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Come isolare il tetto senza togliere le tegole

Breve analisi delle tecniche di isolamento delle coperture che ne alterino il meno possibile la struttura, garantendo al contempo un miglioramento delle prestazioni energetiche della stessa e, di conseguenza, dell’edificio.

In questa breve trattazione, ci concentreremo sulle tecniche di isolamento delle coperture che ne alterino il meno possibile la struttura, garantendo al contempo un miglioramento delle prestazioni energetiche della stessa e, di conseguenza, dell’edificio.


Tra i componenti edilizi che più influenzano il benessere termo-igrometrico degli abitanti di un immobile, senza dubbio il tetto occupa le prime posizioni. Si stima, infatti, che una copertura priva di coibentazione possa incidere fino a circa il 30% sulle dispersioni globali di un edificio

È, pertanto, innegabile che intervenire su questo elemento tecnico porti numerosi vantaggi in termini non solo di comfort abitativo, ma anche di risparmio energetico ed economico.

Nell’ampio e variegato panorama di opportunità progettuali che permettono la riqualificazione energetica della copertura ve ne sono alcune più invasive ed altre meno impattanti, che non comportano demolizioni o rimozioni.

 

Isolamento termico: le possibilità di intervento meno invasive sulle coperture

La normativa UNI 8178-1:2019, dal titolo “Edilizia – Coperture – Parte 1: Analisi degli elementi e strati funzionali delle coperture discontinue”, fornisce istruzioni per la progettazione e la scelta di elementi e strati dei sistemi di copertura discontinua, e sostituisce la norma UNI 8178:2012. 

La UNI 8178-2:2019, intitolata “Edilizia - Coperture - Parte 2: Analisi degli elementi e strati funzionali delle coperture continue e indicazioni progettuali per la definizione di soluzioni tecnologiche”, fornisce istruzioni per la progettazione e la scelta di elementi e strati dei sistemi di copertura continua, e sostituisce la UNI 8178:2012.

Fatta questa breve premessa normativa, riassumiamo di seguito le possibilità di intervento circa l’isolamento del tetto senza rimuovere lo strato di rivestimento esterno, ossia le tegole, con un occhio alla scelta di materiali isolanti che rispettino i requisiti normativi per l’ottenimento degli incentivi fiscali.

 

Le strategie di intervento sulle coperture piane e a falde

Parlando di isolamento del tetto senza rimuovere il rivestimento esterno ci riferiamo all’isolamento dall’interno e quindi all’intradosso della soletta di copertura.

A seconda che si tratti di un tetto piano o di un tetto a falde, ed in base alla stratigrafia ed alla conformazione del solaio, vi sono diverse possibilità di intervento. Vediamole di seguito.

Isolare tra le travi di copertura

Quando sono presenti travi nella struttura del tetto, un’ottima soluzione può essere la posa del materiale isolante tra queste, rivestendo il tutto con un pannello in cartongesso, che può essere intonacato. La posa in opera consiste nello “spingere” l’isolante dal basso nello spazio tra le travi. Solitamente si tratta di pannelli isolanti morbidi in feltri di lana di roccia o fibra di legno, che vengono lavorati su misura in modo da superare di poco lo spazio tra le travi, ed essere sicuri così di evitare gli spifferi e le infiltrazioni.

Alternativamente, è possibile impiegare della schiuma poliuretanica. Si tratta di un ottimo materiale, che aderisce perfettamente a qualsiasi tipo di superficie e dopo il contatto con essa, si indurisce in pochi minuti. Grazie al processo di spruzzatura, la struttura è porosa, quindi il materiale isolante saturo di aria trattiene perfettamente il calore. Inoltre, essa presenta una buona resistenza all’acqua, un alto grado di isolamento acustico e una bassa infiammabilità.

Esempio di isolamento termico tra le travi di copertura.

Figura 1 – Esempio di isolamento tra le travi di copertura.

 

Isolare l’intercapedine tra il soffitto dell’ultimo alloggio e il solaio di copertura

Quando non sono praticabili altre soluzioni, una valida alternativa può essere quella di utilizzare l’intercapedine tra il soffitto dell’alloggio più alto e la soletta di copertura, quando questa non è a vista. 

In tale spazio è possibile inserire dei pannelli isolanti, dei materassini in lana minerale oppure della schiuma poliuretanica. Parliamo di materiali che si applicano direttamente sulla struttura, senza necessità di demolizioni, riducendo tempi e costi dell’intervento e ottenendo una soluzione duratura e performante.

