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Periti industriali, crescono i candidati all’esame di abilitazione: quest'anno sono in 1700

In aumento i laureati triennali. I candidati alla sezione elettrotecnica e automazione rappresentano circa il 35% del totale, seguiti da chi ha una specializzazione in meccanica (20%).

Torna a crescere il numero degli aspiranti alla professione di perito industriale, siamo sui livelli di 10 anni fa. Inoltre crescono i laureati triennali.
I candidati alla sezione elettrotecnica e automazione rappresentano circa il 35% del totale, seguiti da chi ha una specializzazione in meccanica (20%).


La maggior parte (35%) saranno candidati alla sezione elettrotecnica e automazione

Torna a crescere il numero degli aspiranti alla professione di perito industriale. Dopo anni di lieve flessione, infatti, si arresta il calo dei candidati all’esame di abilitazione che tornano a salire alla quota di dieci anni fa. Già dal 2019 il loro numero aveva ricominciato ad assestarsi su posizioni di segno positivo per arrivare ai quasi 1700 dell’ anno in corso.

Non solo, perché cambia anche la loro composizione: secondo i dati, infatti, crescono i laureati triennali -probabilmente a seguito dell’evoluzione del modello di accesso alla professione da diploma a laurea triennale con la legge 89/16- e si modifica l’articolazione dei profili di specializzazione.

Aumentano, quindi, i candidati alla sezione elettrotecnica e automazione che rappresentano circa il 35% del totale degli aspiranti alla professione, seguiti da chi ha una specializzazione in meccanica pari a circa il 20% e dai termotecnici, un orientamento che sembra assecondare i nuovi spazi di domanda che si stanno creando nel mercato del lavoro.

 

Periti industriali, crescono i candidati all’esame di abilitazione: quest'anno sono in 1700

“La professione negli anni è cambiata profondamente ed è ancora in evoluzione” commenta il presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti industriali laureati Giovanni Esposito, “quell’estrema flessibilità e adattabilità a contesti innovativi, l’ha resa estremamente reattiva rispetto alle evoluzioni e alla capacità di intercettare i nuovi spazi di mercato. Cambia, quindi, il profilo dei nostri iscritti e cambia anche l’ approccio alla libera professione che dopo anni di crisi generalizzata sta tornando ad essere positivo".

"L’approccio al modello libero-professionale, infatti - ha chiuso infine Esposito - “sta tornando quello di un tempo anche sulla scia dell’ambizioso programma di rigenerazione che il Governo vuole portare a compimento e per il quale serviranno tecnici qualificati, chiamati a svolgere tutte quelle attività in cui dovranno concretizzarsi gli investimenti del Pnrr. Le sfide sono numerose e impegnative, ma possono rappresentare una grande opportunità per i giovani che attraverso l’iscrizione all'albo potranno presidiare molte aree strategiche che il Piano intende incentivare.”