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Che cosa è il metaverso

Che cosa è il metaverso? Il metaverso è il luogo in cui il mondo fisico e quello digitale si incontrano. È uno spazio in cui rappresentazioni digitali di persone – avatar – interagiscono, al lavoro, nel tempo libero, nel quotidiano, e giocano, incontrandosi nel loro ufficio, andando ai concerti e persino provando i vestiti. E la seconda domanda è:

Il metaverso potrebbe effettivamente aiutare le persone ?

Grazie a Zuckerberg si torna oggi a parlare in modo diffuso di Metaverso. Un termine poco conosciuto, pur essendo argomento dibattutto, afrontato, vissuto da molti anni. Il "Metaverse" è uno spazio comune condiviso virtuale.  Secondo la Treccani il termine fu coniato da Neal Stephenson nel romanzo cyberpunk Snow crash (1992) per indicare uno spazio tridimensionale all'interno del quale persone fisiche possono muoversi, condividere e interagire attraverso avatarpersonalizzati.

La parola metaverse nasce dalla combinazione del prefisso "meta" e "universo" e viene usata tipicamente per descrivere il concetto di futura iterazione di Internet, composto da spazi virtuali spaziali persistenti e condivisi collegati in un universo virtuale percepito.

Nel romanzo Snow Crash gli umani, come avatar, interagiscono tra loro e agenti software, in uno spazio tridimensionale che utilizza la metafora del mondo reale. Stephenson ha usato il termine per descrivere un successore basato su realtà virtuale su Internet. Concetti simili al Metaverse sono apparsi sotto un certo numero di nomi nel genere cyberpunk della narrativa sin dal 1981 nella novella True Names.

Una apUn’espansione virtuale del mondo reale, dove viviamo e interagiamo attraverso un avatar e tramite dispositivi tecnologici e indossabili, come smart glasses, caschi e visori di realtà virtuale, guanti e tute tattili. Lo abbiamo visto in tanti film, molti celebri come Avatar, la trilogia di Matrix, The Lawnmower Man di Brett Leonard, o nel sexissimo The Cell.

Il Metaverso è quindi un mondo digitale dove la realtà virtuale è profondamente connessa al web e in cui le persone possono vivere una vita parallela a quella del mondo reale. Ecco cos’è il Metaverso.

E veniamo quindi alla domanda di cui sopra. Sì, il metaverso può avere questa capacità. Lo afferma John David N. Dionisio sulla rivista MIT TECHNOLOGY "Il metaverso ha un reale potenziale per cambiare il modo in cui pensiamo alla gestione del dolore, al lutto e al pregiudizio sistemico."

 

Che cosa è il metaverso

Aspettati l'inaspettato 

E parlando di Metaverso anche David cita, come era venuto in mente al sottoscritto, Second Life, il primo e vero esperimento o progetto di metaverso prototipo globale. Second Life, il cui nome stesso implica un'esistenza alternativa, rappresentava un modno parallelo, ma con regole simili a quello in cui viviamo. Ed è un mondo che esiste ancora. Collengatosi ora all'indirizzo secondlife.com troviamo l'invito "Aspettati l'inaspettato: Con migliaia di esperienze e comunità virtuali, non sarai mai a corto di luoghi da esplorare e persone da incontrare. Club musicali, comunità di giochi di ruolo, cinema virtuali e altro ancora. Second Life è sempre meraviglioso, a volte strano, e al 100% degno di nota."

Ma nel mondo esiste un mercato ancora più forte che si ba sul metaverso, quello del Gaming. Nell’anno della pandemia l’industria dei videogiochi ha raggiunto i 175 miliardi di dollari di ricavi con più di 2,7 miliardi di gamer in tutto il mondo (l’analisi «Gaming & Esports» realizzata da Cross Border Growth Capital) Nel gaming ci sono tanti metaversi: World of Warcraft, Everquest, Fortnite, Animal Crossing. Ognuno di questi offre la propria versione di un mondo immersivo, sebbene non abbiano la capacità di assumere completamente il controllo dei tuoi sensi. La maggior parte degli utenti sperimenta questi giochi dall'esterno guardando dentro: schermi davanti e al centro, con altoparlanti sui lati. Ma l'evoluzione sta correndo: schermi ad alta densità, occhiali e occhiali per la realtà virtuale, audio surround e audio spaziale stanno mettendo a portata di mano esperienze più realmente coinvolgenti. Le telecamere stanno guadagnando capacità 3D e i singoli microfoni stanno lasciando il posto a array di microfoni che catturano il suono con una profondità e una posizione migliori.

La realtà aumentata, che sovrappone oggetti virtuali a un feed video del mondo reale, fornisce un ponte tra esperienze puramente virtuali e analogiche o reali. Ci sono anche progressi verso l'aggiunta di un senso del tatto, sotto forma di schermi multitouch, tecnologie tattili, guanti di controllo e altri dispositivi indossabili.

Ambienti avvolgenti come Stagecraft di Industrial Light e Magic sono alla portata solo di determinati settori per ora, ma potrebbero vedere un uso più ampio poiché la tecnologia segue la tipica curva di adozione e mercificazione.

MATTHEW BALL, CEO di EPYLLION INDUSTRIES ha evidenziato che la cosa più brillante dei cambiamenti innescati da una diffusione del metaverso sia la sua imprevedibilità: "We can say blanket statements like participate in an AR world, spend more time wearing VR headsets, and own more virtual goods. But innovation is recursive. Some brilliant technology is created which inspires more innovation, leading to new behaviors, unlocking new use cases. Suddenly, something no one thought we needed–like a persistent, real-time rendered simulacra of the world – will feel essential."

