingiunzioni dell'UE per infrazioni dell’Italia alle norme europee sulla concorrenza nel settore delle libere professioni.
Esse riguardavano, tra l’altro, la tariffa con minimi obbligatori ed i limiti alla pubblicità.

Sin dalla sua genesi si era subito reso auspicabile, anzi necessario, che venisse individuato un meccanismo che, nelle procedure di gara per incarichi pubblici, consentisse di escludere offerte di compenso eccessivamente basso, tipo offerta anomala. Sarebbe stato però opportuno che tale meccanismo si fosse da subito inserito nel DL Bersani con un apposito emendamento, che non è mai giunto.

Veniamo ad oggi.

La riforma delle professioni ha rimesso (finalmente) mano alla spinosa matassa, se pur in fortissimo ritardo... ma si sa, in Italia non siamo mai stati particolarmente celeri nè efficienti e così abbiamo fatto passare un decennio circa fino al Decreto Legislativo 12 Aprile 2006 n°163 detto Decreto Parametri bis che, dopo l’eliminazione delle tariffe professionali, definisce i corrispettivi dei professionisti da porre a base di gara nelle procedure per l’affidamento degli incarichi di ingegneria e architettura.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale si chiude un iter durato diversi mesi. Ricordiamo che il DM Parametri bis è stato adottato più di un anno fa, a Dicembre 2012, sulla base del DL Liberalizzazioni 01/2012 e del DL Sviluppo 83/2012, con cui sono state abrogate definitivamente le vecchie tariffe professionali.

Il DL Liberalizzazioni n°1/2012 ha lasciato la determinazione del corrispettivo alla libera contrattazione con il cliente.
Ma se i principi della concorrenza possono essere più facilmente applicati ai lavori privati, dove quindi committente e progettista generalmente si accordano sul compenso in via preliminare, la cancellazione delle tariffe professionali del DL Liberalizzazioni ha purtroppo lasciato un notevole vuoto di riferimenti nelle liquidazioni giudiziali nonchè nelle gare per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura.
Per risolvere queste nuove difficoltà, sorte probabilmente per la troppa fretta o magari per una scarsa attenzione del legislatore, il Decreto Ministeriale 20/07/2012 n°140 ha fissato i parametri cui i giudici devono riferirsi per la liquidazione del compenso in caso di lite tra professionista e privato.
Secondo il DM 140, nel compenso del professionista non rientrano le spese (comprese quelle concordate in modo forfettario), gli oneri ed i contributi dovuti a qualsiasi titolo, così come i costi degli ausiliari incaricati dal professionista stesso.
L’organo giurisdizionale, come se tutto ciò non fosse già sufficientemente penalizzante, ha infine la facoltà di aumentare o diminuire il compenso fino al 60% rispetto a quello altrimenti liquidabile.

Ricordo che con il DL Sviluppo, si sono invece affrontati i seguenti argomenti:
1) Misure a favore del lavoro
2) Misure a favore della casa e delle famiglie
3) Misure per il rilancio dell’edilizia
4) Sostenere la crescita delle imprese
5) Misure per accelerare gli investimenti in infrastrutture
6) Recupero risorse per lo sviluppo
7) Misure per lo sviluppo e il rafforzamento del settore energetico
8) Controllo dei cittadini sulla spesa pubblica
9) Accelerazione dei tempi della giustizia civile
10) Ulteriori misure per le imprese
11) Misure per le imprese del settore agricolo

Stante quanto sopra i due Consigli Nazionali degli Architetti (CNAPPC) e degli Ingegneri (CNI), hanno deciso - per una volta - di far fronte comune e di affrontare assieme la questione tariffe, mettendo a punto un utile software gratuito per il calcolo dei compensi professionali ai sensi e per gli effetti del sopracitato Decreto Parametri bis.

Per la determinazione del compenso con metodo introdotto dal DL 163/06 si applicano infatti alcuni parametri riguardanti il costo delle singole categorie componenti l'opera, la complessità e la specificità della prestazione.
Il compenso viene quindi stabilito con la somma dei singoli prodotti tra il costo delle varie categorie componenti l'opera «V», il parametro «G» corrispondente al grado di complessità delle prestazioni, il parametro «Q» corrispondente alla specificità della prestazione distinto in base alle singole categorie componenti l'opera ed il parametro base «P».

CP= ∑(V×G×Q×P)

L'importo delle spese e degli oneri accessori è stato quindi fissato in misura forfettaria.
• Per le opere di importo fino a 1.000.000 € (un milione di euro) non possono superare il 25% del compenso.
• Se l’importo delle opere è invece maggiore od uguale a 25.000.000 € (25 milioni di euro), gli oneri accessori possono corrispondere al massimo al 10% del compenso.
In caso di importi intermedi si è deciso di ricorrere all’interpolazione lineare.

Per la determinazione del corrispettivo a base di gara per prestazioni complementari (non previste dal Decreto) si è stabilito di tener conto dell'impegno del professionista, dell'importanza della prestazione nonchè del tempo impiegato per svolgerla, avendo come riferimento i compensi orari che oscillano dai 50 ai 75 € per il professionista incaricato, da 37 a 50 € per l’aiuto iscritto e da 30 a 37 € per l’aiuto di concetto.

Tutto questo ad una prima lettura potrebbe sembrare una nuova ed ulteriore complicazione che grava sulle già deboli spalle dei professionisti, per questo la software house Blumatica ha disposto con il CNAPPC ed il CNI un programmino semplice - ma soprattutto gratuito - che agevola senza dubbio i tecnici per svolgere questi calcoli degli importi:
http://www.blumatica.it/page.asp?menu=3&profilo=2&suite=1&settore=75&software=561

Leggi anche l'intervista a Michele Lapenna, Consigliere CNI
Il DM 143 sui corrispettivi e il software di CNI e CNAPPC