 

Isolare direttamente la soletta di copertura 

Se si ha una copertura inclinata, la posa in opera dello strato isolante avviene direttamente sulla struttura della falda, che può essere in listelli di legno, ferro o travetti prefabbricati o laterocemento, mediante l'impiego di pannelli di materiale coibente o anche di elementi contenenti l’isolante, prefiniti a gesso che si prestano ad essere ulteriormente trattati. 

Al fine di evitare la formazione di condensa interstiziale, nonché la perdita delle caratteristiche del materiale, è opportuno che l’isolante sia protetto verso l'interno da una barriera al vapore continua. 

Il materiale viene fissato ad una struttura e, se l’ambiente è abitato, viene apposta una finitura interna, ad esempio pannelli in cartongesso, perlinatura, etc.

In questo caso è fondamentale che, oltre a garantire prestazioni termiche adeguate, il materiale isolante, abbia una buona caratteristica di resistenza al fuoco. I principali vantaggi offerti da questa soluzione sono la facilità di posa e i costi contenuti. Uno svantaggio è rappresentato dalla non reversibilità dell'intervento: la futura rimozione potrebbe causare perdita del tessuto originario e, inoltre, lo spessore aggiuntivo dell’isolante limita l'altezza da terra e può interferire con la presenza di porte e finestre. 

Se si è in presenza di un tetto piano, la posa in opera è molto semplice e prevede l’incollaggio dei pannelli isolanti direttamente all’intradosso della soletta, opportunamente pulita con asportazione delle tinteggiature. Generalmente, i pannelli isolanti sono già finiti e solo da tinteggiare e il loro spessore è funzione delle dispersioni termiche della copertura, ma comunque non inferiore a 3 cm.  

 

Isolare tramite controsoffitto termico 

Vi è poi la possibilità di inserire dei controsoffitti coibentati. Il controsoffitto termico deve essere creato con pannelli pre-accoppiati in cartongesso e lana di roccia, oppure in cartongesso e sughero. I pannelli coprono la parte del sottotetto e creano un controsoffitto adatto ad ogni tipo di copertura, piana o spiovente.

Quando si installano tali pannelli per coibentare il tetto dall’interno, si possono anche tinteggiare con un intonaco termoisolante.

 

I materiali suggeriti e quelli sconsigliati

Le caratteristiche che deve possedere un materiale isolante idoneo ad essere installato su una copertura riguardano in primis la resistenza alle sollecitazioni termiche in inverno e in estate, al fine di evitare la loro fessurazione e quindi l'infiltrazione di acqua.

Nel caso in cui si voglia intervenire applicando uno strato isolante in copertura con rivestimento in piombo è essenziale controllare che la ventilazione funzioni nel modo corretto poiché questo materiale è di facile corrosione da umidità. Per quanto riguarda le coperture in rame, trattandosi al contrario di un materiale piuttosto resistente alla corrosione, questo può essere posato direttamente sui pannelli isolanti. Si ricorda che una buona ventilazione è altresì positiva in caso di strutture in legno sottostante.

Inoltre, al fine di garantire buone prestazioni anche nei mesi più caldi, sono consigliati materiali coibenti con un’alta inerzia termica e quindi una bassa trasmittanza termica periodica, in modo da rallentare l’ingresso del calore dall’esterno (sfasamento dell’onda termica).

Gli isolamenti realizzati con materiali naturali come lana di pecora e fibra di legno sono altamente compatibili con gli edifici tradizionali e oggi facilmente disponibili sul mercato nelle più svariate composizioni. La loro compatibilità è data dalla capacità di assorbire e rilasciare l'umidità che sarà sempre presente nella struttura, grazie alla loro natura porosa. Materiali consigliati sono quindi la fibra di legno, la lana di pecora, la cellulosa e le fibre di lana. 

Un altro requisito divenuto oggi pressoché imprescindibile nella scelta di un materiale isolante è la dotazione di dichiarazione ambientale di prodotto EPD, nonché della certificazione in materia del rispetto dei Criteri Ambientali Minimi di cui al D.M. 11 ottobre 2017. Il rispetto dei CAM nei materiali isolanti è condizione necessaria per poter usufruire delle detrazioni previste dal Superbonus 110% previsto dal c.d. “Decreto Rilancio” D.L. 34/2020, di cui parleremo nel prossimo paragrafo.....

RICAPITOLANDO....

Caratteristiche da controllare per un ottimale intervento:

  • Durabilità
  • Traspirabilità
  • Inerzia termica
  • Dichiarazione EPD
  • Dichiarazione CAM

...CONTINUA.

All'interno dell'articolo integrale, SCARICABILE IN PDF, la dettagliata descrizione di come accedere alle detrazioni fiscali legate al SUPERBONUS 110%

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