 

Arrivano le major, si passa al gemello digitale

Questa evoluzione nata grazie al gaming potrebbe oggi torvare una sua nuova dimensione. Mark Zuckerberg di Facebook e Satya Nadella di Microsoft si sono già espressi. hanno già riflettuto pubblicamente sulle possibilità.

Mark Zuckerberg usa il termine "internet incarnato" per la sua versione del metaverso: immagina un sistema che è già molto simile alle comunità, alle foto, ai video e al merchandising ormai familiari di Facebook, ma invece di guardare quel contenuto, nella visione di Zuckerberg tu' d ti senti come se fossi dentro e circondato dal contenuto, un'esperienza che presumibilmente mira a fornire con le tecnologie di Oculus VR di proprietà di Facebook. E la nuova società si chiamerà META.

Satya Nadella ha chiamato i servizi cloud Azure di Microsoft e altre offerte uno "stack del metaverse" - ha usato la frase "gemello digitale" in riferimento a un sistema in cui gli utenti possono interagire con dati, processi e gli altri in forma virtuale. come nella realtà, solo con maggiore velocità e flessibilità. Le tecnologie Surface e HoloLens di Microsoft giocherebbero quindi il ruolo che Oculus farebbe per Facebook.

Nel mondo delle costruzioni colossi come AUTODESK, TRIMBLE, BENTLEY stanno investendo cifre importanti in ricerca per fornire strumenti per la creazione di gemelli digitali da utilizzare per la gestione, il controllo, la manutenzione di edifici ed infrastrutture. Sono sempre più diffusi strumenti di realtà virtuale da indossare in cantiere per poter gestire attività di controllo.Anche IBM si è buttata con grande attenzione sul tema delle piattaforme digitali per la gestione intelligente dei dati. 

 

A cosa servirà il Metaverso

I metaversi sono già stati impiegati per consentire ai potenziali clienti di sperimentare beni immobili e merci (mobili Ikea, telefoni Apple e computer). Abbiamo detto che potranno essere utilizzati nelle costruzioni per migliorare produttività, sicurezza, gestione. Possono essere utilizzati per la formazione, anche quella pratica. Molte aziende usano strumenti gaming per poter formare personale a distanza. Potrà consentirci di stare più in contatto, anche con persone lontane, e grazie all'intelligenza artificiale un giorno consentire agli avatar di non morire contemporaneamente alla persona rappresentata, mantenendo una funzione sociale con chi perde un caro e resta  da solo.

Un metaverso davvero immersivo potrebbe andare molto oltre.

Sempre John David N. Dionisio ci informa che potrebbe essere utilizzato ai fini terapeutici, per esempio ansia e dolore. I programmi per le vittime di ustioni presso l'Università di Washington, i pazienti pediatrici del Children's Hospital di Los Angeles e le donne in travaglio al Cedars-Sinai indicano che la realtà virtuale aiuta a mitigare il dolore in un modo molto reale. Queste iniziative coinvolgono ambienti sintetici in cui i pazienti si connettono da soli; un metaverso pienamente realizzato, con la famiglia e i caregiver anche "in contatto", potrebbe avere ulteriori vantaggi. Gli ambienti immersivi possono anche aiutare le persone a sperimentare cose che altrimenti sarebbero fuori portata. I progetti del Rensselaer Polytechnic Institute e del Penn State, ad esempio, hanno cercato di cambiare l'atteggiamento nei confronti del cambiamento climatico permettendo alle persone di sperimentare visceralmente i risultati del riscaldamento globale irreversibile.

L'immersione potrebbe anche aiutarci a capirci.

Il Centro nazionale per i diritti civili e umani di Atlanta ha una mostra in cui i partecipanti sperimentano di essere il bersaglio di insulti e minacce razziste. Con l'audio da solo, questo è rivelatore; se esperienze simili fossero rese disponibili a più persone, in un modo che includesse immagini e sensazioni tattili, le tecnologie del metaverso potrebbero essere utilizzate per promuovere la causa della diversità, dell'equità e dell'inclusione aiutando le persone a entrare in empatia con i gruppi emarginati e a comprendere gli effetti del pregiudizio sistemico.

Il metaverso può e deve diventare degno di nota per ragioni diverse dall'essere il sogno di qualche dirigente privilegiato. Un metaverso pienamente realizzato può rappresentare non solo un'impresa di innovazione tecnologica e ingegneria ma anche, con le giuste applicazioni, come un veicolo per il bene nel mondo reale in cui tutti abitiamo.

 

E' tutt'oro quello che luccica ?

Sicuramente il metaverso sarà sempre più "vissuto" a livello mondiale, da ogni generazione di persone.

La terza domanda è quindi: E' una buona cosa ?

L'esperienza di Facebook e di molti soci evidenzia come questi strumenti oltre a permeare nelle vite di ognuno di noi risultano poi spesso invasivi, distorsivi, creano negatività. La nostra privacy non esiste di fatto più, anche se ci siamo inventati dei burocratici sistemi di protezione, come quello di dover accettare formalmente i cookie, che non servono a nulla. Ogni volta che usiamo google maps stiamo rilevando a qualcuno dove andiamo, a che ora, quanto abitualmente, con che mezzo, con chi ... E' facile quindi comprendere come attraverso il metaverso perderemo sia in termini di privacy che di libertà di formazione di una opinione. 

Perchè lo sappiamo già, come già successo con Internet e i social media, il metaverso può e verrà utilizzato in modo improprio e la possibilità di influenza di comportamento che un ambiente immersivo può generare sarà nei cavilli di ogni algoritmo con cui avremo a che fare.

E allora spetterà solo a noi saper vivere ancora nel reale. E su questo, oggi, non sono molto fiducioso.