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Il D.Lgs. 28/2011: l’approccio dell’edilizia alle rinnovabili

Il problema legato al contenimento dei consumi e all’implementazione delle energie rinnovabili in edilizia è una delle principali tematiche attuali. Le condizioni al contorno sono rappresentate dalle politiche energetiche europee e nazionali e dall’apparato normativo: solo tramite un’accurata analisi di questo complesso contesto è possibile arrivare ad una modalità coerente per valutazioni corrette del sistema integrato edificio-impianto. Il testo di riferimento a livello italiano è il D.Lgs. 28/2011, documento che, per primo, ha imposto delle percentuali temporali in materia di copertura da energie rinnovabili per le nuove costruzioni.

Legislazione e normativa italiana
Il quadro legislativo di riferimento sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica in ambito residenziale/civile è costituito dalla Direttiva CE 91/2002 (EPBD) e dalla sua successiva revisione CE 31/2010 (EPBD recast): queste hanno introdotto gli obiettivi della “strategia 20-20-20” (20% riduzione consumi, 20% implementazione fonti rinnovabili, 20% riduzione delle emissioni) e il concetto di Near zero energy buildings. In materia più strettamente impiantistica la direttiva europea di riferimento è la CE 28/2009 che presenta un quadro comune per la promozione dell’energia da fonti rinnovabili fissando obiettivi nazionali obbligatori di copertura di tali tecnologie per quanto concerne i consumi di energia totale lorda (citando, nello specifico, anche l’ambito edilizio).
Dal punto di vista normativo tutti i recepimenti nazionali delle sopracitate direttive comunitarie richiamano il gruppo delle UNI/TS 11300, dirette discendenti del corpus CESTEC codificato a livello europeo, che permettono di calcolare i fabbisogni energetici degli edifici. Infine, a cavallo dei due ambiti, si colloca il parere del Comitato Termotecnico Italiano espresso dalla Raccomandazione CTI 14, che suggerisce (quindi non ha carattere vigente) dei coefficienti di ponderazione che permettono il passaggio da energia finale (fabbisogno dell’edificio + impianti) a energia primaria (rappresentante il peso a livello nazionale per produrre il vettore energetico che andrà a soddisfare la necessità dell’utente).

Quadro legislativo sintetico in materia di edilizia e fonti rinnovabili

 

Il D.Lgs. 28/2011: cosa prevede?
Rappresenta il recepimento in ambito italiano della Direttiva CE 28/2009: l’ambito principale che va a regolare è quello dell’implementazione delle fonti rinnovabili nell’edilizia per la copertura del fabbisogno energetico degli edifici dal punto di vista tecnico, finanziario, istituzionale e giuridico. L’obiettivo RES (Renewable Energy Sources) prefissato dal Decreto è quello di arrivare al 20-20-20 con un fabbisogno complessivo di energia nell’ambito dell’edilizia avente almeno il 17% coperto da fonti rinnovabili. Gli step graduali per il raggiungimento di questo traguardo sono cadenzati nel seguente modo:
• 20% al 31/05/2012
• 35% al 01/01/2014
• 50% al 01/01/2017
Tali percentuali riguardano la somma del fabbisogno di riscaldamento, raffrescamento e ACS; contemporaneamente al soddisfacimento di questi limiti il Decreto impone che la sola ACS venga coperta per il 50% da fonti rinnovabili. Il rispetto delle percentuali minime di integrazione è derogabile solo in caso di allaccio al teleriscaldamento (previa dichiarazione da parte dell’Ente erogante il servizio delle quote rinnovabili impiegate per la sua produzione). La quota eccedente quella necessaria per il rispetto dei suddetti obblighi permetterà agli impianti di accedere agli incentivi statali. Inoltre, con requisito superato di almeno il 30%, viene concesso al proprietario dell’immobile un bonus volumetrico di almeno il 5%.
Altra imposizione è quella di prevedere l’installazione di impianti in grado di produrre energia elettrica da fonti rinnovabili secondo la formula P = S/K [kW], dove S è la superficie in pianta dell’edificio e K è un parametro gradualmente più restrittivo nel tempo:
• K = 80 al 31/05/2012
• K = 65 al 01/01/2014
• K = 50 al 01/01/2017
L’inosservanza di tali percentuali comporta il diniego del rilascio del titolo edilizio.
 

Quadro legislativo sintetico in materia di edilizia e fonti rinnovabili